LA VITA SEGRETA E LA
STRANA MORTE
DELLA SIGNORINA MILNE
di Andrew Nicoll
SONZOGNO
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La
signorina Jean Milne era una ricca donna anziana che amava viaggiare. Abitava
da sola nella sua grande casa di 23 stanze, ma da anni ormai viveva ritirata
in poche camere a pianterreno.
La
residenza così come il vasto parco che la circondava avevano assunto ormai
un’aria trascurata di evidente abbandono.
La
signorina Milne non aveva parenti tranne un nipote, figlio del defunto fratello, che incontrava molto
raramente e che viveva a Croydon, nella periferia londinese.
La
mattina del 3 novembre del 1912 alle ore 9.20, su segnalazione del postino di Broughty Ferry, la polizza si
introduce nella casa dell’anziana donna dove rinviene il cadavere di questa in
avanzato stato di decomposizione.
Senza ombra di dubbio la signorina Milne è stata brutalmente
assassinata: nell’ingresso messo a soqquadro, il corpo della donna giace
con il cranio fracassato.
Io narrante della storia è il sergente Fraser. A
capo delle indagini troviamo il suo superiore, il commissario capo Sempill,
che verrà affiancato quasi subito dal luogotenente Trench.
L’investigatore, appositamente giunto da Glasgow per
aiutare il centro operativo di Broughty Ferry, dovrà supportare la polizia locale
avvalendosi dei più moderni sistemi di indagine.
L’inizio del romanzo è un po’
confusionario e si fa un po’ fatica durante la lettura delle prime pagine ad
inquadrare lo scopo di alcune informazioni che l’autore ci fornisce.
Dopo un primo momento di smarrimento, però le nebbie si
diradano ed il lettore si ritrova immerso nella lettura di un romanzo che
ricorda molto lo stile di scrittura di Agatha Christie.
Il ritmo della narrazione è piuttosto lento. Ogni
processo investigativo viene sviscerato sin nei minimi particolari così che
il lettore possa essere reso completamente partecipe del tentativo di risolvere
il complicato caso.
Soluzione che sembra talmente
difficile e lontana, che il commissario capo Sempill non si fa scrupolo di
“comprare” testimoni e cercare di incastrare un innocente pur di chiudere il
caso e non perdere la faccia.
Lentamente ci vengono svelati aspetti sconosciuti
della personalità della defunta signorina Milne, che pagina dopo pagina perde
ogni traccia della sua rispettabilità,
apparendo per quello che realmente era, ovvero una donna eccentrica e
licenziosa che non disdegnava la compagnia maschile.
La vicenda narrata in questo libro è tratta da una
storia realmente accaduta, uno di quei casi che risultano ancor oggi irrisolti.
Su stessa ammissione
dell’autore, non c’è nulla di inventato, i personaggi sono veramente esistiti
anche se ovviamente i loro nomi sono stati cambiati; i dialoghi invece sono di
pura invenzione.
Il romanzo, al contrario della realtà, avrà però un
colpevole, un colpevole plausibile secondo le ricerche condotte dall’autore
analizzando le tessere mancanti ed i buchi nelle indagini condotte dalla
polizia all’epoca dell’efferato omicidio.
Il finale presenterà un colpo di scena inaspettato e
decisamente ad effetto.
A chi consigliare questo libro? Agli appassionati del
genere giallo, di Agata Christie e dei film di Hitchcock, ma soprattutto a chi
ama quel particolare humour noir così profondamente britannico.