Emerenziana porta il nome della
protagonista di una delle leggende di Toblach, ma nonostante un nome tanto
particolare Emmi, come la chiamano
tutti, ignora completamente la storia di quella terra, il Sudtirolo.
A raccontare la leggenda di
Emerenziana ad Angela, la mamma di Emmi, era stata la loro vicina di casa Irmgard. La leggenda aveva affascinato talmente
Angela da indurla a chiamare la figlia come la principessa della
fiaba.
Il legame di Emmi ed Irmgard è
un legame davvero speciale; I’anziana
donna è a tutti a tutti gli effetti per Emmi una nonna, alle sue cure
infatti la madre l’ha sempre affidata fin da piccola quando andava al lavoro o
aveva qualche impegno fuori casa.
Sarà
una vacanza, all’apparenza banale e spensierata, che Emmi farà a Innichen con
le amiche a sconvolgere completamente le loro vite.
Irmgard comprenderà che è
arrivato il momento per lei di fare i
conti con quel passato che, ora più che mai, bussa prepotente alla sua porta
per essere raccontato.
Il Sudtirolo ha
letteralmente travolto Emmi che, una
volta tornata, si accorge di non riuscire a dimenticare Konrad, il bel tenebroso
che ha fatto breccia nel suo cuore e di cui al momento ignora persino il nome.
Inoltre quella terra, fino a poco tempo a lei completamente sconosciuta, sembra
essere diventata per Emmi il centro dei suoi pensieri, vorrebbe comprenderne la
storia, conoscere le sue leggende e
afferrare il carattere della sua gente.
Il libro di Valentina Aldeghi
è un racconto emozionante. Una storia
d’amore tra due giovani protagonisti, Emmi e Konrad, che non può non
appassionare il lettore. Entrambi insicuri e sensibili, così diversi eppure
così simili. Emmi, nonostante le ferite infertele dalla vita, accetta di
rischiare fin da subito il proprio cuore. Konrad, al contrario, fa fatica a
lasciarsi andare, ma allo stesso tempo non riesce a restarle lontano.
Invero,
la storia d’amore è anche un pretesto per raccontare la storia del Sudtirolo,
una storia fatta di sofferenza, di tradimenti e di contraddizioni. Una
storia che spesso il turista, che tanto dice di amare questa terra, ignora e non
è neppure interessato ad approfondire.
L’autrice però non è una
turista qualunque. Valentina Aldeghi,
come Emmi, ha riconosciuto in Innichen la sua Heimat. Non esiste una
parola italiana che possa tradurre questo termine: casa o patria non rendono la
vera essenza di questa parola. Heimat
è quel luogo del cuore che senti essere casa tua, un luogo a cui senti di
appartenere anche se non ci sei nato. Lo scrittore Fabio Genovesi sostiene che
essere nato nella propria casa, come
è accaduto a lui con la Toscana, è una fortuna, ma casa è per ciascuno di noi ogni qualsivoglia luogo nel mondo a cui si senta di appartenere davvero.
Emmi si chiede se meriterà
mai di appartenere a Innichen, se gli abitanti un giorno la accetteranno. È
sempre difficile farsi accettare, se la propria Heimat non è il luogo dove si è nati. Si finisce sempre per
sentirsi un po’ dei traditori verso il luogo di nascita e degli intrusi laddove
invece vorremmo essere di casa. Ma
forse ha ragione Konrad, o almeno mi piace pensarlo, quando dice che i luoghi appartengono a chi li ama e non a
chi li abita.
La
storia del Sudtirolo è una storia che merita di essere conosciuta. Dimentichiamo
troppo spesso che la stessa Italia è una nazione giovane. Se pensiamo che
ancora oggi sopravvivono campanilismi all’interno di una stessa regione e fazioni all’interno di una stessa città, dovremmo
comprendere quando più possa essere ancora dolorosa la situazione in una terra
in cui vicende tanto laceranti risalgono ad un passato così recente.
“Quando le stelle torneranno
a prenderci” è un romanzo davvero particolate in grado di affascinare il lettore con le sue magiche atmosfere che fanno da
sfondo a due storie d’amore che si rincorrono e si alternano per tutta la
narrazione, quella di Irmgarg e Alois e
quella di Emmi e Konrad, entrambe a modo loro intense e struggenti.
Al
pari dei personaggi sono però altrettanto protagoniste del romanzo la Storia e l’importanza
della salvaguardia delle tradizioni e dell’identità di un popolo.
A chi consiglierei questo
libro? A chi ama le storie d’amore, a chi ama il Sudtirolo, a chi ama la
storia in generale, a chi crede nel destino… insomma a tutti coloro in cerca di una bella
storia e che abbiamo voglia di tornare a sognare.