Il termine Rinascimento è
solito richiamare alla mente un’immagine di rinascita e di ripartenza, ma in verità
il periodo storico a cui fa riferimento fu caratterizzato da forti contrasti,
continue guerre e sanguinose congiure.
L’immagine di un Rinascimento quindi
legato al solo ricordo degli straordinari artisti che vissero a quel tempo, artisti
quali Botticelli, Leonardo Da Vinci, Raffaello, Michelangelo, è solo uno degli
aspetti che caratterizzarono questo periodo storico che iniziò a delinearsi alla
metà del XIV secolo per terminare verso la metà inoltrata del XVI secolo.
Il libro di Maura Melis si
pone l’obiettivo di raccontare i fatti accaduti nel corso di questi due secoli,
non solo attraverso gli avvenimenti più conosciuti, ovvero quelli riportarti
in tutti i manuali, ma anche attraverso quegli elementi all’apparenza forse meno
evidenti però altrettanto rilevanti ai fini dell’evoluzione della storia.
La narrazione non può
ovviamente prescindere dal racconto delle varie Corti italiane e dei loro
protagonisti: principi condottieri, abili politici e papi. Tante le tipologie
di governo e tanti gli aspetti che caratterizzarono principi e condottieri, ma un
unico modo di esprimere il proprio prestigio: il mecenatismo e l’arte.
Quegli stessi denari guadagnati con l’arte della guerra venivano spesi per
abbellire i propri palazzi e dare lustro alla propria casata.
Il racconto di Maura Melis
diventa quindi anche il racconto delle grandi dinastie e delle famiglie che
furono protagoniste del Rinascimento: Este, Gonzaga, Montefeltro, Sforza,
Visconti, Angiò, Aragona, Malatesta e poi loro, i Medici.
Firenze fu il centro
propulsore del Rinascimento in Italia che da qui poi si propagherà nel
Centro e nel Nord Italia e in un secondo momento nel meridione. Ogni
generazione della famiglia Medici ebbe modo di lasciare la propria impronta a
partire da Cosimo il Vecchio passando per Lorenzo il Magnifico fino ad arrivare
a colui che fece della Toscana un Granducato, Cosimo I de’ Medici, figlio
dell’ultimo importante capitano di ventura della storia, Giovanni dalle Bande Nere. Nel Rinascimento
inoltre furono elettri ben due papi Medici: Leone X, figlio del Magnifico, e Clemente
VII, figlio di Giuliano de’ Medici, fratello del Magnifico.
Il papato non era di fatto un
governo tanto diverso dagli altri principati. Quello che differenziava
Roma dagli altri Stati era il fatto di essere una monarchia non ereditaria, ma
elettiva e che colui che assumeva la carica era sempre già avanti con gli anni,
cosa che, nel bene e nel male, comportava un tempo limitato di governo con
tutte le conseguenze del caso.
Maura Melis passa
in rassegna non solo pittori e scultori, ma dà ampio spazio anche alla
letteratura. Non potevano quindi mancare alcune pagine dedicate al
Castiglione e alla sua opera più famosa “Il Cortegiano”.
Sempre con l’intento di porre
l’accento sulla microstoria, Maura Melis, ci racconta anche di quelle figure,
solo all’apparenza minori, che con il loro lavoro e la loro presenza influirono sulla storia con la “S” maiuscola: banchieri, mercanti, artigiani,
militari, capitani, mercenari e condottieri, ma anche poveri e mendicati.
Quello della Melis è un libro
molto interessante, scorrevole e di facile lettura, completo e molto ben
documentato, prova ne è la copiosissima bibliografia.
Una lettura consigliata a
chiunque voglia farsi un’idea di quest’epoca caratterizzata da mille
contraddizioni, nella quale alla fioritura straordinaria delle arti fece da
contraltare un periodo di guerre ininterrotte e violenza senza precedenti, basti
ricordare il Sacco di Roma (1527), una delle pagine più sanguinose della storia.