martedì 23 gennaio 2018

“Il ragazzo invisibile – seconda generazione” di Alessandro Fabbri – Ludovica Rampoldi – Stefano Sardo

IL RAGAZZO INVISIBILE
SECONDA GENERAZIONE
di A. Fabbri – L. Rampoldi – S. Sardo
SALANI EDITORE
Gli autori del libro Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo, sono anche gli sceneggiatori del film uscito il 4 gennaio nelle sale cinematografiche.

“Il ragazzo invisibile – seconda generazione” è il sequel del primo capitolo della saga di Gabriele Salvatores, uscito al cinema nel dicembre 2014 ad un mese dalla pubblicazione dell’omonimo romanzo “Il ragazzo invisibile”, sempre edito dalla Salani Editore.

Il protagonista dei romanzi, ambientati nella città di Trieste, è un ragazzino “speciale”, Michele Silenzi ha infatti il potere dell’invisibilità.

Nel primo libro Michele ha tredici anni e vive con la madre, una poliziotta single, che si rivelerà poi essere la sua madre adottiva. 
Tiranneggiato dai bulli della scuola e innamorato di una ragazza che non si accorge neppure di lui, scopre all’improvviso di avere il potere di rendersi invisibile.
Da quel giorno molte cose cambiano trasformando inevitabilmente la sua vita e quella delle persone a lui vicine.

Nel secondo episodio della saga Michele ha ormai sedici anni ed è un adolescente problematico.
Sua madre Giovanna è morta in un incidente d’auto, subito dopo aver litigato col lui al telefono a causa del suo rendimento scolastico.
Michele, solo e pieno di sensi di colpa, trascina la sua vita giorno dopo giorno senza alcuno scopo e, come se non bastasse, anche Stella, la ragazza di cui è da sempre innamorato, fa ormai coppia fissa con un altro e si è allontanata da lui.

Ma le cose stanno per cambiare: la nuova compagna di classe Nataša si rivelerà essere in verità sua sorella e Yelena, la loro madre naturale, che Michele credeva essere morta per salvarlo quando lui era solo un neonato, farà il suo ingresso sulla scena.

Insieme alle sconvolgenti rivelazioni, non mancheranno neppure diversi colpi di scena.
Insomma quel mondo a cui Michele era abituato fatto di compiti in classe, aperitivi e serie tv sarà completamente stravolto e Michele avrà finalmente una missione da portare a termine.

Se nel primo episodio i problemi del protagonista erano quelli di un ragazzino insicuro, alle prese con il bullismo e con un’autostima inesistente, in questo secondo romanzo Michele Silenzi ormai è diventato adulto con tutto ciò che questo comporta.

Michele si trova a dover compiere scelte difficili, ad affrontare situazioni per lui nuove e per giunta senza il prezioso aiuto di Giovanna, la sua madre adottiva; obbligato a scegliere cosa sia giusto o sbagliato fare, Michele deve fare i conti con il lato oscuro che è in ciascuno di noi.

La scrittura è una scrittura veloce, le scene si rincorrono davanti agli occhi del lettore come le scene di un film. La lettura è piacevole e la trama intrigante.

Belli i personaggi ispirati indubbiamente agli X-Men. Interessanti i poteri di cui sono dotati questi supereroi “nostrani” e che danno il nome ai protagonisti stessi: Cinetica, Roccia, Morfeo…

Affascinante il personaggio di Yelena, una donna forte e determinata.
Il dolore, la sofferenza l’hanno cambiata a tal punto che la sua sete di vendetta è più forte persino dell’amore per i figli.
Ho apprezzato la scelta “politicamente scorretta” degli autori nel creare questo personaggio.
La letteratura ci ha abituati per anni a figure femminili in cui l’istinto materno in qualche modo alla fine prevale sempre su tutto, ma questo si sa nella realtà non è una verità assoluta.

Yelena ha seppellito la sua umanità dentro di sé, ha ceduto al lato oscuro, Nataša invece, nonostante le sofferenze patite in passato, ha trovato la forza di scegliere la luce.

Michele, da parte sua, si sente solo e abbandonato da troppo tempo; provare finalmente un senso di appartenenza lo fa sentire euforico.

Michele però è figlio di Giovanna, non di Yelena: la sua vera madre è colei che l’ha cresciuto, colei che ha saputo trasmettergli i veri valori, non quella che l’ha messo al mondo.
Quando gli sarà richiesto, egli saprà bene da che parte schierasi e saprà fare la scelta corretta.

