domenica 9 agosto 2020

“Dionisio nei frammenti dello specchio” di Alessandro Orlandi

Parafrasando le parole dell'autore potremmo dire che la civiltà occidentale è vittima di una grave crisi spirituale e noi, afflitti come siamo da un profondo individualismo, non siamo in grado di sviluppare alcuna visione che ci possa proiettare in un futuro provvisto di un intento comune.

Il desiderio di Alessandro Orlandi è quello di risalire, attraverso le pagine di questo saggio, alle origini di quel rapporto da cui trae senso la cultura occidentale e che affonda le sue radici nella saggezza dell’antica Grecia e della tradizione giudaico-cristiana.

Il volume si articola a grandi linee in tre parti: nella prima parte l’autore analizza l’opera alchemica, nella seconda indaga il mito di Dionisio e nella terza affronta il tema dell’amore come ricerca del Sé.

Nei capitoli dedicati all’Opus alchemicum, dopo una prima interessante introduzione sulla storia dell’alchimia e sull’etimologia della parola (il termiche deriverebbe dal greco chymè – lingotto, metallo fuso – oppure dall’egiziano kemi – terra nera, il limo del Nilo), si entra nel vivo dell’argomento parlando degli elementi e delle loro proprietà (il femminile e volatile mercurio, il maschile zolfo, dotato del potere di fissare e coagulare, il sale in grado di resistere all’incinerazione e infine il Leone Verde) e delle tre fasi dell’opera (l’opera al nero o nigredo, l’opera al bianco o albedo e l’opera al rosso o rubedo).

In questo stesso capitolo si dà anche un nuovo tipo di interpretazione dell’opera alchemica, non strettamente legata alla chimica della materia, ma piuttosto alla sfera della psicanalisi.

Il fine ultimo dell’Opus non è più inteso come la trasmutazione della materia, ma bensì secondo la moderna interpretazione junghiana come l’individuazione del Sé.   

Interessanti sono poi i vari punti di collegamento con le diverse culture; ad esempio, nelle coppie di opposti, troviamo lo zolfo simbolo maschile e il mercurio simbolo femminile, ma la stessa dualità la si ritrova anche nel Taoismo nel concetto di yin e yang.

Dopo aver illustrato gli antichi culti (Iside, la Grande Madre ecc.) e la simbologia ad essi associata, si passa ai capitoli dedicati a Dionisio e ai Misteri del mondo antico

Qui si ripercorrono tutte le versioni del mito di Dionisio con tanto di dettagliato resoconto dei culti a lui riservati e degli dei a lui strettamente collegati.

Secondo Orlandi Dionisio e Apollo non sono da considerarsi due divinità contrapposte bensì piuttosto strettamente unite, è Apollo infatti colui che ricompone il corpo di Dionisio Zagreo smembrato dai Titani; il terzo e più perfetto stadio dell’Opus, la congiunzione.

Nella terza parte Alessandro Orlandi indaga il rapporto uomo-donna e si interroga sulla possibilità di poter raggiungere l’equilibro perfetto, il ricongiungimento con il Sé, all’interno di tale rapporto ovvero impedendo che l’uno prevarichi l’altro o proietti se stesso e le sue immagini sull’altro, riuscendo nel contempo anche a bilanciare la parte femminile del maschio e la parte maschile della femmina; la relazione armonica che si vuole raggiungere infatti non è mai in realtà tra due sole entità, uomo – donna, ma piuttosto tra otto entità diverse.

Al termine del volume troviamo un’interessante postfazione ossia tra trascrizione del discorso che l’autore fece in occasione della presentazione del libro avvenuta a Roma nel 2003.

“Dionisio nei frammenti allo specchio” non è, come avrete compreso, quello che si può definire un saggio semplice e di immediata comprensione.

Ho cercato, per quanto possibile, di riepilogarvi a grandi linee gli argomenti analizzati così che possiate farvi il più possibile un’idea di quanto esposto nel libro.

Il mio vuole essere solo un suggerimento di lettura e pertanto non sono volutamente scesa nei dettagli; il materiale è davvero corposo e le tematiche alquanto ricche, non sarebbe quindi semplice, anche volendo, condensare in poche righe i numerosi concetti esposti.

Non posso negare che la lettura di questo saggio per gli argomenti trattati richieda una certa concentrazione e un certo impegno, ma l’esposizione è sempre molto chiara ed esaustiva, inoltre il volume è corredato da molte immagini che facilitano la comprensione del testo e aiutano a fissare meglio quanto viene analizzato.

Ho apprezzato molto la lettura di questo libro sia per quanto riguarda la parte strettamente legata allo studio dell’alchimia, così come la conoscevo, sia per quella parte di nuova, almeno per me, interpretazione delle fasi dell’Opera.

Ho trovato inoltre molto interessanti le diverse interpretazioni dei miti, alcuni dei quali spesso ormai dimenticati, e molto stimolanti i collegamenti che nascono con la filosofia orientale, il Taoismo e lo Yoga Kundalini. 

“Dionisio nei frammenti allo specchio” è inoltre una lettura che non termina con l’ultima pagina perché lascia molti interrogativi su cui riflettere sia a livello a personale, spingendoci almeno a provare ad intraprendere quel viaggio alla ricerca del Sé, sia a livello collettivo interrogandoci sulla natura del mondo in cui viviamo e sulla velocità che caratterizza la vita moderna.  

 

 

 

2 commenti:

  1. E con questo post mi hai fatto davvero venire alla mente un po' di storia del pensiero occidentale. Concordo sul fatto che la cultura occidentale affondi le proprie radici nel sostrato giudaico-ellenico-cristiano. Non credo, però, che sia necessariamente "vittima" dell'individualismo che, soprattutto in Europa, deriviamo dall'Illuminismo che riconquistò la dignità e l'importanza dell'individuo come singolo, quando per secoli non venne che mortificato. Da questo punto di vista, io sono grata dello stampo individualista che continua a lasciare un'impronta sulla nostra società.

    Ciò specificato, il libro sembra davvero molto interessante e avvincente, per quanto complesso e articolato.

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    1. Sono grata all'illuminismo e sono consapevole dell'enorme valore dell'eredità che ci ha lasciato.
      Sono un'individualista convinta però ritengo anche che ci debba essere una visione comune altrimenti regnerebbe l'anarchia.
      Inoltre non possiamo escludere a priori di fare parte di un insieme più grande di noi, un qualcosa che va al di là dell'idea di stato, di Chiesa e di appartenenza a un qualcosa di "limitato".
      Nella vita di tutti i giorni concordo che l'individuo è unico e deve difendere questa sua unicità, così come se pur appartenenti ad una nazione, ogni singola città, regione, paese ha il diritto e il dovere morale di salvaguardare le proprie tradizioni, le proprie origini, la propria storia e i propri dialetti.
      Individualismo però non deve per forza essere sinonimo di divisionismo.

      Il libro è davvero molto interessante anche se ammetto un po' ostico in certi passaggi. Parla del conoscere se stessi, delle proiezioni del nostro io verso l'esterno che in realtà riflettono un'immagine distorta del nostro vero essere, riflettono piuttosto ciò che noi vogliamo o crediamo di essere.
      C'è una parte molto interessante in cui si parla di ciò che siamo e come ci comportiamo durante il giorno in rapporto a ciò che diventiamo durante il sonno. Tipo per farla molto semplice, se di giorno siamo molto attivi e siamo aggressivi verso chi non lo è, durante il sonno diventiamo noi i passivi che subiscono l'aggressività.

      Se ti intessa l'argomento, però ti consiglio di prendere in considerazione anche questo saggio.

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