DECADENZA DI UNA
FAMIGLIA
di Matteo
Strukul
NEWTON COMPTON EDITORI
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Ultimo libro della tetralogia,
“Decadenza di una famiglia” è incentrato sulla figura di Maria de’ Medici, figlia di Francesco I de’ Medici, granduca di
Toscana.
Nel 1600 Maria de’ Medici sposò Enrico
IV, divenendo così la seconda esponente della sua famiglia a sedere sul trono
di Francia.
Il ricordo di Caterina de’ Medici, la regina maledetta, era ancora troppo vivo
perché Maria non venisse osteggiata in quanto anch’essa fiorentina e
per giunta esponente della stessa illustre famiglia.
Maria al contrario di Caterina era molto
affascinante, ma neppure questo le risparmiò l’umiliazione di essere continuamente tradita dal consorte come
era accaduto a colei che l’aveva preceduta.
Enrico IV sembrava però tenere in gran
conto il giudizio della moglie che da scaltra
fiorentina qual era, avvezza ai sotterfugi e alle confidenze, seppe manovrare
nell’ombra per far valere la propria influenza sugli affari di Francia.
Accanto a Maria troviamo l’inseparabile Leonora Galigai, la sua dama di
compagnia giunta con lei da Firenze, una
donna scaltra, seducente e molto pericolosa.
Leonora Caligai insieme al marito Concino Concini anch’egli
toscano, grazie all’amicizia di Maria, furono colmati di onori e riconoscimenti.
Questo atteggiamento di Maria de’ Medici
nel favorire i suoi amici più cari non fece che alimentare giorno dopo giorno
sempre più l’odio della nobiltà francese nei suoi confronti e nei confronti dei
coniugi Concini.
Alla morte di Enrico IV, poiché Luigi
XIII era ancora un bambino, Maria poté assumere la reggenza a suo nome, ma una
volta cresciuto, il figlio la esautorò.
La regina madre venne imprigionata nel castello di Blois dal
quale riuscì però a fuggire grazie all’aiuto di Richelieu la cui ascesa
politica era stata alquanto favorita proprio da Maria stessa.
Ahimè però, come ben sappiamo, Richelieu era un uomo astuto e ambizioso e
Maria comprese troppo tardi di aver concesso la sua fiducia all’uomo sbagliato.
Al momento opportuno infatti il cardinale
Richelieu, divenuto ormai primo ministro, non si fece scrupolo di sbarazzarsi
di lei.
Il romanzo, come i precedenti, si basa
su dati storici; le ricerche dell’autore sono state effettuate non solo
attraverso lo studio di biografie e documenti, ma anche attraverso numerosi viaggi
nei luoghi in cui si svolsero i fatti.
Quello che più colpisce sono le bellissime e minuziose descrizioni che Matteo Strukul fa dei luoghi, dei palazzi e delle
tele; il lettore si sente trasportato in un’altra epoca e la sua voglia di
viaggiare per poter vedere dal vivo quegli stessi luoghi, quegli stessi dipinti
così magistralmente raccontati viene oltremodo stimolata dalla lettura.
Alcuni fatti storici come ad esempio l’incidente
della carrozza reale o la rocambolesca fuga dal castello di Blois della regina,
potrebbero sembrare invenzioni di pura fantasia e invece, per quanto romanzeschi e romanzati, sono fatti
realmente accaduti.
Il
materiale a disposizione dell’autore per quanto concerne la vita di Maria de’
Medici era in effetti già piuttosto ricco, ma a Matteo Strukul va il merito di
averne fatto un romanzo davvero avvincente.
“Decadenza di una famiglia” più che il precedente “Una regina al potere” schiaccia l’occhio al romanzo di cappa e spada e soprattutto ai romanzi di Alexandre Dumas; non possiamo certo dimenticare che lo stesso Richelieu è protagonista di famosi suoi romanzi.
I personaggi di questo ultimo libro sono
davvero tutti ben caratterizzati, affascinanti e seducenti seppur molti di loro
siano ingannevoli, pericolosi e
voltagabbana.
La figura di Mathieu Laforge, l’uomo della regina prima e di Richelieu dopo,
incarna perfettamente questo tipo di personaggio disinvolto e opportunista, tipico esponente di quest’epoca assai
spregiudicata.
In ogni romanzo della tetralogia c’è una
figura particolare che affianca il personaggio principale appartenente alla
famiglia Medici: Brunelleschi, Leonardo Da Vinci, Nostradamus e in questo
ultimo romanzo troviamo Pieter Paul
Rubens, il celebre pittore fiammingo.
L’amicizia
tra Maria de’ Medici e l’artista,
al contrario di quanto uno sarebbe portato a pensare, è una realtà storica al
punto che qualcuno ipotizza che veramente Maria abbia trascorso alcuni anni
nella casa di Rubens.
Matteo Strukul ha dedicato i primi due capitoli
della tetralogia al racconto di due figure maschili e fiorentine, mentre gli
altri due capitoli sono stati dedicati alla storia di due figure femminili e
francesi.
Ognuno
dei quattro volumi può però essere letto tranquillamente come un romanzo a sé.
“Decadenza di una famiglia” è il libro
che ho apprezzato in maggior misura; ho trovato la narrazione di questo romanzo
più scorrevole delle precedenti e il ritmo narrativo molto più incalzante.
Un
racconto avvincente e adrenalinico, personaggi
accattivanti ed ambigui, descrizioni di meravigliose dimore storiche e
di dipinti di straordinario valore artistico, fanno di questo ultimo romanzo della saga dei Medici un libro
che sa come affascinare il lettore e catturarne fantasia.
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