Nella primavera del
1300, il giorno di Venerdì Santo Dante
si smarrisce nella selva oscura dove tre fiere (una lupa, una lonza e un leone) gli sbarrano il passo.
Verrà soccorso, come
tutti sappiamo, da Virgilio che lo
accompagnerà nel suo lungo viaggio nell’Inferno e nel Purgatorio fino a quando
un’anima più degna, Beatrice, giungerà
a sostituirlo per accompagnare il poeta nel Paradiso.
Aldo
Cazzullo ci racconta il viaggio di Dante attraverso l’Inferno e, quasi vestendo egli stesso i panni di un
novello Virgilio, conduce il lettore alla riscoperta dei più famosi passi della
Divina Commedia o almeno di quelli della prima cantica.
Incontriamo così i
personaggi più celebri, quelli di che tutti noi abbiamo incontrato almeno già una
volta nella vita sui banchi di scuola: Francesca da Rimini, il conte Ugolino, Farinata degli
Uberti, Vanni Fucci, Brunetto Latini, Ulisse, solo per citarne alcuni.
Il libro non vuole essere un commento della Divina
Commedia, ma piuttosto un invito
alla lettura della stessa, un viaggio attraverso il mondo dantesco.
Un omaggio a colui che fu il vero padre dell’Italia intendendo per tale,
non la nazione che noi oggi conosciamo, ma piuttosto quella terra, la nostra patria, che egli per primo definì
il Bel Paese e della cui lingua egli fu il padre indiscusso.
L’Italia è una nazione
che, prima che dall’unione politica, è nata dalla cultura e dalla bellezza, è
nata con Dante e con tutti i poeti, scrittori, artisti venuti dopo di lui e
che a lui devono moltissimo come tutti noi.
Proprio in questa
prospettiva, pagina dopo pagina, scopriamo quanta influenza Dante abbia avuto
non solo sulla formazione di noi italiani e sulla nostra cultura, ma anche su
tutta la letteratura mondiale da Boccaccio a Shakespeare, da Borges a Dino
Campana fino ad arrivare a scrittori contemporanei e inaspettati come George
R.R. Martin.
Un viaggio affascinante quello che il lettore si trova a
percorrere tra le pagine di questo libro
tra celebri citazioni dantesche, versi
di poeti italiani e stranieri e citazioni di canzoni d’autore come quelle
di Guccini e Lucio Dalla.
Il libro di Cazzullo è
un libro leggero, nel senso positivo del termine, ossia un libro che si lascia
leggere facilmente, non è pretenzioso e allo stesso tempo non è mai banale, un
libro che sollecita continuamente il
lettore ad interrogarsi sulla nostra identità nazionale e su quanto Dante abbia
contribuito alla sua nascita.
L’autore è riuscito ad
evidenziare la grande attualità e
modernità della Divina Commedia senza mai decontestualizzare, rimanendo
sempre fedele al testo e alla sua originalità.
Un libro che invoglia a
riprendere in mano l’opera di Dante e che ci fa ringraziare la nostra buona stella per la fortuna di poter leggere un
tale grandioso poema nella nostra lingua madre seppure quella
di settecento anni fa.