LA MISSIONE TEATRALE
DI WILHELM MEISTER
di Johann Wolfgang Goethe
BUR Rizzoli
|
Wilhelm
Meister, figlio di un commerciante di una piccola città imperiale, nonostante
sia destinato a seguire le orme paterne, fin da piccolo manifesta una fervente
passione per il teatro.
La sua vocazione
teatrale in verità nasce quando, ancora bambino, assiste ad una
rappresentazione di marionette organizzata dalla nonna per i propri nipoti.
Da quel giorno
il gioco preferito di Wilhelm diventerà organizzare spettacoli con i burattini
e, una volta cresciuto, mettere in scena vere e proprie rappresentazioni
insieme agli amici.
A spingere il giovane Wilhelm
definitivamente sulla strada del teatro sarà però la giovane attrice Marianne
che diventerà anche la sua amante.
Un amore
ovviamente contrastato dalla famiglia di lui che riuscirà a far sì che la
liaison venga bruscamente interrotta.
Su consiglio
del cognato, Wilhelm partirà per un viaggio allo scopo di comprendere
meglio il mondo del commercio e nel frattempo cercare di recuperare alcuni crediti
presso alcuni debitori dell’azienda di famiglia.
Inevitabilmente
però il giovane non riuscirà a restare a lungo lontano dal suo mondo.
Si unirà ad una compagnia di attori e
con loro girerà il paese cercando di dare voce alla sua aspirazione ovvero divenire
attore e direttore di spettacolo nonché di scrivere egli stesso testi per il
teatro.
Il personaggio
di Wilhem Meister accompagnerà l’autore per buona parte della sua vita.
“La missione teatrale di Wilhelm
Meister” è infatti solo un primo abbozzo di quello che sarà il secondo romanzo
di Goethe intitolato “Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister” pubblicato
nel 1796.
“La missione
teatrale di Wilhelm Meister” si interrompe al 14° capitolo del VI libro mentre
il romanzo pubblicato nel 1796 conta un totale di otto capitoli e un numero
quasi doppio di pagine rispetto alla prima stesura.
Il romanzo fu
probabilmente ampliato dall’autore al suo rientro dal viaggio in Italia che
egli effettuò negli anni tra il 1786 e il 1788 e dal quale ritornò forte di
nuove esperienze che ne determinarono una maturazione politica, sociale, umana
e intellettuale.
Il testo di “La missione teatrale di
Wilhelm Meister” in realtà è stato riportato alla luce solo nel 1911, fino a
questa data l’unica versione conosciuta era quella pubblicata nel 1796.
Goethe
riprenderà a raccontare le vicende di Wilhelm
Meister in un altro romanzo intitolato “Gli anni di pellegrinaggio di
Wilhelm Meister”, scritto tra gli anni 1820 – 1821, ma pubblicato solo nel
1829.
“La missione
teatrale di Wilhelm Meister” ha un carattere più esasperatamente romantico rispetto
a “Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meiester” nel quale Goethe, giunto ad
una maturazione intellettuale ed estetica, propone una concezione della storia
e uno stile completamente diversi.
“Gli anni di apprendistato di Wilhemn Meister”
verrà riconosciuto dalla critica come il primo romanzo di formazione della
storia della letteratura.
Ma ritorniamo
ora al nostro libro oggetto di questo post ovvero “La missione teatrale di
Wilhelm Meister”.
Wilhelm è un
giovane la cui passione per il teatro lo porta a scontrarsi spesso con una
realtà a lui sconosciuta e con un ambiente, quello degli attori di strada, lontanissimo
da quello borghese nel quale è stato cresciuto.
Egli è un idealista e in quanto tale non
può che soccombere dinnanzi a personaggi avidi per il quale il teatro è
semplicemente un mezzo per sbarcare il lunario e nulla più.
Wilhelm è
inoltre sempre combattuto tra il desiderio di realizzare il suo sogno e il rimproverarsi
questo suo inconcludente bighellonare.
E’ conscio di
non concludere nulla, ma allo stesso tempo è incapace di rinunciare alla sua
vocazione nonostante sia tormentato dai sensi di colpa nei confronti della
propria famiglia che sa di avere grandemente deluso.
Wilhelm Meister è buono, ingenuo e
corretto e per questo viene regolarmente imbrogliato e raggirato dagli altri, tanto che
alla fine persino il lettore inizia a stancarsi della sua ingenuità.
Rimarchevoli
sono i personaggi femminili che offrono un ventaglio molto ampio di elementi
distintivi: dalla piccola Mignon, un personaggio atipico, un ragazzina malinconica
ed eccentrica; a Philine, la bella attrice vanitosa, capricciosa e provocante;
ad Aurelie, triste e disperata, inquieta e infelice per amore tanto da riuscire
a identificare perfettamente se stessa nel ruolo di Ophelia; e infine Madame
Melina che proviene da un ambiente borghese come Wilhelm, ma al contrario di
questi, non ha trovato alcun ostacolo nell’ambientarsi a vivere tra gente gretta
e corrotta.
L’autore si
rivolge spesso nelle sue pagine direttamente al lettore non facendo quindi
mistero di aver scritto il romanzo per essere letta da un pubblico.
Goethe è esperto
conoscitore dell’animo umano e attraverso i suoi personaggi ci racconta i sogni
e le speranze degli uomini così come i disinganni e le disillusioni con i quali
questi inevitabilmente devono fare i conti nella propria vita.
Stranissimo! Con nulla l’uomo sembra essere più in
confidenza che con le proprie speranze e i propri desideri, che a lungo nutre e
conserva in cuore, e tuttavia quando un giorno gli si fanno incontro, quando
quasi lo importunano, egli non li riconosce, e ne rifugge.
Risulta bizzarro
scoprire come, anche a distanza di secoli, il modo di sentire degli uomini e
di affrontare il mondo non sia cambiato affatto.
Spesso desiderava con tutta se stessa sbarazzarsi di
quella relazione a cui accennavamo sopra, il pensiero della quale si faceva
ogni giorno più disgustoso. Ma come liberarsene? Ognuno sa come sia difficile
per l’uomo avere il coraggio di fare un passo decisivo, e che a migliaia,
piuttosto, ogni giorno che viene trascinano la propria vita alla bell’e meglio
in un destino di clandestinità!
Il romanzo alterna pagine commoventi ed
emotivamente coinvolgenti ad altre decisamente un po’ tediose e monotone.
Il ritmo è
lento, il testo non sempre scorrevole e purtroppo, complice anche il numero di
pagine abbastanza elevato, poco meno di quattrocento, “La missione teatrale di
Wilhelm Meister” non si può certo
ritenere un testo di facilissima e agevole lettura, ma resta pur sempre un romanzo comunque
fondamentale per chiunque voglia cercare di approfondire meglio l’opera di Johann
Wolfgang Goethe.
Nessun commento:
Posta un commento