INTRIGO E AMORE
di Friedrich Schiller
Edizioni Teatro
Stabile di Genova
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Scritto
nel 1783, quando Schiller aveva appena 24 anni, “Intrigo e amore” è un dramma ambientato in un principato tedesco di
cui non viene specificato il nome.
Il nobile Ferdinand, figlio dell’onnipotente presidente von Walter, si innamora
ricambiato della figlia del suo maestro di musica, la bella e dolce Luise Miller.
Il
presidente però, per da garantirsi un vantaggioso avanzamento di carriera, vorrebbe
che il figlio sposasse la favorita del
principe, Lady Milford.
Poiché
quindi la passione di Ferdinand per Luise intralcia i suoi piani, von Walter
chiede aiuto al segretario Wurm.
Wurm,
che desidera in realtà fare di Luise la propria sposa, con uno stratagemma fa
rinchiudere il padre della ragazza in prigione al fine di costringere questa, facendole
crede sia l’unico modo per ottenere la scarcerazione del genitore, a scrivere
una lettera nella quale dichiari il proprio amore al maresciallo von Kalb, un personaggio ben noto a corte, ma a lei totalmente
estraneo.
L’inganno
consiste nel fare trovare per caso la lettera a Ferdinand che, convinto così
dell’infedeltà della ragazza, dovrebbe soccombere al volere del padre e
accettare di sposare Lady Milford.
Ferdinand
però, accecato dalla gelosia, avvelenerà Luise e subito dopo si suiciderà.
“Intrigo e amore” è un
dramma che coniuga tragedia politica a tragedia amorosa.
Da una parte abbiamo una
corte corrotta, un principe dissoluto e
due personaggi come l’ambizioso
presidente von Walter per il
quale ogni cosa può e deve essere sacrificata per raggiungere
il potere e soddisfare le proprie ambizioni e il segretario Wurm, un essere ripugnante e viscido (il suo stesso nome
tradotto in italiano significa “verme”), la cui vita è dedicata a ordire trame
e tessere inganni.
Dall’altra parte abbiamo
la tragedia d’amore: i due giovani innamorati ai quali è interdetta la libertà
di coronare il loro sogno d’amore perché appartenenti a due mondi diversi, lui il
figlio di un nobile mentre lei la figlia di un semplice maestro di musica.
Il clima culturale nel
quale Friedrich Schiller scrive “Intrigo e amore” (titolo originale dell’opera “Kabale
und Liebe”) è quello dello Sturm und
Drang e inevitabilmente, leggendo quest’opera, non si possono non richiamare
alla mente certe analogie con alcune opere e personaggi shakespeariani, non
dimentichiamo infatti che Shakespeare fu
un grande modello per il teatro di quell’epoca.
Possiamo
rivedere nella lettera incriminata che viene fatta trovare a Ferdinand un
richiamo al fazzoletto di Otello, la
furia cieca che la gelosia scatena in Ferdinad è la stessa furia che acceca il
povero Otello.
La gelosia è un sentimento umano che si impossessa
indistintamente di chiunque, giovane o vecchio, uomo o donna, ricco o povero, è un qualcosa che fa perdere il controllo, è
qualcosa di insensato e, proprio per questo, non importa chi ne sia l’oggetto, perché ogni cosa può risultare credibile, persino che la virtuosa Luise possa davvero
avere una tresca con il vanitoso e affettato maresciallo di corte von Kalb.
Se
in Wurm possiamo intravedere alcune somiglianze con Iago nell’abilità di ordire inganni e superare quasi in quest’arte
il personaggio shakespeariano; Ferdinand che, per essere stato ingannato ed
essere vittima della propria gelosia, può essere accostato al personaggio di Otello, presenta nelle sue profonde
crisi anche diversi tratti di Amleto.
Per
l’amore contrastato e la morte degli innamorati potremmo essere indotti ad
avvicinare “Intrigo e amore” ad una delle più celebri tragedie shakespeariane
ovvero “Romeo e Giulietta”, ma il
tragico finale e l’amore osteggiato sono in realtà le uniche due analogie con
l’opera di Shakespeare.
Romeo e Giulietta non
dubitano mai dello loro amore,
non pensano mai che l’uno possa tradire l’altro e mai, neppure per un istante,
ritengono che ci sia qualcosa di sbagliato in ciò che provano.
Ferdinand e Luise invece pur
amandosi teneramente e intensamente, dubitano spesso dei loro sentimenti.
Ferdinand
mette in dubbio l’amore di Luise già prima di trovare la lettera e non esita a incolparla
di non amarlo abbastanza.
Quando
lei si rifiuta di fuggire con lui, lui è già roso dal tarlo della gelosia e pensa
che lei possa nutrire dei sentimenti per un altro uomo.
Entrambi, ma soprattutto Luise, non riescono a
non sentirsi in colpa per ciò che sentono, loro stessi in fondo ritengono
che il loro amore sia sbagliato perché non appartenendo alla stessa classe
sociale, osano sfidare le convenzioni e ciò non è corretto.
Due
parole vanno spese sul personaggio di Lady
Milford, una figura femminile indubbiamente affascinante e che resta
impressa nella memoria.
Secondo
alcuni critici il suo è un personaggio indispensabile alla trama, ma la cui
entrata in scena non è necessaria allo svolgimento della narrazione.
Tutto
vero, ma non sarebbe facile rinunciare ad un personaggio della sua forza; personalmente
trovo Lady Milford un personaggio
estremamente romantico.
Persino
nel confronto con Luise, nonostante sia così sprezzante nei confronti della
ragazza che definisce una povera sciacquetta borghese, non si può non provare
un po’ di compassione per lei che sa di aver perduto, ma nonostante il suo
orgoglio ferito riesce a trovare comunque la forza di redimersi e di cambiare
vita ripartendo da zero.
“Intrigo e amore” è
un’opera che con i suoi intrecci, gelosie e menzogne è capace di affascinare e
coinvolgere sia spettatori che lettori.
Friedrich
Schiller è un autore a me molto caro e, per chi non l’avesse ancora letto,
ricordo un altro post che ho pubblicato qualche tempo fa in merito ad un’altra
opera dello stesso autore ovvero “I masnadieri”.