Dopo
la caduta del tiranno Zorks, i regni degli uomini sprofondano nel caos:
antiche tensioni riaffiorano, nuove alleanze prendono forma e patti occulti si
intrecciano. Intanto, orde di pelle-verde si preparano a travolgere
l’Ovest, mentre misteriosi razziatori approdano sulle coste meridionali.
In
questo clima di incertezza, il negromante Xankroz guida oltre il mare un
esercito terrificante, fatto di fantasmi, vampiri, zombie e ogni più
spaventosa creatura. Il suo obiettivo è quello di completare un oscuro rituale
che annienterebbe ogni forma di vita. L’unica speranza risiede nell’ambrushur
Omega, incaricato di fermarlo, ma per riuscirci dovrà stringere
un’alleanza pericolosa con maghi oscuri e un elfo dalla dubbia lealtà.
Scoperto
quasi per caso al Salone del Libro, questo romanzo fantasy dalle sfumature
dark ha superato di gran lunga le mie aspettative. Già dal breve riassunto
che ho condiviso, si intuisce quanto il mondo creato da Max Peronti sia ricco e
stratificato. Un universo narrativo complesso, sorretto da mappe dettagliate, terre immaginarie e un pantheon divino sfaccettato e
sorprendente: un vero piacere per chi ama perdersi tra le pagine di mondi
alternativi.
Numerosi
sono i richiami ai grandi classici del fantasy, da Tolkien a Sapkowski,
passando per Marion Zimmer Bradley e George R. R. Martin. Ma non mancano
nemmeno evidenti suggestioni provenienti dalla letteratura gotica. È
proprio la perfetta fusione tra questi due universi narrativi a rendere la
trama e i suoi personaggi così affascinanti e intensi.
Il
mondo immaginato da Max Peronti è qualcosa di sorprendentemente vivido e autentico.
Un universo narrativo che non cerca facili dualismi; bene e male non sono
entità nette ma sfumature che si intrecciano, proprio come nella vita reale.
I protagonisti di questa storia non sono eroi perfetti né
antagonisti assoluti: sono personaggi ambigui, profondi, sfaccettati. È
proprio questa loro umanità fragile, contraddittoria, a tratti spietata a
renderli tanto affascinanti. Ognuno di loro si muove in un equilibrio precario tra
luce e ombra, e in questa varietà ogni lettore potrà riconoscere il proprio
personaggio del cuore.
Per
quanto mi riguarda, è stato l’elfo oscuro Jeven a catturare la mia
attenzione sin dalle primissime pagine. La sua aura enigmatica, pervasa da
un’inquietudine silenziosa e da un fascino tenebroso, mi ha completamente
conquistato. C'è in lui una tensione irrisolta che affascina e inquieta allo
stesso tempo, un equilibrio fragile che lo rende unico.
Da
tempo non mi capitava di leggere un fantasy tanto coinvolgente: ricco di
colpi di scena, sorprendente e assolutamente avvincente. È uno di quei romanzi
che ti catturano sin dalle prime pagine e non ti lasciano andare fino
all’ultima riga.
Il
finale, aperto e carico di potenzialità, offre un epilogo soddisfacente:
la storia si conclude in modo coerente, rendendo il libro perfettamente
fruibile anche come volume autoconclusivo. In poche parole: non avete
scuse per non leggerlo e sono certa che sarete conquistati anche voi da questo tanto mondo oscuro quanto irresistibile.
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