domenica 30 gennaio 2022

“Meriti tutta la vita che vuoi” di Tea Pecunia e Marina Panatero

Il sottotitolo del libro recita la longevità a portata di mano e, anche se l’affermazione sul momento potrebbe fare sorridere, le autrici riportano diverse prove scientifiche tratte da recenti studi che confermano che la meditazione aiuta davvero a rimane giovani più a lungo.

Ovviamente questo non significa che la meditazione possa sostituirsi a una cura medica o ad un aiuto psicoterapeutico laddove necessari, ma solo che il nostro modus vivendi influisce sulla qualità della nostra vita. 

Nessuno ovviamente può conoscere la durata della propria esistenza, ma può agire in modo che questa possa essere condotta nel migliore dei modi, serenamente e in pace con se stessi.

Lo stress la maggior parte delle volte non è causato da una reale situazione di pericolo, ma dall’ansia e dalla paura di quello che potrebbe succedere.

Esistono infatti due tipi di stress: quello buono (eustress) e quello negativo (distress), mentre il primo migliora le nostre prestazioni, il secondo ci fa vivere in perenne tensione peggiorando notevolmente non solo la qualità della nostra vita, ma accelerando anche il nostro processo di invecchiamento.

Quando una situazione in passato ci ha provocato dolore o stato di ansia, la nostra mente tende a proiettare quelle nostre sensazioni anche su possibili scenari futuri, ma ogni situazione è diversa e soprattutto noi non siamo la stessa persona che aveva affrontato quella situazione in passato, nel frattempo infatti siamo maturati grazie alle esperienze fatte.

Ecco, la meditazione ci aiuta a non cadere in questo perverso loop che nel libro viene definito in modo molto azzeccato ruminazione mentale.

Bisogna quindi imparare a lasciare andare e a vivere il presente, il qui e ora, se ci si vuole mantenere in buona salute e giovani.

Come nei precedenti libri di Tea Pecunia e Marina Panatero non mancano le indicazioni per chi voglia avvicinarsi per la prima volta alla meditazione quindi qualche pagina è dedicata al quando, dove e come dedicarsi a questa pratica.

La meditazione può essere di due tipi: la meditazione formale, quella per cui si assume ad esempio la classica posizione del fiore di loto, e quella informale ossia quando durante l’arco della giornata si esegue in maniera consapevole una certa attività (per esempio assaporare il cibo durante il pasto).

Nel libro vengono indicati esercizi relativi ad entrambe le tipologie di meditazione sebbene siano più numerosi quelli dedicati a quella formale. Il consiglio delle autrici è comunque di sperimentare ogni singolo esercizio per poi essere in grado di tracciare la mappa più adatta al proprio percorso personale.

La meditazione non è una disciplina semplice da imparare e, sebbene sia alla portata di tutti, necessita di una certa costanza.

Nonostante io abbia letto molti libri sull’argomento non sono ancora riuscita ad acquisire la tecnica o meglio non sono riuscita a farlo fino ad oggi.

Ogni tanto ci riprovo, ma i risultati raggiunti fino ad ora sono piuttosto scarsi a livello di meditazione formale, mentre sono molto contenta dei risultati raggiunti con quella informale che senza dubbio è più vicina al mio modo di essere.

Mi sono spesso confrontata con Tea, che ormai è diventa un’amica, anche su questo punto e mi ha più volte detto che ognuno deve trovare la meditazione formale più adatta e che per me forse potrebbe essere più indicata una meditazione basata sulla respirazione piuttosto che sulla visualizzazione. Ci sto ancora lavorando.

Ogni atto però se compiuto totalmente, entrando nell’essenza, può trasformarsi in meditazione, basta non farsi dominare dalla mente e non farsi trascinare dalla ruminazione mentale. In questo caso anche leggere un libro può diventare una forma di meditazione informale. Ecco, devo dire, questa mi riesce benissimo.




4 commenti:

  1. Credo che diverse forme di meditazione informale mi vengano piuttosto naturali.

    La nota che hai fatto sulla respirazione mi ha molto ispirata. Si tratta di una cosa su cui dovrei concentrarmi più spesso, meditazione o meno.

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    1. Si, tra l'altro è un ottimo calmante. Purtroppo nei momenti di massimo stress mi dimentico di metterla in pratica, ma quelle volte che lo faccio è utilissima.

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