Situata nel
cuore di Roma, sulla collina del Pincio, Villa Medici deve il suo nome al
Cardinale Ferdinando de’ Medici (1549 - 1609) che la acquistò nel 1576 e ne
affidò i lavori di ristrutturazione e completamento probabilmente a Bartolomeo
Ammannati (1511- 1592).
In totale
contrasto con il disadorno aspetto esterno, Villa Medici, presenta
una facciata interna decoratissima, completamente rivestita da antichi marmi
alcuni dei quali provenienti dall’Ara Pacis.
Seguendo la
moda del suo tempo Ferdinando de’ Medici amava collezionare capolavori
dell’arte romana e infatti utilizzò parte di esso per fare decorare non solo la
facciata della villa, ma anche lo splendido giardino che si estende
ancora oggi per più di sette ettari e dal quale si può godere di una
splendida vista della Città Eterna.
Quando nel
1587 il cardinale divenne Granduca di Toscana, a seguito della morte del
fratello Francesco I, portò con sé a Firenze buona parte della sua collezione, altre
opere invece arrivarono successivamente nel capoluogo toscano per desiderio
degli eredi di Ferdinando I che nel tempo si disinteressarono sempre più della
villa sul Pincio.
I leoni
che fiancheggiano la scalea della loggia di Villa Medici sono copie del leone originale antico e
di quello di Flaminio Vacca (1538-1605) che oggi possiamo ammirare ai fianchi
della gradinata di ingresso della Loggia dei Lanzi.
Entrambe le
sculture di Villa Medici furono infatti sostituite per volere di Ferdinando I
quando decise di trasferire ed esporre gli originali a Firenze.
Copia del
gruppo dei Niobidi. Le statue originali furono trasportate nel 1770 a Firenze
dove nel 1780 trovarono collocazione in una sala a loro dedicata nella Galleria
degli Uffizi.
Quella che troviamo qui a Villa Medici è una copia dell’obelisco il cui originale oggi si può ammirare nei Giardini di Boboli a Firenze dove fu
fatto trasferire e collocare dal Granduca Pietro Leopoldo di Lorena nel 1788.
Padiglione di
Ferdinando de’ Medici decorato da Jacopo Zucchi (1541-1590)
Scorcio della
gipsoteca di Villa Medici che ospita tra gli altri anche alcuni pregevoli calchi dei rilievi della Colonna Traiana
Allegoria delle Muse, Jacopo Zucchi (1584-85 circa) soffitto a cassettoni nella Stanza delle Muse
Villa
Medici nel 1804 fu acquistata dalla Repubblica Francese e da allora è sede
dell’Accademia di Francia.
La
prestigiosa istituzione oltre ad offrire residenza agli artisti, si fa anche
promotrice di numerosi eventi culturali quali concerti, convegni e mostre.
Le visite
possono essere effettuate solo con la guida e sono previsti diversi percorsi.
Ho visitato Villa Medici a luglio dello scorso anno scegliendo il percorso dedicato ai giardini e agli appartamenti; la guida era
molto preparata, il numero di partecipanti molto contenuto ed erano anche previste
delle soste per poter fare foto senza così dover perdere neppure un attimo di
spiegazione.
Mi sono letteralmente innamorata di questo luogo magico nel centro di Roma, un'oasi di pace a due passi da Piazza di Spagna e da Scalinata Trinità dei Monti, una vera sorpresa.
Mi sono letteralmente innamorata di questo luogo magico nel centro di Roma, un'oasi di pace a due passi da Piazza di Spagna e da Scalinata Trinità dei Monti, una vera sorpresa.
Veniamo infine al libro da abbinare, direi “I Medici” di G.F. Young". Una pubblicazione non recentissima, senza dubbio filomedicea, ma che resta comunque per me il volume più esaustivo che abbia letto sulla dinastia fiorentina sia per quanto riguarda gli esponenti del ramo primogenito della famiglia sia per quello secondogenito, o cadetto che dir si voglia, che si estinse nel 1743 con la morte di Anna Maria Ludovica, “Ultima della stirpe reale dei Medici”, come si legge sulla sua tomba.