BELLISSIMA REGINA
Maria d’Avalos e
Fabrizio Carafa,
storia di un
drammatico amore
di Miranda Miranda
Scrittura&Scritture |
Sono già
trascorsi quattro anni da quando nel 1586 Maria
d’Avalos è andata in sposa al noto madrigalista Carlo Gesualdo, principe di
Venosa.
Maria allora
aveva solo 29 anni e quello celebrato con il cugino Carlo Gesualdo era stato il
suo terzo matrimonio.
Fin da quando
era poco più di una bimba era stata trattata come una semplice pedina nelle
mani della famiglia che fin dall’inizio aveva compreso quanto la sua avvenenza
avrebbe giocato a proprio favore.
Dei suoi 29 anni Maria ne aveva
trascorsi già nove da sposata e tre da vedova.
Come tutte le
nobili famiglie anche i d’Avalos e D’Aragona avevano infatti un unico scopo: accrescere
il proprio potere familiare.
Quale sistema
più rapido di quello di avvalersi di vantaggiose unioni matrimoniali?
Il matrimonio con il nipote
dell’insigne Carlo Borromeo, a differenza dei precedenti, era stato vissuto
da Maria come uno smisurato sopruso e oggi, nonostante siano trascorsi quattro
anni, la donna non riesce assolutamente a darsi pace.
Giovane, affascinante e colta Maria
d’Avalos non riesce più a tollerare l’unione impostale con un uomo gretto,
geloso e possessivo quale è il conte di Conza e principe di Venosa.
Tutto di lui
la disgusta: lo sgraziato aspetto fisico, le sue mani, i suoi modi e persino la
sua musica, quei noiosi madrigali dei quali il principe va tanto fiero.
Un giorno ad
una festa Maria d’Avalos incontra
Fabrizio Carafa, duca d’Andria, e tra la bella Maria e quest’uomo dal
fascino calamitoso scatta subito la scintilla.
Complice una
vecchia amica, donna Alma, tra i due
inizia una relazione amorosa che ben presto finisce sulla bocca di tutti e,
come si intuisce già dal sottotitolo del romanzo “Maria d’Avolos e Fabrizio
Carafa, un drammatico amore”, non ci
sarà alcun lieto fine per i due avventati e sventurati amanti.
La storia di
Maria e Fabrizio può essere annoverata tra
le storie d’amore più struggenti della storia tanto che ancor oggi si
dice che il fantasma di Donna Maria si aggiri a Napoli in Piazza San Domenico
Maggiore in cerca del suo amante.
Grazie ad una prosa elegante, raffinata
e fluida la lettura del libro è scorrevole e piacevole.
I
protagonisti sono tutti ben caratterizzati ed il loro modo di sentire emerge
prepotentemente dalle pagine del romanzo.
Le passioni
violente e l’odio feroce sono protagonisti della storia al pari dei personaggi
che compongono il triangolo amoroso.
Maria è una donna che non conosce mezze
misure, i suoi sentimenti sono sempre estremi, l’avversione che nutre nei confronti di Carlo Gesualdo è
pari alla vibrante passione che prova per Fabrizio Carafa.
Fabrizio Carafa, nobile annoiato e
abituato ad essere oggetto dei desideri femminili, rimante soggiogato dalla forza della
passione di Maria e ne resta prigioniero, incapace di opporre resistenza anche
se questo significherà correre incontro alla morte.
Fa
impressione quanto poco siano cambiate
le cose nel corso di poco meno di cinque secoli; la condizione della donna
non è poi così mutata, semplicemente oggi si è più bravi a celare l’evidenza dietro
una squallida facciata di perbenismo e ipocrisia.
Fabrizio Carafa è uno sciupafemmine, ma
in quanto uomo a lui tutto è concesso.
Invidiato
dagli uomini per i continui tradimenti perpetrati nei confronti della moglie e
dell’amante, questo suo atteggiamento spavaldo e strafottente sembra quasi
accrescere ulteriormente il suo fascino tanto che nessuna donna sembra riuscire
a resistere al suo seducente potere.
Per Maria è tutto diverso: a lei in quanto donna non è consentito avere un amante e tanto meno esporsi così pubblicamente.
La sua
reputazione sarà rovinata per sempre e lei verrà additata pubblicamente come
una donna di malaffare.
Carlo Gesualdo da parte sua può permettersi di
commettere qualunque tipo di delitto perché, seppur condannato dall’opinione
pubblica, riuscirà sempre ad ottenere
l’impunità per i suoi reati grazie alla sua posizione ed alla sua blasonata
famiglia.
“Bellissima
regina” è un romanzo dalla trama affascinante e coinvolgente che racconta una
storia accaduta secoli fa, una storia
lontana nel tempo, ma che risulta quanto mai attuale toccando tematiche a noi
molto vicine.
Il femminicidio è qualcosa con cui siamo tristemente
costretti a confrontarci ogni giorno, ma questo crimine non è un crimine moderno,
la violenza nei confronti delle donne è sempre esistita e purtroppo in passato
spesso il colpevole riusciva a salvarsi invocando il delitto passionale, il
delitto d’onore.
Miranda
Miranda è stata per me davvero una piacevole scoperta ed il suo libro è un romanzo
storico che non può assolutamente mancare nelle librerie degli appassionati del
genere.