Primo libro della saga dedicata da Antonio Forcellino ai grandi protagonisti dell’arte rinascimentale, “Il
cavallo di bronzo” è incentrato sulla figura di Leonardo Da Vinci.
Il ritmo del racconto è
scandito dall’avvicendarsi sul soglio pontificio dei diversi papi, da Niccolò V
(6 marzo 1447 – 24 marzo 1455) ad Alessandro VI Borgia (11 agosto 1492 – 18 agosto
1503).
Il romanzo è anche
il racconto delle grandi famiglie baronali romane, Colonna e Orsini in
primis, che di fatto tenevano sotto scacco lo Stato Pontificio con i loro
eserciti e il loro peso politico. Chi voleva governare il
mondo doveva governare Roma, così l'autore ci racconta dell’ascesa di
Alessandro Borgia e della sua scellerata prole, nonchè dei falliti tentativi di Giuliano
Della Rovere di sedere sul soglio di Pietro, ascesa in verità solo rimandata.
Ci narra della Milano degli
Sforza e di Ludovico il Moro, ma soprattutto Forcellino ci regala un meraviglioso quadro della Firenze medicea.
Sotto lo sguardo vigile di
Cosimo il Vecchio, Piero de’ Medici e Lorenzo il Magnifico l’arte fioriva
rigogliosa sulle sponde dell’Arno e loro, i veri padroni di Firenze, furono
bravissimi, come scrive l’autore stesso, ad abbagliare il popolo con la loro
sobrietà e i principi con il lusso.
È davvero affascinante il modo
in cui l’autore è riuscito a raccontare ogni singolo avvenimento, seguendo
la verità storica, ma senza appesantire il ritmo del racconto. La
narrazione rimane oltremodo fluida e piacevole. I molteplici dettagli del complicato quadro politico, così come quelli delle peculiarità degli
artisti e delle loro opere, non spezzano minimamente la narrazione ma anzi la compenetrano in maniera eccellente.
I numerosi personaggi sono descritti con magistrale precisione a partite ovviamente dalla figura di Leonardo, il cui rapporto con il mondo, essendo egli di indole piuttosto taciturna, passava più attraverso i suoi disegni che attraverso le sue parole. Di Leonardo non viene indagata solo la psicologia, ma vengono esaminate minuziosamente anche le sue opere, dando ampio spazio alla sua tecnica pittorica, alle sue invenzioni e ai suoi studi nell’ambito della ricerca naturalistica.
Con sapienti pennellate
Antonio Forcellino dipinge uno splendido affresco dell’epoca rinascimentale dove
ogni singolo personaggio sa come affascinare e intrigare il lettore per rendersi interessante
ai suoi occhi. Invero, mi sono ritrovata a desiderare di approfondire la storia di figure che fino ad oggi avevano suscitato solo parzialmente
il mio interesse, una su tutte quella del futuro Giulio II.
Il racconto, con la sua prosa lineare e pulita, cattura l’attenzione del lettore fin dalle prime pagine.
Oltre a Michelangelo, che sarà figura di spicco del secondo volume, ma che occupa già parte della trama di questo libro, fa il suo ingresso sulla scena anche un giovanissimo Raffaello Sanzio.
Agli artisti e alle botteghe è dato ampio spazio
nel romanzo così come ai diversi mecenati che si avvalsero dell’opera di
pittori, scultori, letterati spesso per consolidare la propria posizione sociale e
politica.
Non si può, poi, non accennare a tutte quelle indimenticabili figure femminili che furono
protagoniste di quest’epoca straordinaria e, solo
per citarne alcune, possiamo ricordare Lucrezia Borgia, Giulia Farnese e
Cecilia Gallerani.
“Il secolo dei giganti” è
indubbiamente una saga affascinante e coinvolgente in grado di appassionare anche
il lettore più esigente.