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domenica 26 dicembre 2021

Il soggiorno di Gian Gastone de’ Medici a Genova (giugno 1691)


Ritratto di Gian Gastone de' Medici 
di Niccolò Cassana (1690 circa) 


Il 6 maggio 1691 Anna Maria Luisa de’ Medici lasciava Firenze per raggiungere il suo sposo. Il matrimonio con l’Elettore Palatino era stato celebrato per procura a Firenze il giorno 26 aprile dello stesso anno.

Ad accompagnare la sorella per una parte di viaggio troviamo il principe Gian Gastone con un piccolo seguito, appena una quindicina di persone. Le spese erano tutte a carico del figlio cadetto del Granduca di Toscana Cosimo III pertanto il viaggio non si sarebbe potuto protrarre a lungo né tanto meno essere troppo dispendioso.

Sulla via del ritorno Gian Gastone ebbe modo di trascorre alcuni giorni a Genova nel mese di giugno.  Vittoria della Rovere scriveva al figlio Francesco Maria de’ Medici di essere sicura che il nipote avrebbe lasciato Genova il giorno del Corpus Domini (14 giugno).

Gian Gastone però fu sempre alquanto imprevedibile nel corso della sua vita, non amò mai seguire rigidi itinerari preferendo piuttosto lasciarsi trasportare dall’ispirazione del momento.

Dalle fonti sembra comunque che il principe fosse rientrato a Firenze con molta probabilità il 22 giugno 1691.

Il marchese Salviati scriveva a Francesco Maria de’ Medici sul soggiorno del principe “a Genova si è molto ben divertito delle allegrie che li anno fatte godere”.

Ad accendere la mia curiosità l’intervento di Patrizia Urbani con il suo articolo “Il principe nelle reti” in “Gian Gastone (1671-1737). Testimonianze e scoperte sull’ultimo Granduca de’ Medici” di cui vi ho parlato tempo fa e da cui ho tratto queste notizie sul viaggio.

Dunque, Gian Gastone a Genova dove aveva alloggiato e quali gli intrattenimenti per lui allestiti? Alla seconda domanda non ho ancora trovato risposte e chissà mai se le troverò.

Sulla prima invece ho iniziato a fare qualche ricerca e a formulare qualche ipotesi che potrebbe essere facilmente smentita da qualcuno più informato di me, ma vorrei comunque condividere con voi lettori del blog che ormai sarete stanchi di sentirmi parlare di questo ultimo Granduca Medici la cui storia tanto mi ha affascinato negli ultimi mesi.

Da quello che ho scoperto finora posso dire che tra i rappresentanti incaricati dalla Repubblica di Genova per l’accoglienza di Gian Gastone vi fu Francesco Maria Sauli, futuro 134° doge della Repubblica di Genova (dal 19 settembre 1697 al 26 maggio 1699).

Proprio a Francesco Maria Sauli toccò il privilegio di ospitare il principe cadetto del Granducato di Toscana, ma dove? 

A Genova esisteva dal 1576 un sistema di pubblica accoglienza conosciuto con il nome di Rolli ossia un elenco di dimore nobiliari che, suddivise in base a diversi parametri, tra cui il prestigio della famiglia di appartenenza, erano scelte per ospitare i visitatori nobili. 

L’ultimo elenco stilato è del 1664 e quella che a mio avviso potrebbe essere stata la dimora in cui venne ospitato Gian Gastone era iscritta a quel tempo nel bussolotto n. 3. Che cosa erano i bussolotti? Ad ogni residenza veniva attribuita una categoria che ne indicava l’idoneità ad ospitare visitatori di rango più o meno elevato. Le dimore assegnate al bussolotto n. 1 erano ovviamente quelle atte ad ospitare i personaggi di rango più alto tra cui anche i sovrani.


