lunedì 13 aprile 2020

“I Medici. Una regina al potere” di Matteo Strukul


UNA REGINA AL POTERE
di Matteo Strukul
NEWTON COMPTON EDITORI
Eccoci al terzo volume della quadrilogia di Matteo Strukul dedicato alla celebre famiglia Medici.

Protagonista del romanzo è Caterina de’ Medici, moglie di Enrico II di Valois, re di Francia dal 1547 al 1559.

Ad Enrico II succedette il figlio primogenito, Francesco II, appena quindicenne e sposato con la giovane Maria Stuart di Scozia.

Francesco II era di salute cagionevole e morì poco tempo dopo senza lasciare eredi, così il trono passò al fratello Carlo IX che, avendo appena dieci anni, consentì a Caterina di assumerne la reggenza.

Appena due anni dopo però anche Carlo morì e a salire sul trono fu il figlio prediletto di Caterina, Enrico III.
Egli prese in mano la guida del regno, ma Caterina lo affiancò sempre nelle decisioni senza mai farsi veramente da parte.

La storia di Caterina de’ Medici si presta particolarmente ad essere raccontata in forma di romanzo. 
Quella sorta di leggenda nera e quella fama sinistra che da sempre ne hanno accompagno il nome, l’hanno portata ad essere soprannominata in passato la regina maledetta.

Accusata soventemente di avvelenamenti e di stregoneria, sospettata di lasciarsi influenzare da maghi e da astrologi dai quali si diceva amasse contornarsi, a lei fu imputata una delle pagine più violente della storia di Francia, il massacro della notte di San Bartolomeo, massacro avvenuto nella notte tra il 23 e il 24 agosto del 1572.

Oggi sappiamo di dover riconoscere a Caterina de‘ Medici di essere stata in grado di dimostrare una forza e una capacità non comuni nel saper gestire il regno di Francia e nel saper difendere l’eredità dei suoi figli in un momento così violento ed incerto della storia francese.

L’amore per l’arte, la capacità di mediazione, ma anche la forza dimostrata nel saper punire i propri nemici così come il suo saper attendere prima di colpire, hanno fanno di Caterina de’ Medici una degna erede di figure quali Cosimo de’ Medici e Lorenzo Il Magnifico, dai quali la regina di Francia sembrava aver quindi ereditato non solo il patrimonio culturale, ma anche il carattere.

Due figure in particolare che si muovevano sulla scena dell’epoca si prestavano ad essere romanzate e Matteo Strukul attinge ampiamente ad esse per tessere la trama del suo terzo volume della saga dedicata alla famiglia Medici.

La prima, quella forse più scontata, è quella della leggendaria Diana di Poitiers, favorita di re Enrico II, figura con la quale Caterina dovette convivere per buona parte della sua vita.
Un ménage à trois che la Medici dovette sopportare fino alla morte del consorte quando finalmente poté togliersi i proverbiali sassolini dalle scarpe.
Nonostante tutto però Caterina dimostrerà, verso chi l’aveva umiliata per tanti anni, più clemenza di quanto non ci si sarebbe aspettati da colei che tutti definivano implacabile e vendicativa.

L’altra figura, il cui ruolo l’autore ha volutamente enfatizzato, è quella di Nostradamus.
Gli incontri tra Caterina de’ Medici e Nostradamus sono storicamente provati, ma Strukul ne fa un personaggio fondamentale nella vita della regina.
I riti e le pozioni di Nostradamus, la cui figura nel romanzo ricorda molto quella di Merlino, sono indispensabili a Caterina per poter sbaragliare i nemici.
La regina proprio grazie a Nostradamus, ai suoi consigli e alla sua presenza, ritrova fiducia in se stessa e grazie alle visioni del mago, pur non potendo ovviamente cambiare il futuro, ha la possibilità almeno di non farsi trovare impreparata davanti alle avversità che il destino metterà sul suo cammino.

La figura che più di tutte ho amato nel romanzo è però quella di Raymond de Polignac, il protettore della regina, la sua guardia del corpo.
Raymond pur amandola, non solo come sovrana ma anche come donna, rimane fermo nei suoi propositi, non tradisce il proprio onore, per tutta la vita riesce a starle accanto, proteggendola con la sua spada e confortandola con la sua presenza, senza mai lasciar trapelare nulla dei propri sentimenti.
Raymond del Polignac è la figura che ti aspetti di trovare nei romanzi di Dumas, il moschettiere senza macchia e senza paura, il paladino valoroso e coraggioso

Caterina de’ Medici governò la Francia per circa trent’anni in un periodo storico dominato dalle guerre di religione.

Fu dipinta come una mercantessa, un’eretica, un’adoratrice del diavolo, una corruttrice, un’assassina, ma ella in realtà fu una donna di potere in terra straniera, una donna dotata di forte pragmatismo e di grande pazienza.
La verità è che non le furono mai  perdonate le sue origini fiorentine, così come non le fu mai perdonato di essere una Medici.

“Una regina al potere” è un libro che come i precedenti, e forse ancor più dei precedenti, può essere letto come un romanzo a se stante e non come parte di una saga.

La ricerca di documenti, gli studi e la lettura di alcune biografie del personaggio sono stati fondamentali per  la stesura di questo romanzo, come lo stesso Strukul scrive nelle note dell’autore al termine del libro.
Per chi poi si fosse appassionato alle vicende della protagonista, è possibile trovare in questa stessa nota diversi interessanti testi per poterne approfondire ulteriormente la storia.





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