domenica 7 dicembre 2014

“Ho cercato il tuo nome” di Nicholas Sparks

HO CERCATO IL TUO NOME
di Nicholas Sparks
PICKWICK
Logan Thibault è un marine reduce da tre missioni in Iraq nelle quali ha rischiato più volte la vita.

Un giorno nella sabbia del deserto aveva trovato la fotografia di una donna, sulla foto c’era un nome: Elizabeth.
Logan aveva esposto la foto nella bacheca al campo, ma poiché nessuno l'aveva reclama, aveva deciso di tenerla con sé senza capire neppure lui il motivo del suo gesto.
Proprio quella fotografia dalla quale non si separava mai lo aveva protetto e aveva fatto in modo che tornasse sano e salvo in patria.

A persuaderlo del fatto che la foto avesse un grande potere come portafortuna era stato  il suo amico e compagno di missioni Victor.

Una volta tornati in patria, Victor stesso cerca di convincerlo a cercare la donna della foto, certo che lei faccia parte del destino di Logan.

Quando Victor muore in un incidente, Thibault decide che è giunta l’ora di affrontare il viaggio che dal Colorado lo condurrà a piedi nel North Carolina, per incontrare la donna della fotografia.

Beth vive con Nana, la nonna con la quale è cresciuta dopo che i suoi genitori avevano perso la vita in un incidente stradale quando lei aveva solo tre anni.
Ha un figlio, un ragazzino di dieci anni di nome Ben.
Beth era rimasta incinta giovanissima e, nonostante la nonna fosse contraria, aveva ugualmente accettato di sposare il padre del bambino, ma il matrimonio era naufragato dopo poche settimane.

L’ex marito di Beth è il vicesceriffo Keith Clayton, figlio dello sceriffo della contea.
La famiglia Clayton è la famiglia più in vista di Hampton e poiché nessuno osa opporsi ai Clayton, essi si ritengano per diritto i padroni della piccola cittadina.

Keith Clayton ha un pessimo rapporto con il figlio e, nonostante diverse storie con altre donne, prova ancora una forte attrazione per l’ex moglie con la quale vorrebbe riallacciare una relazione, ma senza ripetere l’esperienza del matrimonio.

Beth detesta l’arroganza e l’immaturità dell’ex marito, ma è costretta a cercare con ogni mezzo di mantenere con lui rapporti civili per non rischiare di perdere la custodia del figlio.

Quando Logan giunge ad Hampton si innamora, ricambiato, di Beth, ma per paura di essere frainteso da lei non ha il coraggio di svelarle il vero motivo del suo arrivo in città.

Questa sua reticenza creerà ovviamente un grosso ostacolo alla loro travolgente storia d’amore appena nata…

Confesso che nonostante Nicholas Sparks sia uno scrittore molto prolifico, “Ho cercato il tuo nome” è il primo romanzo che leggo di questo autore.
 
Vidi tanto tempo un film tratto da un suo libro intitolato “Le parole che non ti ho detto” e, nonostante io stessa ripeta continuamente che i film spesso non reggono il confronto con i romanzi da cui sono tratti, ero talmente innervosita da quella storia vista in tv che presi la ferma decisione che mai avrei letto un suo romanzo.

Ma come sempre accade, mai dire mai, per puro caso mi sono ritrovata tra le mani “Ho cercato il tuo nome” e i mie buoni o cattivi propositi sono andati a gambe all’aria.

La scrittura di Nicholas Sparks è una scrittura chiara, asciutta ed allo stesso tempo molto dettagliata.
  
Il lettore non fa alcuna fatica ad immaginare le scene e i personaggi perché tutto è descritto con una dovizia di particolari quasi, passatemi il termine, “maniacale”.

Nulla è lasciato al caso ed il lettore non deve fare alcuno sforzo, deve solo lasciarsi andare e le immagini scorreranno nitidamente davanti a lui pagina dopo pagina come se stesse guardando un film.

Non mi stupisce per nulla quindi che molte siano state le trasposizioni cinematografiche dei romanzi di Nicholas Sparks, interpretate anche da attori famosi; i suoi romanzi, infatti, sembrano quasi già loro stessi delle sceneggiature!
                                                                                                                                              
La trama di “Ho cercato il tuo nome” non è certamente quella trama che si può considerare originale: lo sceriffo sbruffone che è abituato a fare il bello ed il cattivo tempo in una cittadina americana di provincia, il bel tenebroso che giunge a salvare la donna in pericolo tenuta in scacco dall’ex marito…diciamo che sono cliché a cui il cinema americano ci ha ormai abituati da tempo.

Nonostante questo però, sarà forse per il modo di scrivere vivace e scorrevole di Nicholas Sparks, sarà per la capacità dell’autore di saper creare la giusta tensione drammatica attorno anche ai più semplici avvenimenti, “Ho cercato il tuo nome” risulta a tutti gli effetti un romanzo godibile, capace di conquistare e tenere il lettore, o meglio la lettrice, incollata alle sue pagine.
Perché sì, nonostante sia stato scritto da un uomo, ne consiglio la lettura ad un pubblico esclusivamente femminile!

Per dovere di cronaca, vi ricordo che da questo libro è stato tratto nel 2012 l’omonimo film diretto da Scott Hicks in cui la parte di Logan Thibault è interpretata da Zac Efron e quella di Elizabeth da Taylor Schilling.

Inutile dire che a questo punto sono più che curiosa di vedere il film, pur non essendo io il tipo da film d’amore drammatici...a meno che ovviamente non si tratti di film in costume, in tal caso come dire di no?





2 commenti:

  1. A me le trame dei libri di Nicholas Sparks non ispirano ed è questo il motivo per cui non ho mai letto alcunché di suo.

    Trovo, in ogni caso, sempre interessante il modo in cui autori uomini riescano a esprimere in modo efficace il modo di sentire di una donna e, ovviamente, anche il contrario, come autrici donne siano in grado di mettersi nei panni di un uomo in modo credibile. A parte il fatto che non scrivo, non credo ne sarei capace.

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    1. Premesso che non è il mio genere preferito di lettura e che anche a me le trame dei suoi libri non attirano molto, ero però curiosa di scoprire questo scrittore che vanta comunque un vasto pubblico.

      Quello che mi ha colpito è stato proprio il suo modo di scrivere, riesce a trascinare il lettore al di là del suo interesse o meno per la storia. Se poi al lettore piace anche il genere, lo scrittore ha tutte le carte in regola per riscuotere successo ^^

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