di Jeanne
Kalogridis
LONGANESI
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La vicenda si svolge a Siviglia nell’inverno tra il
1480 e il 1481.
Marisol
Garcia sta per sposare Gabriel Hojeda;
il padre della ragazza, nella speranza di salvare la figlia, ha acconsentito
alle nozze, ma lei, all’oscuro delle motivazioni del genitore, non riesce a
darsi pace di dover andare in sposa ad un uomo che disprezza.
Marisol,
infatti, è ancora innamorata di Antonio Vargas, il suo amore fin dall’infanzia,
con il quale un tempo era fidanzata.
I due avrebbero dovuto sposarsi al ritorno di Antonio
da Salamanca dove il giovane si era recato per studiare all’università, ma dopo qualche
anno egli non aveva più risposto alle lettere di Marisol che era stata così
lasciata senza una spiegazione.
Celebrata la cerimonia il padre ripudia la figlia e donna Marisol Hojeda è costretta a
seguire il marito nella sua nuova casa.
Qui si scontra fin
da subito con la freddezza e l’ostilità del cognato Alonso Hojeda, l’abate
del convento domenicano.
Il frate
vorrebbe che il matrimonio fosse subito annullato, ma ragguagliato dal fratello
su alcuni accordi presi da questi con il padre della ragazza decide di
accettare l’unione a patto che i due sposi attendano un mese prima di consumare
il matrimonio.
Appare subito evidente che nonostante la passione che
Gabriel nutre per Marisol, i veri interessi che l’hanno spinto a sposarla sono
di tutt’altra natura.
L’inquisizione da qualche anno sta tormentando la Spagna e ora è giunta anche
a Siviglia. Il nome che tanto terrorizza tutti è quello di Tomas de Torquemada, il celebre e rigoroso inquisitore spagnolo.
L’obiettivo è colpire i conversos giudaizzanti
ovvero i nuovi cristiani che, nonostante l’apparente conversione al
cristianesimo, celebrano ancora di nascosto i loro riti e sono rimasti fedeli
alla religione ebraica.
In realtà la situazione è molto più complessa ed i
motivi economici sono chiaramente di massima importanza in questa caccia ai
cripto-ebrei tenuto conto che i
conversos a Siviglia controllano gran parte delle posizioni governative e
sono molto potenti.
Il padre di
Marisol così come Antonio Vargas sono entrambi cristiani vecchi, ma Madgalena,
la madre di Marisol, è una conversa e questo fa della stessa Marisol una
coversa a sua volta.
In questo clima di terrore dove chiunque può denunciare
il proprio vicino mantenendo l’anonimato e vederlo così torturato, messo a
morte e privato di tutti i suoi averi senza correre alcun pericolo in prima
persona, Magdalena quando scopre di
essere stata denunciata e di dover subire il processo dell’Inquisizione, decide nel tentativo di salvare la sua
famiglia di togliersi la vita gettandosi nelle acque del Guadalquivir.
E’ proprio dopo pochi giorni dalla morte di Magdalena
che Diego Garcia, vedendo ormai tutto perduto, decide di giocare la sua ultima
carta per cercare di salvare la figlia concedendo la sua mano a Gabriel Hojeda che la Regina Isabella ha
appena nominato procuratore civile dell’Inquisizione a Siviglia, permesso
accordatogli grazie alla sua laurea in diritto canonico.
Marisol è
triste, arrabbiata con il padre per averla abbandonata, arrabbiata con se
stessa per aver un tempo ripudiato la madre per le sue origini e arrabbiata con
Antonio per averla lasciata.
Marisol però è la vera figlia di sua madre, è una donna forte e combattiva che riuscirà
a sopportare le avversità e i dolori, non si lascerà abbattere dall’inasprirsi
delle persecuzioni e, mentre tutto intorno a lei sembrerà crollare, riuscirà a
mettere ordine nella sua vita.
Sarà presto in grado di capire chi le è veramente
amico, di chi può davvero fidarsi e chi invece deve essere allontanato perché cerca solo
di usarla.
Per amore e
per orgoglio saprà tenere alta la testa di fronte alle umiliazioni, saprà tenere fede agli insegnamenti dei genitori e soprattutto
saprà seguire il suo cuore.
Marisol dovrà lottare per fare chiarezza sulle sue
origini e i veri motivi che hanno spinto le persone a lei vicine a comportarsi
in modo tanto incomprensibile e capirà che tali comportamenti erano dettati
semplicemente dall’amore e dal desiderio di proteggerla.
“La sposa dell’inquisitore” è un romanzo piacevole e ricco
di colpi di scena.
Il contesto storico è interessante ed accattivante; la trama
è a tratti intensa e cruda e a tratti malinconica e delicata; i due
protagonisti, Marisol e Antonio, sono personaggi affascinanti e la loro storia
d’amore è emozionante e suggestiva.
Una lettura nell'insieme coinvolgente grazie soprattutto al
continuo susseguirsi di intrighi, segreti e tradimenti.