giovedì 21 dicembre 2023

“Il Banco Medici” di Raymond De Roover

Ho inseguito questo libro a lungo in quanto fuori catalogo in lingua italiana ormai da tempo. Sono riuscita a scovarne una copia a Roma in una libreria di libri antichi e introvabili anche se non proprio a buon mercato trattandosi di una prima edizione datata 1970. Il volume nell’edizione in lingua inglese è invece ancora regolarmente disponibile.

Quando si pensa al Banco Medici si pensa di solito alla sola attività finanziaria dimenticando che dietro ve ne fossero state altre, tra cui quella commerciale e quella assicurativa sebbene in codesta i Medici ebbero, in verità, un ruolo molto trascurabile.

Il 1397 può considerarsi l’anno di fondazione del Banco Medici. A quel tempo, Giovanni di Bicci che aveva gestito il Banco di Roma decise di trasferire la sede principale a Firenze. Il Banco Medici sopravvisse tra alti e bassi fino al 1494 quando vennero cacciati da Firenze.

L’attività del Banco Medici raggiunse la sua massima espansione alla morte di Cosimo il Vecchio, dopo di lui iniziò il lento ed inesorabile declino. Molti hanno incolpato il Magnifico di troppa prodigalità, ma un fattore da non trascurare è quello che i Medici furono sovrani di fatto, se non di diritto, e per questa loro posizione spesso nelle loro scelte il calcolo politico ebbe il sopravvento sulle mere condizioni economiche.

Di fatto quattro possono essere indicate come le cause primarie del crollo: cattiva amministrazione, direttive sconsiderate, debolezza strutturale e avverse congiunture.

Il Banco Medici non raggiunse mai le dimensioni che in passato ebbero le banche dei Bardi e dei Peruzzi; sotto questo aspetto il Quattrocento viene visto dagli storici come un periodo di ristagno se non addirittura di regresso economico.

Nonostante ciò, la potenza raggiunta con il Banco consentì ai Medici d’impadronirsi del potere politico, consentendogli allo stesso tempo di affidare importanti commissioni ad artisti, promuovere gli studi umanistici e impiegare ingenti somme nella costruzione di monumenti.

Si deve precisare che prima di questo studio effettuato dal De Roover l’argomento non era mai stato approfonditamente indagato.

I documenti d’affari del Banco Medici sono tali da riuscire a ricostruire un quadro abbastanza particolareggiato del funzionamento della banca e dei problemi di amministrazione. Solo il famoso archivio Datini di Prato può considerarsi più completo di quello mediceo.

Per il periodo anteriore al 1451 la fonte principale consultata dal De Roover sono stati i libri segreti. Questi furono scoperti nel 1950 in una busta che era stata malamente archiviata. Purtroppo per questi anni manca però la corrispondenza che è invece presente per gli anni successivi al 1450, anni in cui però sono giunti a noi solo frammenti dei libri contabili.

Quello che si evince dallo studio del De Roover è che i problemi di ieri erano molto simili a quelli attuali tanto che sembra si usassero anche gli stessi escamotage come l'evasione fiscale, le fughe di capitali, l'occultamento e l'alterazione dei libri contabili.

I Medici non inventarono nulla di nuovo. Di fatto la loro opera di innovatori sta nell’aver attivato un’organizzazione simile alle moderne holding e nell’avere dato vita a quello che potrebbe avvicinarsi al primo cartello della storia con l’affare dell’allume.

De Roover analizza ogni aspetto delle attività economiche dei Medici non solo del Banco, delle numerose filiali italiane ed europee e della Tavola dei Medici, ma anche del commercio internazionale, dell’affare dell’allume e dell’industria tessile.

Il saggio indaga anche dettagliatamente il sistema monetario della Firenze del Quattrocento basato su due distinti sistemi monetari: uno sull’oro, di cui l’unità monetaria era il fiorino, e l’altro sull’argento.

Questo aspetto è stato oggetto di indagine anche di Tim Parks con il suo “La fortuna dei Medici” (2005) di cui vi ho parlato tempo fa e che nella bibliografia cita tra gli altri anche il testo del De Roover.

Il testo di Parks è più centrato, e forse anche più chiaro nell'esposizione, di quello del De Roover in merito alla questione legata al duplice sistema monetario e alle notevoli complessità che ne seguirono.

Entrambi sono testi molto validi che si integrano a vicenda e la cui lettura è imprescindibile per chiunque voglia conoscere nel dettaglio la storia dei Medici e di come fosse nata la loro fortuna, ma anche per chiunque voglia accrescere la propria conoscenza  sulle origini del contemporaneo mondo degli affari.




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