Anna Maria Luisa de’
Medici, ultima della sua famiglia, è una figura di primo piano per Firenze
perché fu proprio grazie alla sua
lungimiranza e alla sua intelligenza se la città del Giglio è oggi il luogo
al mondo dove si trova concentrato il maggior numero di opere d’arte.
Anna Maria Luisa de’
Medici (1667 – 1743) figlia di Cosimo
III e della chiacchierata Marguerite Louise d’Orleans, sposò nel 1691
l’Elettore Palatino Johann Wilhelm, un matrimonio felice dal quale però non
nacquero figli.
L’Elettore e Anna Maria Luisa condividevano la passione per
l’arte
e durante la permanenza della principessa a
Düsseldorf grande fu l’impegno da questa profuso a sostegno della cultura e
della musica tanto che nel 1694 nella città renana venne inaugurato per sua
volontà anche un nuovo teatro.
Poco più di un anno dopo la morte del marito, avvenuta nel
1716, l’Elettrice Palatina fece ritorno a Firenze portando con sé tutte le
sue proprietà personali che consistevano per la maggior parte in dipinti e “galanterie gioiellate”, per quest’ultime Anna Maria nutriva una vera passione.
Dal 1717 al 1743, anno
della sua morte, la Gran Principessa si dedicò alla promozione delle arti con
particolare riguardo anche allo sviluppo della cultura musicale.
Spettò a lei il gravoso compito di traghettare il
Granducato alla morte del fratello Gian Gastone, ultimo Granduca Medici, nelle
mani di Francesco Stefano di Lorena, marito di Maria Teresa d’Austria.
Comprese fin da subito
quanto fosse fondamentale riuscire a garantire
allo Stato la propria indipendenza e allo stesso tempo non permettere agli
Asburgo-Lorena di trasportare le collezioni medicee nelle loro altre residenze
o ancora peggio utilizzarle per pagare i loro debiti.
Prioritario era scongiurare il pericolo che l’immenso
patrimonio artistico culturale che la famiglia Medici aveva raccolto con tanto
impegno nel corso dei secoli e così gelosamente custodito venisse
irrimediabilmente disperso.
L’Elettrice Palatina
comprese che il Diritto era l’unica arma
che potesse venire in suo soccorso e, dopo estenuanti trattative, il 31 ottobre 1737 a Vienna venne siglato il famoso Patto di Famiglia con il quale si vincolavano per sempre alla
città di Firenze le opere frutto del collezionismo e del mecenatismo mediceo.
Nel libro tra le varie
tavole ritroviamo anche la copia della traduzione in italiano della Convenzione il cui originale era stato
redatto in lingua francese e nel quale all’articolo terzo viene espressa la
volontà dell’Elettrice che non potessero essere trasportare fuori da Firenze e dalla Toscana “Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, Gioje
ed altre cose preziose” che dovevano rimanere al loro posto “per
ornamento dello Stato, per utilità del Pubblico e per attirare la curiosità dei
Forestieri”.
Il volume presenta una prima parte introduttiva nella quale viene
esplicitata l’importanza che Anna Maria Luisa de’ Medici ha rappresentato e
rappresenta tutt’oggi per Firenze e non solo. Il libro inoltre è corredato di una
serie di tavole molto interessanti per lo più riguardanti alcune opere d’arte, il
Patto di Famiglia e il testamento dell’Elettrice Palatina.
È riportata inoltre la trascrizione integrale, ad opera di
Anita Valentini e Veronica Vestri, del
testamento di Anna Maria Luisa de’ Medici redatto il 5 aprile 1739 unitamente a
tutti i successivi codicilli e alle cedole fino all’ultimo codicillo datato 18 febbraio
1743, giorno della sua morte. Le varie integrazioni sono dovute non solo a
ripensamenti, ma anche a precisazioni e forzose sostituzioni laddove il
beneficiario del testamento era nel frattempo deceduto.
Dalle pagine testamentarie
veniamo a conoscenza di quali oggetti o somme di denaro Anna Maria Luisa avesse
destinato a ciascun beneficiario: parenti, dame di camera, poveri, istituzioni
religiose, agnati ecc. oltre alle disposizioni per il suo funerale.
La Gran Principessa ribadiva inoltre quanto stabilito nella Convenzione e dichiarava la sua ferma volontà
affinché venisse portato a termine il
mausoleo di famiglia ossia la Cappella dei Principi con la chiara intenzione di
garantire perpetua memoria alla dinastia Medici.
La pubblicazione di
questo volume risale al 2006 in occasione della prima mostra monografica dedicata ad Anna Maria Luisa de’ Medici nella
cornice della Galleria Palatina di Palazzo Pitti (22 dicembre 2006 – 15 aprile 2007).
Non vi posso dire che
sia un libro scorrevole soprattutto per quanto riguarda la lettura della
trascrizione del testamento, ma credo che per gli appassionati di storia
medicea sia una lettura imprescindibile.
Un volume interessante
e fondamentale per comprendere meglio una personalità tanto complessa ed
eccezionale quale fu quella dell’Elettrice Palatina, “Ultima della stirpe reale dei Medici” come leggiamo sulla sua
tomba.