Issai
Chozanshi, autore di “La misteriosa tecnica della vecchia gatta” e “Il discorso
del demone sulle arti marziali”, i due testi proposti in questo volume a cura
di Tea Pecunia, era un samurai vissuto
tra il 1659 e il 1741 a Sekiyado. Non
era un maestro di spada, ma conosceva molto bene quest’arte e la sua filosofia.
Padroneggiare
le arti marziali significa comprendere i principi di armonia ed equilibrio,
significa capire quando sia saggio ingaggiare lo scontro e quando ritirarsi. Padroneggiare le arti marziali presuppone
il raggiungimento di uno stato di non-mente (mushin) ossia di uno stato in cui la mente è libera da condizionamenti
e da pensieri disturbanti quali rabbia, ignoranza, avidità. Tale stato
prevede il superamento dell’ego:
l’individuo non identificandosi più con i propri pensieri, le proprie emozioni
e i propri ricordi, non si sente più separato dal resto del mondo, ma diviene
parte di un insieme raggiungendo così l’armonia.
Ecco, allora, che gli
insegnamenti dell’arte della spada di Issai Chozanshi risultano essere utili
anche nella vita di tutti i giorni per capire come reagire alle inevitabili
avversità della nostra quotidianità.
I
racconti in breve:
La storia della
tecnica della vecchi gatta. Lo spadaccino Shōken è alle prese nella sua abitazione
con un grosso topo. Non riuscendo a liberarsene chiede aiuto a diversi abili
gatti, ma tutti falliscono. Fa ricorso allora ad una vecchia gatta che riesce invece
immediatamente a sbarazzarsi del topo. Inchinandosi a lei, Shōken e i gatti la
interrogano su come sia riuscita nell’impresa, pregandola inoltre di illustrargli la sua tecnica.
Il discorso del demone sulle arti marziali. L’autore racconta di essersi recato in montagna alla ricerca dei tengu, demoni dalla forma di mezzo uomo e mezzo uccello dotati di poteri soprannaturali, per essere edotto da questi sull’arte della spada. I tengu si manifestarono e a turno iniziarono a raccontare fino a quando prese la parola un tengu maggiore.
Entrambe
queste brevi favole filosofiche
specificano che gli insegnamenti di per sé non possono produrre frutti. L’esercizio e la costanza sono fondamentali mentre se ci si limita a leggere i libri senza esercitarsi il principio
non agisce sul corpo.
Ho
letto molti volumi curati da Tea Pecunia, ma questo si discosta
notevolmente dagli altri. Vero, alcuni concetti sono ricorrenti, ma complice
forse la cultura di Issai Chozanshi che fu influenzata da dottrine che spaziavano
dallo zen al taoismo, dal neoconfucianesimo allo shintoismo, quanto riportato in questo libro risulta un insegnamento un po’ più ostico da fare proprio e
interiorizzare.
Insomma, una
bella sfida, in linea con gli insegnamenti della vecchia gatta: Ora dovete semplicemente riflettere da soli
sulle cose e cercare dentro voi stessi. Un maestro può solo insegnare la
teoria, ma comprendere la verità è qualcosa che spetta a voi. Questo processo
si chiama “afferrare da soli” (…)