E IL MONACO NERO
di Oliver
Pötzsch
BEAT
Edizione
originale NERI POZZA
|
“La
figlia del boia e il monaco nero” è il secondo romanzo della serie che vede protagonista il boia di Schongau, Jacob
Kuisl.
Come
già anticipatovi nel mio post dedicato al primo capitolo della serie intitolato
“La figlia del boia”, l’autore Oliver
Pötzsch è particolarmente legato alle vicende della dinastia Kuisl essendone egli stesso un discendente.
“La
figlia del boia e il monaco nero” si apre subito con un omicidio.
Dopo
appena poche pagine, infatti, si entra già nel cuore della vicenda: il parroco di San Lorenzo, Andreas
Koppmeyer, viene avvelenato dopo aver fatto una scoperta eccezionale.
Il medico Simon Fronwieser chiamato a constatare il decesso del
parroco si accorge fin da subito che non si tratta di una morte naturale, fa
quindi accorrere il boia Jacob Kuisl,
esperto di erbe medicinali e piante velenose, per confrontarsi con lui.
Iniziano
così le indagini che i due personaggi sempre affiancati dalla bella,
intelligente e coraggiosa figlia del boia nonché innamorata del medico, Magdalena Kuisl, condurranno nonostante
i numerosi ostacoli che inevitabilmente incontreranno sul loro cammino.
Ancora una volta i tre
protagonisti dovranno scontrarsi con gli interessi economici della città e dei
suoi eminenti cittadini,
avidi commercianti e mercanti senza scrupoli, ma in questo racconto a rendere
la vita particolarmente dura ai nostri capaci investigatori ci saranno anche
altri personaggi, personaggi legati al
mondo religioso, particolarmente abili ad occultare e a manipolare la verità.
La
storia di questo secondo libro è, se possibile, ancora più avvincente di quella
del primo episodio.
Tra bande di briganti
violenti, imboscate e assassinii, in un mondo dove nessuno è in realtà colui che dichiara
di essere, rovesciando continuamente le poche certezze che il lettore crede di
avere, Oliver Pötzsch crea un racconto avvincete, coinvolgente e ricco di
immaginazione.
“La
figlia del boia e il monaco nero” è uno stupendo romanzo storico che ci porta
indietro nel tempo, in grado di farci rivivere in prima persona le vicende
ambientate nella Baviera della seconda metà del XVII secolo.
La ricerca del tesoro dei
Templari attraverso gli splendidi paesaggi del Pfaffenwinkel, i maestosi monumenti architettonici e
la descrizione delle antiche cripte, la presenza di interessanti personaggi
come la mercantessa Benedickta Koppmeyer
o fratello Jakobus, solo per citarne
alcuni, il susseguirsi serrato di indovinelli, indizi, ritrovamenti e la corsa
contro il tempo che i protagonisti devono affrontare non solo per risolvere il
caso, ma soprattutto per salvare le proprie stesse vite, fanno di questo
romanzo un libro da leggere senza interruzioni, conquistati fin da subito dalla
storia mozzafiato ed intrigante.
Quasi
a dimostrazione della grande capacità dell’autore di conoscere i gusti del
lettore, alla fine del libro troverete una graditissima “Guida turistica del Pfaffenwinkel”, poche pagine che accenderanno
in voi il desiderio, nel caso non l’avesse già fatto la lettura del romanzo, di
recarvi direttamente sui luoghi della vicenda raccontata da Oliver Pötzsch.
Volutamente
in questo post non vi ho anticipato molti particolari della storia, perché
credo che sia un romanzo tutto da
scoprire, un giallo / thriller che deve essere gustato pagina per pagina
partecipando in prima persona allo svelarsi degli eventi e allo scioglimento
degli enigmi posti sulla strada dei protagonisti e quindi conseguentemente
anche del lettore stesso.
Ancora
una volta posso però tranquillizzarvi nel dirvi che, se non amate leggere
sequel e affini, anche questo volume come il precedente può essere letto come un romanzo a sé e non necessariamente come
una puntata di una serie.
Personalmente
ho trovato entrambe le storie così avvincenti da sentirmi fin da ora sicura di potervi
dare presto appuntamento alla prossima puntata intitolata “La figlia del boia e
il re dei mendicanti”.