LE LUCI
BIANCHE DI PARIGI
di Theresa Révay
BEAT
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Non
sarà facile parlarvi di questo romanzo perché, come sempre accade quando ci si
imbatte in un libro che ci coinvolge e ci appassiona molto, si ha sempre
l’impressione che qualunque cosa si scriva non si sarà mai in grado di
rendergli giustizia mettendo sulla carta le emozioni che abbiamo provato
leggendolo.
“Le luci bianche d Parigi” è uno di quei
romanzi che inizia lentamente per poi accelerare improvvisamente senza permettere al lettore di rendersi conto di
come sia potuto accadere che egli sia stato completamente assorbito dall’intreccio
della storia. Accade e basta e da quel momento inizia l’eterno conflitto tra il
desiderio di arrivare all’ultima pagina per conoscere il finale e l’ansia di scoprirlo
perchè allora tutto finirà e dovrà abbandonare quei personaggi ai quali è ormai
affezionato.
Un
accenno alla trama. La contessina
Ksenija Fedorovna Osolin è impegnata nei preparativi della festa che si terrà
per il suo compleanno.
Figlia
del Generale Fedor Sergeevic e di Nina Petrovna Osolin, la contessina è una ragazzina
bionda con gli occhi grigi nella quale già si scorge la meravigliosa donna che
diventerà un giorno. E’ fiera, orgogliosa
e spesso intransigente.
Siamo
nel febbraio del 1919 in
piena guerra civile russa, il padre
di Ksenija verrà assassinato nella sua stessa casa dai bolscevichi e lei sarà
costretta a fuggire con quello che rimane dei membri della sua famiglia.
Durante il lungo viaggio che la
condurrà a Parigi perderà anche la
madre e, ritrovandosi sola in un paese straniero lontano dalla sua amata San
Pietroburgo, dovrà fare da madre e da padre alla sorella minore Masa e al fratellino di pochi mesi Kirill.
Unico
conforto nell’esilio è Njanocka che
da anni si prende cura della sua famiglia, una vecchia contadina russa, una
donna del popolo devota alla memoria della contessa Nina Petrovna Osolin e ai
suoi figli.
A Parigi Ksenija lavorerà come
ricamatrice per pochi soldi che le
basteranno solo a sbarcare il lunario e a pagare l’affitto di una piccola,
umida e maleodorante mansarda.
Ma
con quei quattro soldi Ksenija riuscirà a fare studiare Masa e Kirill e un
giorno, per un colpo di fortuna ma sopratutto grazie alla sua avvenenza,
troverà lavoro come modella in una
prestigiosa casa di moda diventandone ben presto la modella di punta.
Nel
frattempo a Berlino il barone Max von
Passau dedica la sua vita all’arte
della fotografia, arte che inizia ad affermarsi in quanto tale proprio dai
primi del XX secolo.
I due si incontreranno per caso una
sera in un locale di Montparnasse
mentre Ksenija è alla ricerca della sorella scappata di casa dopo un pesante litigio.
Il loro è un incontro casuale che
cambierà per sempre le loro vite.
Capita che la vita un giorno ti porti all’incrocio
di ogni possibilità. Ksenija era fatalista. Pensava che la Provvidenza lasciasse
liberi di fare delle scelte, ma conducendo ineluttabilmente ciascuno verso il
proprio destino.
Quello
tra Ksenija e Max sarà un amore sofferto fatto di passione e amore ma carico di
contraddizioni, un amore fatto di frasi non dette e di segreti, una storia dove
l’orgoglio giocherà brutti scherzi.
“Le luci bianche di Parigi” è il
racconto di un amore burrascoso ed intenso, pieno di paure di risentimento e
rimpianti, un amore fatto di partenze e ritorni.
Theresa
Révay ci regala una galleria di
personaggi perfettamente riusciti.
Non solo i protagonisti ma tutti i
personaggi che interagiscono con loro sono tutti, nessuno escluso, magistralmente
descritti e delineati, c’è un’attenzione
particolare alla psicologia di ognuno di loro che li fa sembrare veri e reali.
Quello
che colpisce poi è come in questo romanzo tutti i personaggi siano stati
inseriti con grande abilità da parte dell’autrice all’interno di un potente affresco storico descritto in
modo eccellente.
Difficile trovare un libro dove storia
romanzata e storia reale si intreccino e si fondano in maniera così perfetta e
si leghino a tal punto da diventare una cosa sola.
Dopo
le prime pagine piuttosto lente, il
dinamismo del racconto prende il sopravvento e gli avvenimenti storici
incalzano il lettore trasportandolo nel vivo della storia con la
descrizione delle difficoltà del popolo russo in esilio forzato, dell’ascesa
di Hitler in Germania e della situazione che diventa giorno dopo giorno sempre
più drammatica per la popolazione di origine ebraica.
“Le
luci bianche di Parigi” (titolo originale dell’opera “La louve blanche”) è un
libro assolutamente da leggere, un romanzo intenso e che fa riflettere,
affascinante e sorprendente.