Palazzo Bendinelli Sauli - Genova

A mio avviso quindi Gian Gastone, quale figlio cadetto del Granduca di Toscana, potrebbe essere stato ospitato nel palazzo di famiglia più di rappresentanza della famiglia Sauli, attribuito alla terza categoria, ossia Palazzo Bendinelli Sauli vicino al Duomo, poco distante da Palazzo Ducale e a due passi dal porto.

Il palazzo si trova al n. 12 di Via San Lorenzo. La residenza fu ampliata nel corso dei secoli accorpando altre abitazioni fino a raggiungere l’aspetto attuale con l’ultimo accorpamento avvenuto nel XIX secolo.


Via San Lorenzo con scorcio sulla Cattedrale

Nel maggio 1684 il palazzo subì pesanti danneggiamenti per i bombardamenti della flotta francese di Luigi XIV, il Re Sole, cugino di primo grado proprio di Marguerite Louise d’Orleans, madre di Gian Gastone de’ Medici.

Il palazzo venne restaurato nel 1686. Tra le opere di pregio da ricordare ci sono in particolare gli affreschi di pittori genovesi quali Domenico Piola, Paolo Girolamo Piola e Lorenzo Ferrari.


La facciata sulla Cattedrale di San Lorenzo dopo gli ultimi accorpamenti

Per quanto riguarda la storia del palazzo vi rimando comunque agli Atti della Società Ligure di Storia Patria, nuova serie, LIII (CXXVII, fasc. I) e XLIX (CXXIII, fasc. II).

Speravo di trovare qualche accenno della visita di Gian Gastone a Genova nel manoscritto di Filippo Casoni, “De gli annali di Genova del secolo decimo settimo”, redatti proprio in quegli anni, ma non ne viene fatta menzione. Temo che la visita di un principe cadetto di un granducato come quello di Toscana non avesse molta rilevanza per la politica della Repubblica di Genova. Credo quindi che sarebbe forse più produttivo provare a cercare qualche riferimento tra la corrispondenza più che nelle cronache ufficiali dell’epoca.

La ricerca è appena iniziata e, se mai troverò il tempo di portarla avanti, vi terrò aggiornati…



giovedì 9 settembre 2021

Villa medicea di Poggio a Caiano

Ho deciso di inaugurare la serie di post dedicati ai miei giorni in Toscana partendo dalla prima tappa: Villa Medici di Poggio a Caiano.



La villa fu commissionata da Lorenzo il Magnifico a Giuliano da Sangallo negli anni Ottanta del XIV secolo. Con la morte di Lorenzo e con la cacciata dei Medici da Firenze i lavori vennero interrotti per poi essere ripresi in seguito grazie all’intervento del figlio del Magnifico, papa Leone X.  



Grazie ad un modello conservato in una delle sale della villa è possibile capire quale fosse l’aspetto originario prima che venissero erette nei primi anni dell’Ottocento le scale a tenaglia così come appaiono oggi.




Al piano inferiore troviamo il teatro privato tanto caro alla sposa di Cosimo III, Marguerite Louise d’Orleans, che ne commissionò la realizzazione; molto apprezzato anche dal figlio il Gran Principe Ferdinando appassionato di musica (si può ammirare anche un piccolo organo).






Al piano superiore invece tutta l’attenzione è catturata dal salone di Leone X. Gli affreschi cinquecenteschi sono opera di Andrea del Sarto, Franciabigio e Pontormo. Il ciclo di affreschi fu poi portato a termine da Alessandro Allori.








Tante le leggende legate a questa villa. Qui trovarono la morte Francesco I e la moglie Bianca Cappello si dice per mano del fratello di lui Ferdinando I.







I Lorena non furono particolarmente legati a questa proprietà così come alle altre ville in generale. La villa di Poggio a Caiano tornò ai fasti di un tempo grazie a Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone e granduchessa di Toscana, e successivamente con Vittorio Emanuele II che qui condusse la “bella Rosina”, prima amante e in seguito sua moglie morganatica.















sabato 6 giugno 2020

Villa Medici (Accademia di Francia) - Roma

Situata nel cuore di Roma, sulla collina del Pincio, Villa Medici deve il suo nome al Cardinale Ferdinando de’ Medici (1549 - 1609) che la acquistò nel 1576 e ne affidò i lavori di ristrutturazione e completamento probabilmente a Bartolomeo Ammannati (1511- 1592).

In totale contrasto con il disadorno aspetto esterno, Villa Medici, presenta una facciata interna decoratissima, completamente rivestita da antichi marmi alcuni dei quali provenienti dall’Ara Pacis.


Seguendo la moda del suo tempo Ferdinando de’ Medici amava collezionare capolavori dell’arte romana e infatti utilizzò parte di esso per fare decorare non solo la facciata della villa, ma anche lo splendido giardino che si estende ancora oggi per più di sette ettari e dal quale si può godere di una splendida vista della Città Eterna.


Quando nel 1587 il cardinale divenne Granduca di Toscana, a seguito della morte del fratello Francesco I, portò con sé a Firenze buona parte della sua collezione, altre opere invece arrivarono successivamente nel capoluogo toscano per desiderio degli eredi di Ferdinando I che nel tempo si disinteressarono sempre più della villa sul Pincio.



I leoni che fiancheggiano la scalea della loggia di Villa Medici sono copie del leone originale antico e di quello di Flaminio Vacca (1538-1605) che oggi possiamo ammirare ai fianchi della gradinata di ingresso della Loggia dei Lanzi.
Entrambe le sculture di Villa Medici furono infatti sostituite per volere di Ferdinando I quando decise di trasferire ed esporre gli originali a Firenze.



Copia del gruppo dei Niobidi. Le statue originali furono trasportate nel 1770 a Firenze dove nel 1780 trovarono collocazione in una sala a loro dedicata nella Galleria degli Uffizi.



Quella che troviamo qui a Villa Medici è una copia dell’obelisco il cui originale oggi si può ammirare nei Giardini di Boboli a Firenze dove fu fatto trasferire e collocare dal Granduca Pietro Leopoldo di Lorena nel 1788.



Padiglione di Ferdinando de’ Medici decorato da Jacopo Zucchi (1541-1590)



Scorcio della gipsoteca di Villa Medici che ospita tra gli altri anche alcuni pregevoli calchi dei rilievi della Colonna Traiana 



 Particolari del giardino, la loggia di Venere



Allegoria delle Muse, Jacopo Zucchi (1584-85 circa) soffitto a cassettoni nella Stanza delle Muse


Villa Medici nel 1804 fu acquistata dalla Repubblica Francese e da allora è sede dell’Accademia di Francia.
La prestigiosa istituzione oltre ad offrire residenza agli artisti, si fa anche promotrice di numerosi eventi culturali quali concerti, convegni e mostre.


Le visite possono essere effettuate solo con la guida e sono previsti diversi percorsi.

Ho visitato Villa Medici a luglio dello scorso anno scegliendo il percorso dedicato ai giardini e agli appartamenti; la guida era molto preparata, il numero di partecipanti molto contenuto ed erano anche previste delle soste per poter fare foto senza così dover perdere neppure un attimo di spiegazione.
Mi sono letteralmente innamorata di questo luogo magico nel centro di Roma, un'oasi di pace a due passi da Piazza di Spagna e da Scalinata Trinità dei Monti, una vera sorpresa.

Qui il link dove trovare tutte le informazioni per poter organizzare la visita.




Veniamo infine al libro da abbinare, direi “I Medici” di G.F. Young". Una pubblicazione non recentissima, senza dubbio filomedicea, ma che resta comunque per me il volume più esaustivo che abbia letto sulla dinastia fiorentina sia per quanto riguarda gli esponenti del ramo primogenito della famiglia sia per quello secondogenito, o cadetto che dir si voglia, che si estinse nel 1743 con la morte di Anna Maria Ludovica, “Ultima della stirpe reale dei Medici”, come si legge sulla sua tomba.