LORENZO DE’ MEDICI
di Giulio Busi
MONDADORI
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Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico (1449 - 1492) è uno dei personaggi più rappresentativi della
storia italiana e del XV secolo.
Il Quattrocento fu un’epoca in cui a tanto fasto corrispose altrettanto
pericolo, un’epoca in cui i banchieri
giocarono un ruolo fondamentale, un secolo nel quale in Italia si ebbero
cinquant’anni di guerra senza esclusione di colpi e cinquant’anni di pace e
stabilità.
Il Lorenzo de’ Medici con cui facciamo conoscenza nell’interessante libro di
Guido Busi, è un personaggio intrigante e affascinante, un intellettuale che
ebbe tra le mani un enorme potere politico, ma anche una piena consapevolezza della
propria ricca e vasta cultura .
Buon politico e mediocre banchiere,
ottimo poeta e scadente stratega il Magnifico è destinato a dominare la scena
fin dalla nascita o meglio dal suo battesimo avvenuto il giorno dell’Epifania
del 1449 alla presenza di padrini di tutto rispetto.
Erano infatti presenti tra gli altri l’arcivescovo di Firenze, gli ufficiali
del reggimento cittadino e persino il superbo signore d’Urbino, Federico da
Montefeltro, aveva inviato un proprio uomo a rappresentarlo.
L’epoca del Magnifico era un mare periglioso, un mondo fatto di sorrisi e pugnalate alle spalle, in cui vinceva chi
meglio sapeva dissimulare e Lorenzo de’ Medici, buttato nella mischia
ancora giovanissimo, imparò fin da subito a cavalcare le onde dell’infida
distesa marina della politica.
Con queste parole egli descrisse nel suo diario personale, verso la fine dei
suoi giorni, l’incontro con i notabili di Firenze che vennero ad offrirgli il
potere sulla città:
Il secondo dì dopo la morte di mio
padre, quantunque io Lorenzo fussi molto giovane, vennono a noi a casa i
principali della città e dello stato a dolersi del caso e confortarmi ché
pigliassi la cura della città e dello stato come avevano fatto l’avolo e il
padre mio, le quali cose, per essere contro la mia età e di grave carico e
pericolo, malvolentieri accettai e solo per la conservazione degli amici e
sostanze nostre, perché a Firenze si può mal vivere senza lo stato.
Lorenzo de’ Medici viene ricordato non solo per la sua politica e per il
potere che esercitò su Firenze, potere
che detenne saldamente senza mai mostrarlo apertamente, ma anche per il suo
gusto raffinato per l’arte e la
letteratura, per i suoi versi e per il cenacolo di intellettuali ed artisti
che era solito riunirsi nel palazzo di via Larga o nelle ville di proprietà
della famiglia.
Lorenzo de’ Medici è uno dei personaggi più noti della storia e proprio per questo nel corso dei secoli sono stati versati fiumi di inchiostro su di lui.
Perché allora scegliere di leggere
proprio il libro di Giulio Busi?
Perché la biografia scritta dal professor Busi è arguta e divertente, ma allo stesso tempo rigorosa e precisa nelle
fonti, tanto che alla bibliografia è dedicato un intero capitolo del
volume, intitolato “Libri, molti, per Lorenzo”, che conta ben 80 pagine!
La peculiarità di questo saggio è proprio la magistrale capacità del suo
autore di essere riuscito a raccontare la storia del Magnifico e del
Quattrocento rendendole attuali, avvalendosi di un linguaggio moderno e
graffiante grazie anche ad uno stile di scrittura incalzante, diretto e ironico.
Scorrevole come un romanzo, caustico
e corrosivo come la contemporanea satira politica, rigoroso come un saggio
storico preciso e documentassimo, “Lorenzo
de’Medici, una vita da Magnifico” è uno di quei libri che affascinano il
lettore fin dalla prima pagina
Un volume imprescindibile per chiunque voglia conoscere a fondo la storia,
gli amori, la politica e i fasti di quell’uomo ricco, elegante e colto che fu
Lorenzo il Magnifico, un uomo dal sangue freddo e calcolatore che apprese sin
da subito che nel codice del potere,
mostrarsi deboli e pavidi è il miglior modo per soccombere.
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