BORGO PROPIZIO
di Loredana
Limone
GUANDA
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Qualche mese fa vi avevo parlato di un libro intitolato “E le stelle non stanno a guardare”, secondo volume di una serie che aveva
come protagonista Borgo Propizio, un vecchio borgo intorno al quale si
sviluppavano tutte le storie dei suoi simpatici abitanti.
Da poche settimane è uscito il terzo episodio della serie
intitolato “Un terremoto a Borgo Propizio” e prima di leggerlo ho
pensato fosse carino recuperare il primo racconto.
Da qui il mio post dedicato a “Borgo Propizio” libro pubblicato da Guanda e successivamente nella collana dei tascabili TEA.
Da qui il mio post dedicato a “Borgo Propizio” libro pubblicato da Guanda e successivamente nella collana dei tascabili TEA.
Borgo
Propizio è un paesino medievale arroccato su una collina, un paese come tanti
se ne possono trovare nella nostra Italia: il Castelluccio, simbolo del paese sta crollando e
necessiterebbe di urgenti lavori di restauro, le strade sono dissestate, i
negozi chiudono, i giovani lasciano il paese per andare a cercare fortuna in
città.
Tra
i personaggi che animano il paese facciamo la conoscenza fin dalle prime pagine
di due sorelle Mariolina e Marietta, entrambe single o meglio per dirla come i
loro compaesani entrambe “zitelle”.
Mariolina (46 anni) e Marietta (45 anni) sono
praticamente coetanee, in realtà la differenza di età tra loro è di appena nove
mesi.
Sono l’una l’opposto dell’altra: Mariolina capelli, pelle
e occhi chiari, di corporatura minuta ha preso dal papà mentre Marietta bruna,
occhi marroni, lineamenti marcati e corporatura robusta ha preso tutto dalla
mamma.
Il padre aveva abbandonato la famiglia quando erano ancora
piccole e la madre da allora aveva convissuto con una depressione costante.
Negli
anni, mentre Mariolina aveva studiato e trovato impiego in comune, Marietta era
rimasta a casa per accudire la madre trascorrendo le giornate a fare l’uncinetto
per ingannare il tempo.
Poi
un giorno per puro caso, grazie alla commissione di una copertina da neonato
che una signora aveva voluto assolutamente pagare, questo passatempo era
divenuto per Marietta un lavoro a tempo pieno e si era ritrovata a produrre capi
unici per lo storico negozio del capoluogo “Fili Fatati dal 1888”.
Le
due sorelle hanno appreso dalla madre i valori fondamentali ai quali si
attengono ancora scrupolosamente: verginità, onestà, senso della pulizia e del
dovere, rispetto dei Dieci Comandamenti.
Un
giorno dal fondovalle giunge a Borgo Propizio Ruggero, un muratore
specializzato ingaggiato dal proprietario di un negozio per eseguirne la
ristrutturazione.
Tra
Ruggero e Mariolina, la
quale al contrario della sorella non ha mai perso la speranza di trovare un
uomo, è amore a prima vista e, con non buona pace di Marietta che
si sente tradita e abbandonata, Mariolina si lascia travolgere dalla passione.
Ruggero ha 35 anni, è un gran lavoratore ed è
economicamente benestante. La sua croce sono gli anziani genitori con i quali
convive e che rendono la vita impossibile a lui e a tutte le badanti da lui
assunte.
L’uomo
vorrebbe trovare una donna all’antica che acconsenta ad accudire la casa,
occuparsi di lui e ovviamente anche dei genitori.
Mariolina,
desiderosa di affetto e di una famiglia che non ha mai realmente avuto, sembra
fin da subito essere proprio la persona adatta a lui.
Basteranno l’amore e la passione che i due provano l'uno per l'altra? Le cose infatti non si riveleranno così facili poiché ci si metterà di
mezzo non solo il fantasma di Borgo Propizio, ma anche una misteriosa refurtiva frutto di un furto avvenuto ben 60
anni prima al Diamantmuseum di Anversa.
Come avrete capito non mancheranno anche tanti momenti di
allegra suspense.
Altri
protagonisti della storia sono Claudia e Cesare, una coppia in crisi.
Lei
lascia il marito nonostante ne sia ancora innamorata perché si sente
trascurata.
Cesare,
si rende conto di non poter vivere senza Claudia ed entra immediatamente in
crisi, mentre la spensierata moglie in vacanza si invaghisce di un aitante
animatore di villaggio.
Ci
penseranno la figlia Belinda e zia Letizia a cercare di riportare la coppia sulla retta
via. Ci riusciranno?
Belinda, laureata in scienza della produzione e
trasformazione del latte, nonostante un
buon lavoro con interessanti prospettive, decide di compiere il percorso
inverso dei giovani abitanti del borgo. A 26 anni, dopo una delusione
sentimentale per un collega, stanca dell’aria tossica che circola in ufficio,
delle lotte intestine che non permettono di rimanere indenni o indifferenti,
dei pettegolezzi di cui non si può non essere oggetto, sfiancata e demotivata,
decide di trasferirsi nel piccolo paese dove viva la zia e aprire li una
latteria tutta sua.
Zia
Letizia, da sempre
innamorata di Gianni Morandi che lei chiama il Gran Musicante, è una vedova che vive nel ricordo del marito, ma questo non le impedisce di avere una vita
sociale molto attiva, frequentare l’università della terza età, leggere,
documentarsi e ovviamente spettegolare su ogni cosa, ma soprattutto cercare di
scansare le avversità della vita con l’aiuto dell’oroscopo.
Nel
frattempo in paese ritorna anche Ornella. La donna ha lasciato il marito, un
importante chirurgo, ma anche un uomo manesco, avaro di denaro e di sentimenti.
Ornella decide di chiudere definitivamente con lui stanca di essere da questi umiliata nel corpo e nello spirito. Torna dalla madre Elvira e da
qui, dal suo paese di origine, vuole infatti ripartire per ricostruire se stessa.
La latteria di Belinda “Fatti mandare dalla mamma”
diventerà un punto di ritrovo per tutto il paese e insieme con le idee e le capacità
organizzative di Ornella, il rilancio di Borgo Propizio non potrà farsi
attendere molto, ma questa è un’altra storia…
Leggere
questo primo volume è stato come ritrovare vecchi amici, e nonostante i miei
dubbi al riguardo, non è stato per nulla fastidioso conoscere già le vicende
successive.
Ho
ritrovato la stessa carica di simpatia dei personaggi, lo stesso calore
domestico che avevo scoperto in “E le stelle non stanno a guardare”.
Le storie di Loredana Limone incantano sempre con la loro
semplicità e la loro allegria; storie di tutti i giorni dal sapore familiare,
eco di un mondo tranquillo e solidale.
I romanzi di Borgo Propizio fanno parte di quei libri che ogni tanto fa bene leggere per ritrovare serenità e buon
umore.