COME UN
INCANTESIMO
di Carla Sanguineti
KAPPA VU
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“Come
un incantesimo” riporta il sottotitolo “Mary
e Percy Shelley nel Golfo dei Poeti”, sottotitolo non proprio fedele perché, se è vero che ampio spazio è dato al periodo del soggiorno della coppia a San
Terenzo, è pur vero anche che il libro abbraccia un arco di tempo molto più
ampio che va dall’incontro di Mary e Percy fino alla tragica morte del poeta in
mare con qualche accenno all’infanzia di Mary Shelley e alla vita turbolenta
della madre di lei.
Che tipo di libro è “Come un
incantesimo”? E’ un saggio o un romanzo?
A tal proposito riporto le parole stesse della sua autrice:
Di qui il carattere ibrido di questo
libro biografico, non saggio, anche se abbonda di riferimenti a testi, lettere,
diari con titoli e date, e non romanzo, perché lo stile di narrazione che più
vi si avvicina è limitata a poche pagine soltanto.
Ciò
che ho apprezzato in particolare modo oltre ovviamente all’essere un testo
ricco di citazioni e che riporta frammenti di poesie, stralci di corrispondenza,
pagine di diari e quant’altro dei protagonisti, è il fatto che Carla Sanguineti abbia messo in primo piano
la figura di Mary Wollstonecraft Godwin.
Carla
Sanguineti, già autrice di diversi scritti su Mary, è alla guida dell’Associazione amiche e amici di Mary
Shelley, associazione nata nel 1997 per far conoscere questa figura quasi
dimenticata.
Mary Shelley fu una figura letteraria di
grande spessore ma, troppo spesso oscurata dalla grandezza del celebre marito
P.B. Shelley, viene ricordata quasi esclusivamente come autrice della sua opera
più famosa “Frankenstein”.
Perché
questo? Senza dubbio perché era una donna che viveva in un’epoca in cui il gentil
sesso subiva forti discriminazioni ma soprattutto perché aveva scelto di vivere in un modo anticonvenzionale all’interno di una
società conformista e bigotta.
Mary
Shelley era figlia di Mary
Wollnestoncraft, morta per le complicazioni del parto, la Wollnestoncraft
era una donna dalla vita avventurosa che ebbe diverse relazioni burrascose sino
al matrimonio con il padre di Mary, il
filosofo William Godwin anch’egli personaggio molto singolare e dalle idee
rivoluzionarie.
Con
tali genitori la strada di Mary Shelley sembrava quindi già segnata.
Mary
viveva nel ricordo della madre, leggeva e studiava i suoi scritti e nel
contempo presenziava agli incontri con artisti, letterati, poeti, filosofi e
scienziati che si riunivano nella casa del padre.
Non
stupisce quindi che a soli 16 anni Mary decida di seguire il suo cuore e scelga
di fuggire in Europa con l’allora ventunenne Percy Bysshe Shelley, poeta
affascinante e di belle speranze che incarnava quegli ideali di cui tante volte
aveva sentito parlare e discutere nella casa paterna.
Shelley
era all’epoca ancora sposato con Harriet
Westbrook dalla quale ebbe due figli, ma quando questa si uccise, egli fu libero di sposare in seconde nozze l’amata Mary.
Shelley era un sostenitore del libero
amore, nulla di strano quindi nel
fatto che egli fosse sempre costantemente innamorato e che ebbe diverse relazioni
con altre donne, tra cui la sorellastra di Mary stessa ovvero Claire Clairmont.
Claire
a sua volta ebbe una breve storia con Lord Byron dalla quale nacque una figlia
che morì in giovane età.
La
storia degli Shelley e dei loro amici, tra i nomi più illustri ricordiamo Lord Byron e Polidori, personaggi con
cui condivisero l’esilio forzato, allontanati dall’Inghilterra per la loro vita
dissoluta, affascina il lettore moderno almeno quanto all’epoca aveva
scandalizzato i loro contemporanei.
Non
è facile oggi riuscire a comprendere quel loro mondo così esclusivo e
profetico, quel senso di ineluttabilità e di sventura che così fortemente essi
avvertivano gravare sulle loro giovani vite. Essi vivevano ogni istante come
fosse l’ultimo, sfidando la morte e temendola allo stesso tempo.
Carla
Sanguineti in questo volume cerca di
indagare e di spiegare la ragione di certi di comportamenti, di scoprire il
perché di certe scelte di vita e lo fa analizzando e confrontando quanto di essi
ci è rimasto: opere, diari, lettere…
“Come
un incantesimo” ha un taglio indubbiamente diverso da quello dei soliti saggi
su Mary e Percy Shelley, un taglio interessante ed avvincente che mette in
evidenza la grande passione ed il grande fascino che queste figure letterarie
hanno esercitato anche sull’autrice del libro.