Lorenzo
de’ Medici giunge nell’Urbe accompagnato da Monsignor Gentile Bechi che
per anni era stato il suo precettore e dall’amico Roberto Malatesta,
figlio naturale del signore di Rimini Sigismondo.
Una
piccola scorta per il figlio di Piero de’ Medici, ma seguendo gli insegnamenti
di Giovanni di Bicci per la famiglia vige ancora il famoso monito che
recitava “Non vi fate segno al popolo, se non il meno”.
I
Medici non vantano alcuna nobiltà di nascita, ma sono di fatto coloro che
governano la Signoria grazie alla loro ricchezza.
Cosimo
Pater Patriae, nonno di Lorenzo, ha retto le redini dello
Stato in modo saggio ma anche col pugno di ferro. Ora, il nipote nel quale Cosimo
aveva riversato ogni speranza per il futuro di Firenze, si trova in grave
pericolo. Qualcuno, appena giunto a Roma, si è premurato di lanciargli subito
un grave avvertimento lasciando sotto la sella del suo cavallo un pugnale;
sull’arma un simbolo difficile da interpretare.
Lorenzo
non ha nemici, ma la sua famiglia sì; chiunque potrebbe voler colpire l’erede
di casa Medici: qualcuno intenzionato
a vendicarsi, un avversario politico, un rivale della banca o forse un marito
tradito, non è un mistero, infatti, che Lorenzo abbia una relazione con una
donna sposata, Lucrezia Donati, la donna più bella di Firenze.
Qualcun
altro però si interessa alle sorti dell’affascinante rampollo della famiglia Medici,
Clarice Orsini, nipote del cardinale Latino Orsini. Gli Orsini sono una
delle famiglie nobili più in vista e vantano diversi cardinali e papi nella
loro storia.
Un
Medici, un banchiere, non può certamente aspirare alla mano di una donna nobile
figurarsi poi di una Orsini. Eppure Clarice crede nella predestinazione
ed è certa che il suo futuro sia legato a quello di Lorenzo.
L’amore
nato tra Clarice e Lorenzo non farà che acuire ulteriormente lo sdegno dei
nobili romani che si sentiranno insultati da tanta superbia da parte del
Medici.
La
storia è storia per cui il lieto fine è scontato, quello che non è ovvio è
invece il modo in cui si arriva a contrarre il matrimonio che porterà una
straniera a Firenze, sappiamo infatti che Clarice Orsini non sarà accolta
benissimo nella Città del Giglio i cui abitanti avrebbero preferito vedere una
loro concittadina accanto al Magnifico.
Sappiamo
per certo che Lorenzo si recò a Roma su incarico del padre Piero per l’appalto
dello sfruttamento delle cave di allume sui monti della Tolfa, quasi sicuramente proprio in quell’occasione vide per
la prima volta Clarice. Successivamente la madre del Magnifico, Lucrezia
Tornabuoni, ne abbiamo riscontro dalle lettere che lei stessa scrisse, si recò
a Roma per accordarsi con la famiglia Orsini e il matrimonio venne celebrato
due anni dopo.
Il
romanzo di Barbara Frale è uno di quei libri che si leggono tutto d’un fiato;
il ritmo è incalzante, la scrittura fluida e la trama coinvolgente e
appassionante. Il colpo di scena attende il lettore dietro ad ogni pagina e
i personaggi sono descritti minuziosamente sia fisicamente che
caratterialmente.
I
protagonisti Lorenzo e Clarice sono due figure carismatiche: arguto, caparbio e determinato lui; sensuale,
intelligente e dotata di un indecifrabile fascino tra sacro e profano lei.
Barbara
Frale è stata brava a tessere una trama coinvolgente facendo muovere figure
reali all’interno di un perfetto affresco dell’epoca molto dettagliato nel
quale fa addirittura parlare alcuni personaggi in romanesco e genovese per
meglio ricreare la giusta atmosfera.
La
storia è carica di suspense e ricca di fantasia, impreziosita da un alone di
mistero e di arcani segreti laddove
entra in scena il personaggio di Bellezze Orsini, la strega che sembra avere lo
stesso sangue di Clarice e la cui nascita nasconde un oscuro segreto.
“In
nome dei Medici” è un ottimo romanzo storico; la trama è senza dubbio avvincente e molto
articolata, certo non bisogna però mai dimenticare che di un romanzo si tratta e
per questo le licenze letterarie che si incontreranno durante la lettura non
saranno poche.
Della
stessa autrice vi ricordo altri due titoli legati alla famiglia Medici: il
romanzo “Cospirazione Medici” e un bel saggio “La congiura” scritta a quattro mani
con Franco Cardini.