IL PRINCIPE
IL ROMANZO DI CESARE BORGIA
di Giulio Leoni
EDITRICE NORD |
Dicembre 1502, Cesare
Borgia vede ormai sfumato il sogno di dominare l’Italia intera. Con le poche
truppe rimastegli fedeli, non gli resta
che contemplare il tramonto del suo grandioso progetto, ma fedele al suo
motto aut Cesare aut nihil, il duca
Valentino non ha intenzione di rinunciare a vendicarsi in modo teatrale di
coloro che l’hanno tradito.
Rincuorato dall’arrivo
inaspettato di Leonardo Da Vinci, l’uomo a cui aveva affidato il compito di
creare nuove armi, Cesare Borgia fa allestire un suntuoso banchetto i cui unici invitati saranno quei quattro personaggi che credevano di poterlo tradire impunemente: Vitellozzo Vitelli, Francesco
Orsini, Paolo Orsini e Oliverotto da Fermo.
Sotto lo sguardo
attonito, ma allo stesso tempo affascinato di Leonardo Da Vinci, il duca
Valentino porta a termine, con la sottile crudeltà e la disumana spietatezza
che lo hanno sempre contraddistinto, quella che sarà ricordata come la strage di Senigallia.
Il libro di Giulio
Leoni ripercorre gli anni in cui Cesare Borgia, grazie alle sue intrepide e
numerose campagne militari attraverso l’Italia, aveva iniziato a dare forma al
suo audace progetto politico.
Un
sogno ambizioso per cui
i tempi non erano ancora maturi e per questo destinato inevitabilmente al
fallimento; un disegno politico che, non solo incuteva timore ai suoi
avversari, ma anche a coloro ai quali lui stesso pagava regolarmente le
condotte.
In quell’Italia divisa da
innumerevoli lotte e sanguinose faide, soggetta alla continua ingerenza delle
potenze straniere, in quell’Italia dove nessuno aveva intenzione di perdere il
controllo dei propri possessi per quanto esigui potessero essere, non poteva esserci posto per un novello Cesare che potesse fare del suolo
italico una terra nuovamente degna degli antichi padri romani.
Cesare Borgia era un
condottiero spregiudicato, un uomo ambizioso, astuto e spietato eppure è una delle figure più affascinanti della
nostra storia.
Figlio illegittimo di
papa Alessandro VI, uno dei papi più avversati e discussi di tutti i tempi, il
duca Valentino era ritenuto colpevole di incesto con la sorella Lucrezia e
persino sospettato di essere l’assassino del suo stesso fratello, Juan Borgia,
il figlio prediletto del papa.
Il
desiderio di riscatto, la sete di gloria, la smania di potere che
hanno contraddistinto Cesare Borgia hanno fatto sì che egli divenisse fin da
subito oggetto di saggi storico-politici, (primo tra tutti “Il principe” di
Machiavelli) e in seguito figura di spicco di romanzi storici più o meno
verosimili.
Come lo stesso Giulio
Leoni scrive nel suo romanzo ci sono due
modi per raggiungere la bellezza, due forme diverse di arte che apparentemente
sono agli antipodi, sebbene entrambe abbiano come fine ultimo la ricerca della
bellezza stessa.
L’artista Leonardo Da Vinci esprimeva il suo
desiderio di bellezza attraverso le sue opere, rappresentando l’armonia e le
forme perfette del corpo umano, il condottiero Cesare Borgia invece quello stesso desiderio di bellezza lo aveva
espresso dando forma ad un grande progetto politico, perché esiste la bellezza anche nell’atrocità.
La figura così
spregiudicata e spietata del duca Valentino è una figura affascinante, ma allo
stesso tempo piuttosto inquietante.
Nel suo romanzo Giulio
Leoni gli riconosce, seppur con degli evidenti limiti, la forza e la capacità
necessari per orchestrare un ambizioso progetto politico: Cesare Borgia, l’uomo che voleva diventare re d’Italia.
Quegli stessi limiti
gli venivano attribuiti dallo stesso Machiavelli che non aveva esitato ad
esporli nel suo capolavoro “Il principe”, pensieri e considerazioni che Giulio
Leoni ha sapientemente inserito nel suo romanzo nelle parole che l’ambasciatore
di Firenze rivolge al condottiero durante un loro incontro.
Il titolo stesso “Il
principe. Il romanzo di Cesare Borgia” può essere interpretato come un chiaro
omaggio all’illustre politico fiorentino.
Lo
sfondo storico del romanzo è ricostruito con precisione e i personaggi si
muovono sulla scena come attori su un palcoscenico;
quando Cesare Borgia dialoga con Machiavelli e Leonardo Da Vinci al lettore
sembra davvero di assistere ad una pièce teatrale.
“Il principe. Il
romanzo di Cesare Borgia” è la storia di un uomo enigmatico e sfuggente, un
uomo che ancora oggi, a distanza di secoli, riesce a sedurre con il suo fascino
e la sua forza.
Da sottolineare infine
che, grazie alla bravura di Giulio Leoni, il lettore riesce fin da subito a
calarsi nella storia ed avere così la sensazione di assistere in prima persona
agli eventi.