I
duchi passano. Firenze resta. Il romanzo di Carla Maria
Russo si apre con il racconto di un incontro segreto. In una piccola stanza ricavata nelle segrete della Torre Volognana due personaggi
stringono un patto di ferro. L’uno è un giovane freddo e razionale, l’altro
un uomo potente e vigoroso sebbene non più nel fiore dell’età. È l’uomo anziano
che ha scelto di legarsi alla causa del giovane.
Cosimo
I de’ Medici, uomo potente e autoritario, figlio di Giovanni dalle Bande Nere e
nipote di Caterina Sforza, domina Firenze con il pugno di ferro, nessuno osa
contraddire l’orgoglioso e dispotico duca, eppure anch’egli ha
le sue debolezze: la moglie Eleonora di
Toledo, che ama profondamente, e le sue figlie, in particolare Bia e Isabella.
Ebbene sì, contrariamente ad ogni logica di potere, Cosimo non cerca neppure di
mascherare la sua preferenza per le figlie femmine e questo suo sentire fuori
dal comune non fa che alimentare rancori e gelosie tra i suoi eredi.
Dopo
la morte di Bia, la bimba avuta prima del matrimonio, Cosimo sembra non
riuscire a riprendersi dalla grave perdita. Quando Eleonora gli
annuncia di aspettare un altro figlio, egli le fa promettere che sarà una bambina. Isabella non sostituirà mai Bia
nel cuore di Cosimo, ma diventerà per lui altrettanto preziosa. Purtroppo
per Isabella, però, il troppo amore di Cosimo si rivelerà per lei anche una
terribile condanna.
Il romanzo è un’opera di
fantasia, ma si comprende che l’autrice ha svolto ampie ricerche per scrivere
questa storia. Infatti, per quanto i
fatti vengano reinterpretati e romanzati liberamente, essi conservano una
solida base di verità storica e una verosimile rispondenza allo svolgersi dei
fatti.
La storia di Cosimo I de’
Medici e della sua numerosa famiglia sì
presta perfettamente ad essere trasformata in un romanzo. Tanti eventi furono
oggetto di illazioni, chiacchiere, maldicenze già all’epoca in cui tali fatti
avvennero. Non entro ovviamente nello specifico per non spoilerare e rovinare così l’effetto
sorpresa al lettore digiuno di storia medicea per il quale certi avvenimenti
storici risulteranno certamente sconosciuti.
Carla Maria Russo ha la straordinaria capacità di saper riportare
in vita i personaggi del passato, farli interagire e dialogare tra
di loro, ricreare la perfetta atmosfera dei luoghi attraverso i quali farli agire
e muovere.
La narrazione si volge su
tre piani: quello legato al complotto e alle lettere che si scambiano i due
personaggi che hanno stretto il patto segreto, alcuni frammenti di racconto
estrapolati da ciò che si è salvato di un diario scritto da Isabella de’ Medici
e giunto nella mani del figlio Virginio e infine il racconto vero e proprio, quello
in cui si narra la storia di Cosimo I e della sua famiglia.
Uno degli aspetti più
singolari della famiglia di Cosimo I de’ Medici fu che nonostante l’amore fuori
dal comune che legò questi alla moglie e alla figlie, nonostante alcuni
particolari comportamenti che, almeno all’apparenza, avrebbero dovuto cementare lo
spirito familiare, come il desiderio del capofamiglia di riunirsi ogni
giorno per pranzare tutti insieme, in verità, mai
nucleo familiare fu più disunito e mai dei congiunti svilupparono tanta ostilità
gli uni nei confronti degli altri come i figli del primo Granduca di Toscana.
Ogni personaggio è
caratterizzato in maniera magistrale
dalla penna di Carla Maria Russo sia sotto il profilo fisico che sotto il
profilo psicologico.
La debolezza di Cosimo nei confronti delle sue donne e la sua
intransigenza quando si trattava di imporre la propria volontà senza guardare in
faccia nessuno, la rigidità della duchessa Eleonora che si scioglieva al cospetto
del marito, i sogni di Maria per sfuggire alla realtà, le pene di
Lucrezia per il suo sentirsi perennemente inadeguata, la follia di Pietro, la fredda
intelligenza di Ferdinando e l’incontrollata smania di esercitare il potere di
Francesco, sono solo alcuni dei molteplici aspetti che caratterizzano i
numerosi personaggi che animano le pagine del romanzo.
E poi c’è lei, Isabella de’ Medici, viziata e ribella.
Una bambina a cui la madre non si riesce e il padre non vuole mettere un freno, che si comporta come un
maschiaccio, che adora cavalcare e andare a caccia ma che, una volta divenuta
adulta, si trasforma in una splendida donna colta e raffinata, appassionata di poesia
e di musica, il fiore della Corte di Cosimo I de’ Medici, colei a cui tutti
guardano come alla vera duchessa di Firenze.
Una trama affascinante, personaggi seducenti e un ritmo narrativo
estremamente scorrevole rendono la lettura di questo libro davvero
piacevole. Carla Maria Russo si conferma ancora una volta
un’ottima autrice di romanzi storici.