“Il ragazzo invisibile – seconda generazione” è storia di narrativa fantastica, ma racconta sentimenti  veri e problematiche attuali.

E’ più difficile essere “normali” o “speciali”? La cosa più difficile è crescere e ancora di più è crescere cercando di rimanere fedeli a stessi e ai propri ideali.

“Il ragazzo invisibile – seconda generazione” è un romanzo per ragazzi, ma credo possa essere una lettura interessante anche per lettori adulti amanti del genere fantasy.

Consiglio la lettura del romanzo precedente o la visione del film, prima della lettura di questo secondo episodio della saga; non che sia vincolante farlo, ma penso che conoscere tutta la storia aiuti ad apprezzare maggiormente l’insieme.

Ed ora non ci resta che rimanere in attesa del terzo capitolo… Michele e Nataša avranno senza dubbio altre avventure da raccontarci.



domenica 14 gennaio 2018

“25 grammi di felicità” di Massimo Vacchetta con Antonella Tomaselli

25 GRAMMI DI FELICITA’
di Massimo Vacchetta
con Antonella Tomaselli
SPERLING & KUPFER
25 grammi sono il peso di un cucciolo di riccio, un esserino piccolo piccolo, la cui fragile esistenza per la maggior parte delle persone potrebbe forse non contare nulla, ma che per un uomo sensibile ed altruista come Massimo Vacchetta acquistano un enorme significato.

Il libro è nato dalla collaborazione tra il veterinario Massimo Vacchetta, protagonista della storia, e la scrittrice Antonella Tomaselli.

La storia racconta di come Massimo Vacchetta, grazie all’incontro con Ninna, la piccola riccetta incontrata per caso nello studio veterinario di un collega, sia riuscito ad uscire da un periodo buio della sua vita, un periodo in cui, assalito da dubbi e disorientato, si dibatteva per cercare qualcosa che riuscisse nuovamente ad entusiasmarlo.

Il rapporto con Ninna, la lotta giornaliera per riuscire ad alimentarla nel modo corretto, la gioia nel vederla crescere sono riusciti a ridargli quell’entusiasmo perso negli anni.

Proprio dall’amore per questa cucciolina nascerà l’idea di aprire un centro per soccorrere e curare i ricci in difficoltà: il Centro di Recupero Ricci “La Ninna”.

Attraverso le pagine di questo bellissimo romanzo farete la conoscenza di altri piccoli ospiti del centro come Trilly, Ninno, Selina…e anche di diversi umani, persone speciali nella vita del protagonista come i suoi famigliari ed i suoi amici, ma anche tante persone incontrate sulla via della realizzazione del suo sogno.

Nel racconto Massimo Vacchetta si apre al lettore raccontando tutto se stesso e l’amore che egli prova non solo per questi splendidi esemplari, ma per tutti gli animali e per la natura in genere.

“25 grammi di felicità” è uno di quei libri che riaccende la speranza in tutti noi che un mondo migliore sia possibile, un mondo in cui anche il più piccolo abitante della terra ottenga il rispetto e l’amore che gli spettano.

Nel libro vengono raccontate particolarità e curiose caratteristiche proprie di questi piccoli animali, minacciati continuamente dalla disattenzione dell’uomo.

Ci sono molte cose che potrei  anticiparvi come ad esempio l’alimentazione o l’aspetto dei riccetti di poche settimane, le difficoltà per aprire un centro che collabori con il CRAS ovvero il Centro di Recupero per Animali Selvatici, ma credo che sia meglio lasciarvi scoprire ogni cosa attraverso la lettura.

Pensavo sarebbe stato facile parlarvi di questo libro perché è stata una lettura appassionante e coinvolgente, ma mi sbagliavo. Dovrei ormai sapere che scrivere di un libro che ti commuove è tutt’altro che semplice.

“25 grammi di felicità” è un libro appassionante e toccante; le emozioni non sono mai facili da descrivere, bisogna provarle ed è per questo che consiglio la lettura di questo splendido libro.

Nel libro viene riportata una frase che Massimo Vacchetta ricorda di aver letto in un sito internet di appassionati di ricci, un pensiero che egli sente di condividere pienamente:

“Ogni tuo giorno non sarà vissuto pienamente se non farai qualcosa per qualcuno che non potrà mai ripagarti”.

