Ritratto di Gian Gastone de' Medici di Niccolò Cassana (1690 circa) |
Il 6 maggio 1691 Anna Maria
Luisa de’ Medici lasciava Firenze per raggiungere il suo sposo. Il matrimonio
con l’Elettore Palatino era stato celebrato per procura a Firenze il giorno 26
aprile dello stesso anno.
Ad accompagnare la sorella per
una parte di viaggio troviamo il principe Gian Gastone con un piccolo
seguito, appena una quindicina di persone. Le spese erano tutte a carico
del figlio cadetto del Granduca di Toscana Cosimo III pertanto il viaggio non
si sarebbe potuto protrarre a lungo né tanto meno essere troppo dispendioso.
Sulla via del ritorno Gian Gastone ebbe modo di trascorre alcuni giorni a Genova nel mese di
giugno. Vittoria della
Rovere scriveva al figlio Francesco Maria de’ Medici di essere sicura che il
nipote avrebbe lasciato Genova il giorno del Corpus Domini (14 giugno).
Gian Gastone però fu sempre alquanto
imprevedibile nel corso della sua vita, non amò mai seguire rigidi itinerari preferendo
piuttosto lasciarsi trasportare dall’ispirazione del momento.
Dalle fonti sembra comunque che
il principe fosse rientrato a Firenze con molta probabilità il 22 giugno 1691.
Il marchese Salviati scriveva
a Francesco Maria de’ Medici sul soggiorno del principe “a Genova si è molto
ben divertito delle allegrie che li anno fatte godere”.
Ad accendere la mia curiosità
l’intervento di Patrizia Urbani con il suo articolo “Il principe nelle reti” in “Gian Gastone (1671-1737). Testimonianze e scoperte sull’ultimo Granduca de’ Medici” di cui
vi ho parlato tempo fa e da cui ho tratto queste notizie sul viaggio.
Dunque, