domenica 27 ottobre 2024

“Lady Athlyne” di Bram Stoker

Non a molti è noto che Bram Stoker, il famosissimo autore di Dracula, scrisse anche un romanzo rosa o forse sarebbe meglio dire una commedia romantica.

Lady Athlyne è infatti una storia molto particolare, caratterizzata fin dalle prime pagine da un fitto intreccio giocato su equivoci e mezze verità taciute.

Joy Ogilvie è una giovane ricca americana, determinata e molto moderna sia nei modi che nel pensiero. Joy è figlia del Colonello Ogilvie, un uomo all’antica, ossessionato dal concetto di onore tanto da aver sfidato parecchie persone a duello per codesto motivo. Nonostante questa rigida personalità, però, il Colonnello è sempre molto indulgente verso la sua unica figlia per la quale prova un affetto incondizionato.

Joy si ritrova per caso a fantasticare sulla possibilità di diventare la moglie di un certo Lord Athlyne. La giovane, in verità, non ha mai visto l’uomo in questione, ma è rimasta affascinata dalle parole con cui la balia di questi gliene ha descritto pregi e qualità. Il destino vuole che un giorno, in modo alquanto avventuroso, le strade di Joy e di Lord Athlyne si incrocino davvero. Joy ignora l’identità del giovane appena conosciuto e lui, a sua volta, non sa ovviamente che Joy sia proprio quella donna che va in giro spacciandosi per sua moglie e che lui è più che mai determinato a smascherare.

L’intreccio sembrerebbe presagire una storia scoppiettante e ricca di colpi di scena, ma in verità le lunghe descrizioni rallentano notevolmente il ritmo del racconto. Insomma, se le aspettative del lettore sono quelle di un romanzo alla Jane Austen, queste saranno inevitabilmente deluse.

Non fraintendetemi, il racconto è ben articolato e la storia interessante, ma i personaggi non riescono a coinvolgere totalmente il lettore. Insomma, non si crea tra il lettore e i protagonisti quell’empatia che ci si aspetterebbe leggendo un romanzo di questo genere.

L’intento di Bram Stoker di voler denunciare attraverso le pagine di questo suo racconto la rigidità delle regole della società vittoriana è esplicito e ben condotto, ma talvolta a discapito della descrizione dei protagonisti che troppo spesso assumono le caratteristiche di una macchietta.

Zia Judy, la cognata del Colonnello, è forse il personaggio più austeniano del libro. Come lei stessa suole definirsi facendosi beffe della società, è una vecchia zitella che vive con la famiglia della sorella. In verità, la donna ha appena quarant’anni ed è il personaggio più coerente del romanzo. Mentre la giovanissima Joy che vorrebbe rompere i rigidi schemi imposti dalla società, sembra sempre un po’ frenata nel momento in cui si getta nell’impresa; Judy trasgredisce alle regole quanto la giovane nipote, ma lo fa in modo più cauto, più ragionato come l’età più matura e l’esperienza le hanno insegnato a fare.

Lady Athlyne è una lettura interessante che fa conoscere al lettore un Bram Stoker diverso e se vogliamo inaspettato. Un plauso va alla casa editrice Caravaggio Editore per la decisione di stampare questa prima edizione italiana integrale di un romanzo che altrimenti sarebbe rimasto sconosciuto ancora a lungo ai lettori. Bellissima anche la veste grafica scelta.