Condivido anch’io questo bellissimo pensiero, ma credo anche che alla fine la nostra ricompensa stia proprio nel sapere di aver fatto qualcosa di importante per qualcun altro che sia un animaletto in difficoltà, un albero o una persona.

Ognuno di noi ha la possibilità di essere utile alla causa, magari non con una presenza costante a causa degli impegni o della distanza dal luogo nel quale si vorrebbe portare il proprio aiuto, ma come Massimo Vacchetta ci insegna ci sono mille modi per fare sentire la nostra presenza: ad esempio attraverso un’attività a distanza svolta in rete o anche più semplicemente attraverso delle donazioni.
Non ci sono scuse plausibili quando si è davvero motivati e Massimo Vacchetta ne è davvero un valido esempio.

“25 grammi di felicità” non è una storia malinconica anche se è vero che ci sono alcune pagine un po' più tristi, ma anche le cose negative, gli insuccessi fanno parte della vita e bisogna saperli accettare per crescere e per migliorarsi.

I ricci sono animali selvatici e come tali devono vivere liberi nel loro habitat. Come tutti gli animali soccorsi dal CRAS, anche loro, una volta guariti, devono essere rimessi in libertà, è giusto che tornino alla loro vita.
Liberarli non è mai semplice per chi si è occupato di loro, li ha cresciuti, nutriti, curati, ma nella malinconia di doversi separare da loro, c’è sempre la gioia di sapere che è per il loro bene perché “amore è anche comprendere, accettare e rispettare la natura di un altro essere. (…) Il vero amore non chiede nulla in cambio”.

Se amate gli animali e la natura che vi circonda, "25 grammi di felicità" è il vostro libro e con l’acquisto del volume inoltre contribuirete a sostenere il Centro di Recupero Ricci “La Ninna” di Massimo Vacchetta.


Se volete saperne di più sul centro:





domenica 7 gennaio 2018

“I Miserabili” di Victor Hugo (1802 – 1885)

I MISERABILI
di Victor Hugo
RUSCONI
“I Miserabili” sono forse l’opera più famosa di Victor Hugo. Il romanzo, letto da intere generazioni e diffuso in numerosissime edizioni integrali e ridotte, economiche e rilegate, è stato reso celebre anche dalle sue innumerevoli trasposizioni cinematografiche, televisive e teatrali.
Non possiamo a tal proposito non ricordare l’ultimo film del 2012 ”Les Misérables”, diretto da Tom Hooper e basato sull’omonino musical tratto dal romanzo, che vanta un cast stellare di attori quali Hugh Jackman, Russell Crowe, Anne Hathaway e Eddy Redmayne, solo per citarne alcuni.

La trama del romanzo è nota a tutti. “I Miserabili” narra le vicende di un forzato, Jean Valjean, imprigionato per aver rubato un pezzo di pane e trattenuto in carcere per ben diciannove anni a causa dei suoi continui tentativi di evasione falliti.
Un giorno Jean Valjean riesce finalmente ad evadere e viene accolto nella casa di un vescovo, dalla quale fugge durante la notte portando con sé parte dell’argenteria. Arrestato e ricondotto in casa del prelato, viene da questi salvato. Il vescovo infatti dichiara alla polizia di aver donato lui stesso l’argenteria all’uomo e anzi che lo stesso aveva dimenticato di prendere con sé anche i due candelabri.
Jean Valjean, commosso e stordito dal generoso gesto del vescovo, decide di cambiare vita e, sotto il nome di signor Madeleine, dedica la propria esistenza al soccorso dei poveri e dei derelitti.
Anni dopo un uomo viene arrestato con l’accusa di essere l’evaso Jean Valjean, a questo punto il vero Jean Valjean non può esimersi dal farsi avanti per salvare quell’innocente. L’uomo viene quindi nuovamente arrestato e questa volta condannato al carcere a vita.
Nonostante tutto riesce di nuovo ad evadere e, ritornato in libertà, tenta di costruirsi una nuova vita creandosi una terza identità.
Tra le persone alle quali presta soccorso c’è anche la piccola Cosetta, una bimba figlia di una giovane prostituta, affidata da questa ad una coppia, proprietari di una taverna. Purtroppo però, nonostante le migliori intenzione della madre e ad insaputa di questa, la bimba viene trattata in modo disumano dalla coppia. Jean Valjean prende con sé la piccola e la cresce come fosse sua figlia.

