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LA FINE DELLA
SOLITUDINE
di Benedict Wells
SALANI
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Jules, Liz e Marty perdono i
genitori in un incidente stradale quando sono ancora dei ragazzini. Jules il
più piccolo dei tre ha appena undici anni.
Costretti a vivere separati e senza
famiglia in un istituto, estranei l’uno all’altro dovranno cercare di
sopravvivere in un ambiente freddo e deprimente.
Il luogo in
cui verranno accolti infatti si rivelerà essere non un accogliente collegio
elitario, ma piuttosto un misero collegio di campagna composto da due edifici
grigi e una mensa all’interno del comprensorio del liceo locale.
Ognuno dei tre fratelli cercherà a modo proprio
di sopravvivere alle avversità: Marty si
getterà a capofitto nello studio, Liz vivrà in modo sfrenato e senza regole mentre
Jules si chiuderà sempre più in se stesso.
Altra protagonista della storia è Alva, una ragazza del posto che frequenta
il liceo da esterna.
Tra
lei e Jules nascerà fin da subito un legame molto speciale, una storia d’amicizia e d’amore che
unirà le loro solitudini in maniera indissolubile.
Jules
e Alva per anni si incontreranno, si mancheranno, si lasceranno e si
ritroveranno; così indispensabili l’uno all’altra eppure così incapaci di
riconoscere i propri sentimenti e fare chiarezza nelle proprie emozioni.
Io narrante del racconto è Jules stesso, ormai adulto, che si
risveglia in un letto di ospedale dove è stato ricoverato a seguito di un
incidente stradale.
Destatosi
dal coma ripercorre le pagine della sua vita e lo fa senza sentimentalismi e senza alcuna retorica.
Il ritmo del racconto è incalzante e la
storia coinvolgente.
I personaggi sono a tutto tondo, ricchi
di sfumature, dinamici e imprevedibili; presentano caratteristiche psicologiche
che mutano pagina dopo pagina.
“La
fine della solitudine” è a tutti gli effetti un romanzo di formazione, dove i
giovani protagonisti evolvono verso la maturazione e l’età adulta.
Bendict Wells è riuscito a creare una
grande empatia tra il lettore e i
personaggi del romanzo.
Il lettore partecipa commosso al dolore
di Jules, ai continui tentativi di Marty di cercare di guarire dal disturbo
ossessivo compulsivo da cui è afflitto, alla speranza di Toni che il suo amore un giorno possa venire corrisposto dalla bella Liz.
Toni e Liz che un giorno erano stati
definiti dal fratello di lei in modo scherzoso ma nemmeno troppo “La
sadica e il masochista”.
Eppure, nonostante le avversità,
nonostante i colpi avversi della destino i tre fratelli resteranno uniti;
ognuno seguirà un percorso diverso, ma tutti ritroveranno la strada che li
riporterà in seno alla famiglia.
La
vita non è un gioco a somma zero. Non deve niente a nessuno e le cose accadono
come accadono. A volte in maniera giusta, così che tutto appare sensato, a
volte talmente ingiusta che viene da dubitare di tutto. Ho tolto la maschera al
destino e sotto ho scoperto solo il caso.
“La fine della solitudine” è un racconto
doloroso e commovente, pieno di sconsolata tenerezza e di tenace speranza; un
libro che fa commuovere ma che allo stesso tempo sa anche far sorridere.