Il
quadrisavolo di Isla MacKenzie fu, con ogni probabilità, uno dei valorosi
guerrieri che combatterono al fianco di Takamori
Saigō, il leggendario capo ribelle dei samurai.
Nel 1877, i samurai
insorsero contro l'Imperatore, dando vita a una delle ultime grandi
battaglie della loro epoca. Lottarono con straordinario coraggio contro
l'esercito imperiale, fino a sacrificare la propria vita per il codice d'onore
che li aveva guidati per secoli. Con la loro sconfitta, si chiuse
definitivamente il capitolo della loro storia, segnando la fine della loro
esistenza.
Isla si trova in Giappone
per un anno di studio e, durante questo periodo, decide di dedicare qualche giorno alla ricerca delle sue origini. La
sua meta è Kagoshima, il luogo dove visse l’eroico avo materno.
Isla,
però, non può immaginare neppure lontanamente che le sue ricerche la
trascineranno, attraverso un portale
temporale, nel lontano 1877. Le figure che aveva studiato sui libri, i
personaggi le cui storie aveva appreso nei musei dedicati alla loro memoria, si
animeranno davanti ai suoi occhi, trasformando il sapere in esperienza e la
storia in realtà pulsante.
Nella
Kagoshima del 1877, Isla incontrerà un
giovane samurai Keiichirō Maeda con cui
intreccerà un legame indissolubile. L’amore che sboccerà tra loro sarà così
profondo da far vacillare ogni certezza, spingendola a mettere in discussione il
suo ritorno nel 2005. Nonostante la nostalgia di casa e il richiamo degli
affetti familiari, il cuore di Isla resterà ancorato a quel mondo lontano dove si
intrecceranno indissolubilmente passato e destino.
Diciamolo
chiaramente, l’idea di un viaggio nel tempo non è certo originale. La
letteratura e il cinema ci hanno regalato già innumerevoli storie basate su
questo affascinante leitmotiv. Tuttavia, la
trama del romanzo riesce a conservare un certo un fascino.
A
mio avviso, la caratterizzazione dei protagonisti, Isla e Keiichirō, risulta un
po’ superficiale, e la loro storia
d’amore, per quanto peculiare, non è riuscita a coinvolgermi emotivamente
come avrei sperato.
Mi
sarei aspettata in generale una descrizione più ricca e sfaccettata dei diversi
personaggi, considerando anche l’epoca in cui si svolge la narrazione. Un’epoca
in grado di offrire spunti preziosi per arricchire l’intreccio di un romanzo e
trasformarlo in un romanzo storico più strutturato e immersivo.
Il libro di Poppy Kuraki è un romance che strizza l’occhio al genere storico più di quanto lo abbracci pienamente. Sebbene gli elementi storici forniscano un’ambientazione suggestiva e intrigante, l’aspetto romantico rimane il cuore pulsante della narrazione. Purtroppo il finale è piuttosto prevedibile, non c'è una spiegazione logica e rimane forte l’impressione che l’autrice abbia scelto la via più semplice per chiudere la vicenda senza riflettere su un epilogo più ragionato e autentico.
Il romanzo ha però un
suo fascino e,
grazie al suo ritmo fluido e alla trama accattivante, riesce a intrattenere il
lettore, offrendo nell’insieme una storia godibile e ben strutturata.
Bellissima ed evocativa la copertina.
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