Il romanzo è un vasto ed affascinante affresco della società francese dall’età della Restaurazione a quella di Luigi Filippo, fatto attraverso un racconto dagli intrecci piuttosto complicati e talvolta anche piuttosto forzati.

I personaggi del romanzo sono innumerevoli, ma è proprio avvalendosi delle singole vicende dei protagonisti che Victor Hugo riesce a provocare lo spirito di carità del lettore.
Attraverso le pagine del romanzo, l’autore interroga il lettore su temi di complessità sociale, ponendolo dinnanzi a casi di natura terribile e desolante.

Victor Hugo combatte una grande battaglia in difesa degli umiliati e degli offesi, sostenendo con grande fervore gli ideali di democrazia e giustizia sociale.

Egli condanna lo sfruttamento della classe sociale più debole e riconosce ad essa, pur nell’abbruttimento e nella degradazione nella lotta giornaliera per procurasi il pane, alcuni importanti valori quali dignità, virtù ed eroismo.

Non è certamente possibile parlare in modo esaustivo di un classico di questa portata, condensando tutto in un semplice post e comunque a questo scopo sono stati scritti fiumi e fiumi di pagine da importanti critici letterari, ci sono poi numerose storie della letteratura e antologie pronte ad adempiere a questo a compito; io, quindi, preferisco fermarmi qui e chiudere con qualche breve considerazione personale da semplice lettrice.

Come già per "Anna Karenina" di Lev Tolstoj, non ho voluto vedere alcun film o musical prima della lettura del libro per non essere influenzata nel mio giudizio sul romanzo; ora mi chiedo però quanto avrebbe potuto incidere positivamente una mia diversa scelta in merito.

Lo stile di Victor Hugo è piuttosto enfatico, i toni sono portati all’esagerazione, insomma il suo è uno stile piuttosto lontano dai gusti del lettore moderno; sinceramente però non credo sia stato questo il motivo per cui non sono riuscita ad apprezzare appieno il romanzo.
Adoro i romanzi di Dickens, ho amato “I promessi sposi” di Manzoni e la stessa “Anna Karenina” di Tolstoj eppure nessuno di questi autori si distingue per una scrittura scorrevole e moderna, le loro opere inoltre sono tutte molto descrittive.

La difficoltà maggiore che ho riscontrato nella lettura de “I Miserabili” è la digressione storica fine a se stessa.
Quanto l’autore racconta di Parigi o del suo popolo, la narrazione è sì pertinente al racconto ma, diversamente a quanto accade nei romanzi degli altri autori, ne “I Miserabili” si ha sempre l’impressione che il racconto sia portato avanti secondo due registri che raramente si fondono e si incontrano: uno puramente narrativo (la storia di Jean Valjean, l’amore di Cosetta e Mario, le disavventure di Fantine ecc.) e uno prettamente storico-divulgativo.

Il romanzo di Victor Hugo è però un classico della letteratura e, nonostante la fatica necessaria per portare a termine la lettura non sempre agevole di un volume di quasi 1500 pagine, non si può non rimanere affascinati dai suoi numerosi personaggi, da tutti i suoi personaggi, nessuno escluso.

Ognuno di essi infatti ha qualcosa che cattura l’interesse del lettore e ne smuove la coscienza: la povera Eponine riesce a commuoverlo quanto se non più di Cosetta stessa, non si può non provare compassione per le sue pene; il freddo e rigoroso Javert, che soccombe dinnanzi al disorientamento provato dall’apprendere che anche la legge e le istituzioni a cui ha votato tutta la sua vita non sono infallibili, turba inevitabilmente il lettore; persino un personaggio come Thénadier, la cui miseria morale si rivelerà senza rimedio, riesce in qualche modo a suscitare stupore per la sua capacità di trovare sempre e comunque qualche espediente per trarsi di impaccio da ogni situazione.

Nonostante io faccia sempre parte dei sostenitori della teoria “prima il libro e poi il film”, nell’augurarvi una buona lettura, in questo caso, consiglio di lanciarsi nell’impegnativa avventura solo dopo aver visto il film, magari proprio l’ultima versione del 2012 premiata con ben tre Oscar oltre a Golden Globe, British Academy Film Awards…