Maria
de’ Medici (1573-1642), figlia di Francesco I e Giovanna d’Austria, rimase
orfana in giovane età. Ad occuparsi di lei fu lo zio Ferdinando I che era
succeduto al fratello sul trono del Granducato di Toscana. Fu lui che combinò
il matrimonio con il re di Francia
Enrico IV che Maria sposò per procura a Firenze il 5 ottobre dell’anno 1600.
Giunta
nella sua nuova patria Maria fu fin da subito osteggiata in quanto straniera e
cattolica; l’essere una Medici, poi, non la rese certamente ben voluta alla Corte che ancora serbava un ostile ricordo
di Caterina de’ Medici.
Le
casse francesi erano vuote e la dote
della sposa aveva rappresentato un vero sollievo per il paese, ma questo
non le fruttò alcuna simpatia anzi venne spesso derisa proprio per le sue
origini legate ad una famiglia di banchieri.
Maria de’ Medici venne incoronata regina
di Francia solo nel 1610, quando
aveva già dato alla luce sei figli. Enrico
IV venne assassinato proprio il giorno dopo l’incoronazione della moglie e
questo non fece che alimentare i sospetti di un suo possibile coinvolgimento.
Divenuta
regina reggente Maria favorì l’ascesa del proprio consigliere Concino Concini, marito di Leonora Dori
la dama di compagnia fiorentina che l’aveva seguita in Francia. Questa sua
simpatia per Concino Concini e per Leonora le attirò addosso accuse e generò
molto malcontento.
Nel
1615 Maria convocò gli Stati Generali e in tale occasione conobbe Richelieu il quale, se dapprima si rivelò per lei un affidabile alleato,
non esitò in seguito a decretarne la sua fine politica giocando un ruolo predominate nella
definitiva rottura dei rapporti tra lei e il re del quale col tempo Richelieu era divenuto l’indispensabile primo ministro nonché colui che di fatto reggeva le
redini della Francia.
Maria de’ Medici morì in esilio nel 1642
ospite della famiglia di Pieter Paul Rubens, il pittore con il quale aveva stretto amicizia e al quale aveva
commissionato nel 1622 una serie di ventiquattro dipinti per il Palazzo del
Lussemburgo, fatto costruire ad imitazione di Palazzo Pitti, dipinti che illustravano la storia della sua vita e celebravano il suo operato.
Una delle tante accuse che le furono
rivolte fu proprio quella di sperperare denaro in opere d’arte, gioielli e
vestiti. Maria era una vera Medici e il mecenatismo così come l’importanza di
esso come strumento politico facevano parte del suo retaggio culturale. Diede di fatto grande impulso alle arti in
Francia rivitalizzando un paese cupo e segnato da anni di guerre.
La
figura di Maria de’ Medici è stata relegata per molto tempo ad un ruolo
secondario della storia moderna europea e solo ultimamente questo ruolo è stato rivalutato. Pagò senza dubbio il fatto di essere donna
e di non aver mai remissivamente accettato una posizione secondaria come gli
veniva richiesto dalle convenzioni del tempo.
Il rapporto con il figlio Luigi XIII fu
un rapporto sempre conflittuale, avendo
fatto affidamento entrambi su stretti collaboratori dalla forte personalità più
interessati al proprio tornaconto e all’acquisizione del potere personale che
al bene del paese.
Maria
de’ Medici venne accusata di incompetenza e ignoranza, non tenendo conto della difficoltà dello scacchiere politico sul
quale ella fu costretta a muoversi. Il carattere forte, volitivo e
orgoglioso di cui era dotata non le valse certamente alcuno sconto o simpatia.
Il
libro di Cristina Castillón Puig è edito da RBA, fa parte di una collana “Regine e ribelli” dedicata ai personaggi
femminili della storia i cui volumi stanno uscendo in edicola con cadenza
settimanale.
Il
volume è discretamente strutturato. Ad una introduzione
generale segue il racconto della
vita di Maria de’ Medici in forma molto discorsiva, un romanzo-saggio che
si rivela la scelta narrativa più adatta
per questo tipo di pubblicazione che vuole essere un’opera divulgativa di
buona qualità, ma non eccessivamente impegnativa. Chiudono il volume alcune brevi schede riassuntive che aiutano il
lettore a fissare i concetti principali e una breve cronologia.
Nell’insieme,
a parte qualche piccola imprecisione, è un libro che permette al lettore di farsi un’idea generale del personaggio ed eventualmente
spingerlo ad approfondire l’argomento. Proprio in quest’ottica sarebbe
stata gradita e auspicabile la presenza di una
bibliografia che invece risulta totalmente assente.
In
caso preferiste invece leggere un bel romanzo storico incentrato sulla figura
di Maria de’ Medici, vi consiglio l’ultimo romanzo della quadrilogia medicea di
Matteo Strukul intitolato “Decadenza di una famiglia”.
Praticamente è stata osteggiata per tutta la vita. Doveva essere una donna di grande forza per essere riuscita a resistere a tutte quelle traversie.
RispondiEliminaE ora confesso che, ogni volta che compare il nome di Richelieu, la mia mente torna al cartone animato D'Artagnan e i moschettieri del re.
Sì, davvero tante e il fatto che avesse un carattere così orgoglioso le ha reso le cose ancora più difficili.
EliminaNon ho ancora deciso se sia un personaggio che mi piaccia o meno. Io in testa non ho il cartone, ma i film e il libro di Dumas, quindi confesso di non essere molto obiettiva.
Richelieu è un personaggio che mi piacerebbe approfondire e forse anche per questo resto indecisa su Maria de' Medici. Vero, però, che la famiglia viene sempre prima e lei era una Medici ;-)