Lady
Constance Lloyd, moglie di Oscar Wilde, è una figura affascinante e
complessa. Nata in Irlanda, Constance crebbe a Londra e incontrò Wilde
durante una lettura della Divina Commedia in cui lei recitava i celebri versi
del V canto dell’Inferno.
Constance
era una donna attraente e intellettualmente curiosa, attirata dagli
ambienti culturali e desiderosa di un marito che le permettesse di perseguire
le proprie aspirazioni.
Il
libro di Laura Guglielmi, scritto sotto forma di diario, mette in luce la
personalità di Constance: una giovane donna affascinata dal carattere forte
di donne indipendenti e forti quali furono Mary Shelley e Lizzie Siddal.
Con
alle spalle una storia familiare difficile, una madre violenta e anaffettiva e
un padre assente che morì quando lei era ancora giovane, Constance sviluppò
un forte senso di libertà che volle mantenere anche nel matrimonio.
All'inizio,
quella con Oscar Wilde fu una vera storia d'amore, legati l’uno all’altra da
profondi sentimenti, da un’ottima intesa sessuale e da una forte corrispondenza
intellettuale. Con la nascita del secondo figlio, Wilde però inizio ad
allontanarsi sempre più dalla moglie e iniziò a frequentare diversi giovani
uomini fino al fatale incontro con l’aristocratico Bosie che ne decretò la
rovina, ovvero il processo per sodomia e la successiva condanna a due anni di
lavori forzati.
Nonostante
tutto, Constance non fu mai una vittima passiva come venne dipinta per molto
tempo. Ella si dimostrò invece una donna coraggiosa e forte, che difese il
suo matrimonio e l'amore per Oscar rimanendo fermamente al suo fianco anche
quando la società e tanti amici gli avevano voltato le spalle.
Il
libro di Laura Guglielmi è un testo ben scritto e documentato, con
bellissime descrizioni dei paesaggi e dei tantissimi personaggi che ruotavano
intorno alla vita di Constance. Tuttavia, a mio avviso, alcune frasi dette dalla
Constance, protagonista del romanzo, e a tratti anche il suo modo di difendere
e comprendere l'omosessualità di Wilde, per quanto indubbiamente ella avesse
dimostrato di essere una donna illuminata, straordinariamente moderna e di
mente aperta, sembrerebbero un po’ forzate per l’epoca.
“Lady
Constance Lloyd. L’importanza di chiamarsi Wilde” offre un quadro completo e
affascinante della vita di Constance e delle sue vicende famigliari.
Per
chi fosse interessato alla storia della famiglia di Oscar Wilde ricordo anche
un altro bellissimo libro scritto proprio dal figlio minore della coppia,
Vyvyan Holland, di cui vi avevo parlato qualche tempo fa intitolato “Essere figlio di Oscar Wilde” (2023, La Lepre Edizioni).