Ho inseguito questo libro a
lungo in quanto fuori catalogo in lingua italiana ormai da tempo. Sono riuscita
a scovarne una copia a Roma in una libreria di libri antichi e introvabili anche se non proprio a buon mercato trattandosi di una prima edizione datata
1970. Il volume nell’edizione in lingua inglese è invece ancora regolarmente disponibile.
Quando si pensa al Banco
Medici si pensa di solito alla sola attività
finanziaria dimenticando che dietro ve ne fossero state altre, tra cui quella
commerciale e quella assicurativa sebbene in codesta i Medici ebbero, in
verità, un ruolo molto trascurabile.
Il
1397 può considerarsi l’anno di fondazione del Banco Medici. A
quel tempo, Giovanni di Bicci che aveva gestito il Banco di Roma decise di trasferire la sede principale a Firenze. Il Banco Medici sopravvisse tra alti e bassi fino al 1494 quando vennero
cacciati da Firenze.
L’attività del Banco Medici
raggiunse la sua massima espansione alla
morte di Cosimo il Vecchio, dopo di lui iniziò il lento ed inesorabile declino.
Molti hanno incolpato il Magnifico di troppa prodigalità, ma un fattore da non
trascurare è quello che i Medici furono
sovrani di fatto, se non di diritto, e per questa loro posizione spesso nelle
loro scelte il calcolo politico ebbe il sopravvento sulle mere condizioni
economiche.
Di fatto quattro possono
essere indicate come le cause primarie
del crollo: cattiva amministrazione, direttive sconsiderate, debolezza
strutturale e avverse congiunture.
Il Banco Medici non raggiunse
mai le dimensioni che in passato ebbero le banche dei Bardi e dei Peruzzi;
sotto questo aspetto il Quattrocento viene visto dagli storici come un periodo
di ristagno se non addirittura di regresso economico.
Nonostante ciò, la potenza raggiunta con il Banco consentì
ai Medici d’impadronirsi del potere politico, consentendogli allo stesso
tempo di affidare importanti commissioni ad artisti, promuovere gli studi umanistici e impiegare ingenti somme nella
costruzione di monumenti.
Si deve precisare che prima di questo studio effettuato dal De Roover l’argomento non era mai stato approfonditamente indagato.
I documenti
d’affari del Banco Medici sono tali da riuscire a ricostruire un quadro
abbastanza particolareggiato del funzionamento della banca e dei problemi di
amministrazione. Solo il famoso archivio Datini di Prato può considerarsi più
completo di quello mediceo.
Per il periodo anteriore al 1451 la fonte principale consultata dal De Roover sono stati i libri segreti. Questi furono scoperti nel 1950 in una busta che era stata malamente archiviata. Purtroppo per questi anni manca però la corrispondenza che è invece presente per gli anni successivi al 1450, anni in cui però sono giunti a noi solo frammenti dei libri contabili.
Quello che si evince dallo
studio del De Roover è che i problemi di ieri erano molto simili a quelli attuali
tanto che sembra si usassero anche gli stessi escamotage come l'evasione fiscale, le fughe di capitali, l'occultamento e l'alterazione dei libri contabili.
I Medici non inventarono nulla
di nuovo. Di fatto la loro opera di innovatori sta nell’aver attivato un’organizzazione simile alle moderne
holding e nell’avere dato vita a quello che potrebbe avvicinarsi al primo
cartello della storia con l’affare dell’allume.
De Roover analizza ogni
aspetto delle attività economiche dei Medici non solo del Banco, delle numerose filiali italiane ed europee e
della Tavola dei Medici, ma anche del commercio
internazionale, dell’affare dell’allume e dell’industria tessile.
Il saggio indaga anche dettagliatamente il sistema monetario della
Firenze del Quattrocento basato su due distinti sistemi monetari: uno
sull’oro, di cui l’unità monetaria era il fiorino, e l’altro sull’argento.
Questo aspetto è stato oggetto
di indagine anche di Tim Parks con il suo “La fortuna dei Medici” (2005) di cui vi ho parlato tempo fa e che nella bibliografia cita tra
gli altri anche il testo del De Roover.
Il testo di Parks è più
centrato, e forse anche più chiaro nell'esposizione, di quello del De Roover in merito alla questione legata al duplice sistema monetario e alle notevoli complessità che
ne seguirono.
Entrambi sono testi molto
validi che si integrano a vicenda e la cui lettura è imprescindibile per
chiunque voglia conoscere nel dettaglio la storia dei Medici e di come fosse
nata la loro fortuna, ma anche per chiunque voglia accrescere la propria
conoscenza sulle origini del
contemporaneo mondo degli affari.
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