AI PIANI BASSI
di Margaret
Powell
EINAUDI
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“Ai
piani bassi” (titolo originale “Below stairs”) è un romanzo autobiografico che fu pubblicato per la prima volta nel 1968 ottenendo un discreto
successo e vendendo 14.000 copie nel primo anno.
Julian Fellowes, l’autore di Downton
Abbey, si è ispirato alle pagine di questo libro per la sceneggiatura della
serie televisiva e, grazie al
successo di pubblico ottenuto, la casa editrice Einaudi ha deciso nel 2012 di
pubblicare il romanzo in edizione italiana.
Non
fatevi però trarre in inganno dalla copertina che riporta l’immagine di
Highclere Castle (la dimora che da milioni di telespettatori è conosciuta con
il nome di Downton Abbey) nel libro, infatti, non ci sono riferimenti diretti
alla residenza dei Conti di Carnarvon.
La
scrittrice lavorò per diverse famiglie di varia estrazione sociale ma mai per i
proprietari di Highclere Castle.
Margaret Powell, seconda di sette figli,
nasce nel 1907 a
Hove, una cittadina del Sussex. La
sua è una famiglia povera, il padre è imbianchino e la madre lavora come donna
delle pulizie. Nonostante una borsa di studio per la grammar school, Margaret
Langley (questo il suo cognome da nubile) è costretta ad andare a servizio
poiché i genitori non possono permettersi di mantenerla fino al termine dell’iter
scolastico per diventare insegnante.
Quando
Margaret sposa Mr Powell, di professione lattaio, inizia la seconda fase della
sua vita come casalinga e madre di tre bambini.
I
primi anni non sono semplicissimi, ci sono periodi duri anche nella vita matrimoniale,
i soldi non bastano mai e quando, durante la Seconda Guerra Mondiale il
marito viene arruolato, la sua situazione economica peggiora ulteriormente.
Margaret però è una donna forte e
determinata che riesce a superare ogni difficoltà senza mai scoraggiarsi.
Attraverso
una scrittura semplice e diretta la
Powell ci descrive un
mondo nettamente diviso in due: “Noi e Loro”.
Fin
da ragazzina è stata costretta a fare i conti con la differenza sociale tra
“noi” cioè la servitù, coloro che abitavano i piani bassi e “loro” ovvero i
datori di lavoro che spesso si comportavano da veri padroni nei confronti dei
dipendenti, come se la schiavitù non fosse mai stata abolita.
I ricchi aristocratici non riuscivano a
capire i loro “servi” e li consideravano un male necessario. Si curavano solo ed esclusivamente del loro benessere
“morale” mai di quello “fisico” e si stupivano se, come nel caso di Margaret
Powell, leggevano libri di autori quali Dickens e Conrad. Per loro i domestici
erano semplicemente esseri inferiori, privi di morale e con poca voglia di
lavorare.
C’erano è vero alcuni datori di lavoro più ben disposti di altri, come ci racconta la Powell , ma nessuno provava “amore” per i propri domestici né li comprendeva.
Nel
corso degli anni, da quando Margaret Powell entra a servizio all’età di 14 anni,
lentamente le cose si trasformano: gli strumenti del mestiere
diventano più moderni facilitando il lavoro e i domestici iniziano a far valere i propri diritti rivendicando la
propria dignità come persone e come lavoratori.
“Ai
piani bassi” è’ un libro coinvolgente, ironico e divertente. La Powell riesce a raccontarci
esperienze di vita difficili e problematiche facendoci ugualmente sorridere
perché lo fa sempre in modo leggero, con il sorriso sulle labbra e senza mai abbandonarsi
all’amarezza.