Anne Marie Louise De
Montpensier (1627-1693) era figlia di Gaston d’Orléans, unico fratello di
Luigi XIII, e della prima moglie Maria di Borbone, duchessa di
Montpensier.
Alla morte di Monsieur, in
mancanza di eredi maschi, il ducato d’Orléans fu assegnato al fratello di Luigi XIV, e Anne Marie Louise divenne la Grande Mademoiselle per
distinguerla dalla nuova Mademoiselle, figlia del principe Philippe.
Le memorie della Montpensier sono
composte da ben 95 quaderni. I manoscritti sono piuttosto
difficili da decifrare perché, per sua stessa ammissione, aveva una calligrafia pessima tanto che anche il padre le suggerì di far scrivere
al segretario la corrispondenza a lui destinata.
Buona parte di queste memorie
furono scritte negli anni 50 del XVII secolo durante l’esilio di Anne Marie
Louise e la scrittura riprese successivamente nel decennio dal 1670 al 1680 per
combattere la depressione sopraggiunta a seguito di un momento difficile.
Il libro, edito da Luni
Editrice, ripropone ovviamente solo una piccola parte degli scritti della
Grande Mademoiselle. Il volume è suddiviso in tre parti, ognuna di esse
è dedicata ad un particolare evento significativo della sua vita.
Fanciulle a corte. La
madre di Anne Marie Louise morì poco dopo la sua nascita e lei venne affidata ad una governante. Erano gli anni del cardinale Richelieu.
Eroina della Fronda. Racconta
degli anni burrascosi in cui la De Montpensier non si risparmiò per la causa e,
al contrario del padre sempre indeciso e opportunista, non esitò a mantenere le
proprie posizioni pagando in prima persona per le proprie idee.
L’amore. Fin
da adolescente erano state prese in considerazione per lei le più importanti
teste coronate, un elenco infinito di pretendenti, tra cui figuravano il futuro
re d’Inghilterra, il delfino di Francia e l’imperatore d’Austria. Non se ne
fece mai nulla. All’età di 43 anni, però, Anne Marie Louise si innamorò come
una ragazzina del duca di Lauzun, un partito talmente al di sotto del suo rango
da scandalizzare l’intera Corte. Il re prima diede il suo consenso, ma
pochi giorni dopo lo ritirò. Lauzun venne incarcerato a Pinerolo dove restò
imprigionato per ben dieci anni.
Anne
Marie Louise De Montpensier, il miglior partito d’Europa,
morì senza essersi mai sposata e senza eredi.
Ogni sezione del libro è
corredata da alcune interessanti pagine introduttive (note del curatore) in
cui si inquadra minuziosamente il periodo storico a cui si riferiscono i
fatti narrati dalla Grande Mademoiselle e, allo stesso tempo, si traccia un
profilo dettagliato dei personaggi che vi presero parte.
A leggere frasi del tipo
“Soffrirei a vedervi ballare e divertirvi, invece di andare dove vi spacchino
la testa oppure ci rimettano sopra la corona” non si può non sorridere e non
pensare alla sorellastra Marguerite Louise d’Orléans e alle sue amorevoli
lettere indirizzate al consorte Cosimo III de’ Medici.
Anne Marie Louise De
Montpensier fu una donna del suo tempo, più vicina alla moda della Corte di Luigi
XIII che a quella del Re Sole. Estremamente calata nella parte che il suo
rango le imponeva, teneva in massimo conto lo stile di vita che poteva mettere
in risalto la sua posizione. Per lei i balli, lo sport, le feste e la
possibilità di convolare a nozze con una testa coronata erano una priorità.
Eppure, a differenza del padre
che con i suoi comportamenti ipocriti, voltagabbana e opportunisti la mise
spesso a disagio, Anne Marie Louise fu una donna a suo modo fedele ai propri
principi, per quanto talvolta discutibili, e un’amica leale.
Può far sorridere quel suo amore
nato in tarda età che la portò a coprirsi di ridicolo e le costò letteralmente
una fortuna, ma anche questo in fin dei conti non fa che confermare che la passione
e la determinazione che seppe dimostrare in battaglia erano un qualcosa che le
apparteneva sia nel pubblico che nel privato.
Forse la grazia e la misura
non furono proprio le sue principali doti, ma sinceramente e, non l’avrei mai
pensato prima di leggere questo libro, alla fine questa Grande Mademoiselle che
si descrive come una donna dall’aria altera, ma non supponente, gentile e alla
mano, ma che sa farsi rispettare, che sa parlare in pubblico, ma anche tacere
se non conosce l’argomento trattato, che non è schiava dell’abbigliamento, ma è
lontana dall’apparire sciatta, forse un po’ collerica, ma giusta e con un gran
senso dell’onore, insomma alla fine a me è risultata particolarmente simpatica.
L’ho trovata a suo modo una figura femminile forte, volitiva e di grande
fascino.
Ho scoperto questo volume per
caso al Salone del Libro. Un’edizione davvero molto bella e ben curata; una
casa editrice che merita un occhio di riguardo per le sue pubblicazioni.
L’unico appunto, proprio a voler essere pignoli, non ho compreso la scelta di mettere
sulla copertina un ritratto di Maria Antonietta anziché quello di Anne
Marie Louise De Montpensier.