Prima di parlarvi di questo
volume, vorrei davi qualche informazione riguardo al suo autore che fu uno
degli studiosi più importanti di Shakespeare.
Giorgio Melchiori (1920 - 2009) fu
insegnante di letteratura inglese all’università di Torino, presso La Sapienza di Roma e negli
ultimi anni presso l’Università Roma Tre. Allievo di Mario Praz, fu studioso e
ricercatore principalmente di Shakespeare e di tutta la letteratura del periodo
elisabettiano, ma non tralasciò di analizzare anche la letteratura e la poesia
delle epoche successive sino al Novecento. Fu insignito negli anni di numerose
onorificenze nazionali ed internazionali. Fu socio corrispondente della British
Accademy e dell’Accademia delle Scienze di Torino nonché socio nazionale
dell’Accademia dei Lincei.
Melchiori ci ha lasciato una
numerosa quantità di saggi, traduzioni, recensioni tutti di notevole qualità ed
interesse.
“Shakespeare – genesi e struttura
delle opere” (Biblioteca Storica Laterza, pp. 683 – € 25,00) è un testo
completo in cui Melchiori analizza una per una tutte le quaranta opere del più
grande drammaturgo di tutti i tempi inquadrandole non solo nel preciso contesto
storico, ma analizzandone ogni particolare per poterne così ricostruire il processo
creativo.
Il volume inizia con un esaustivo
ed interessassimo capitolo introduttivo dal titolo “Shakespeare e il mestiere
del teatro” in cui Melchiori spiega cosa significasse essere uomo di teatro
nell’epoca elisabettiana (Elisabetta I regna fino al 1603) e in quella
giacomiana (Giacomo I regna da 1603 al 1625). L’introduzione presenta un’ampia spiegazione
della differenza tra il teatro, espressione del mondo letterario e dei circoli
studenteschi, ed il teatro pubblico, la cui funzione equivaleva a grandi linee
a quella dei moderni mass-media. Ritroviamo inoltre, sempre in questa parte
introduttiva, diverse pagine dedicate alla storia dei teatri e delle compagnie oltre
che alla descrizione della struttura del teatro in epoca elisabettiana ed al
ruolo degli editori nel tramandare le opere teatrali. Davvero rilevanti e di
grande interesse sono poi le notizie storiche relative alla Guerra delle due Rose,
che vide contrapporsi gli York ed i Lancaster, all’avvento della dinastia
Tudor, al regno di Elisabetta I ed alle problematiche legate alla successione
di quest’ultima mancando la stessa di eredi diretti. Proprio da qui nasceva il
compito di Shakespeare di legittimare, attraverso i suoi drammi storici, la
dinastia Tudor riuscendo a districarsi in un ambiente condizionato fortemente
dai mutevoli scenari politici e dalle interferenze di una censura sempre
attenta e vigile.
Il volume, seguendo un criterio
cronologico, è diviso in cinque parti:
-
Il primo Shakespeare: da collaboratore a
drammaturgo 1588 -1594
-
Intermezzo: le opere non drammatiche
-
I Chamberlain’s Men 1594 - 1603
-
I King’s Men 1603 - 1608
-
Il Blackfriars 1608 - 1616
Melchiori per ogni singola opera ci
informa sulle date reali o presunte di composizione del testo, sulle fonti alle
quali Shakespeare ha fatto riferimento, analizza approfonditamente la trama ed
i personaggi e conclude con un attento esame della struttura drammaturgica del
testo.
“Shakespeare” è davvero un testo fondamentale
per chiunque voglia approfondire e conoscere l’opera del drammaturgo. Il libro
è a tutti gli effetti un manuale e pertanto, se si decide di leggerlo tutto d’un
fiato, bisogna essere davvero motivati. Non è di facile lettura e a volte può
risultare troppo impegnativo. Non lo si può certamente definire una lettura
scorrevole, ma è davvero un testo molto valido e completo che ritengo non
dovrebbe assolutamente mancare nella libreria di tutti coloro che, come me,
sono innamorati del Grande Bardo.
Se proprio devo trovargli un
difetto, a voler proprio essere pignoli, forse avrei inserito qualche estratto
in più delle opere di Shakespeare così da rendere le spiegazioni più chiare ed
immediate. Inoltre se deciderete di leggere singolarmente i testi di
Shakespeare, potrete benissimo utilizzare questo manuale come commento all’opera
scelta.
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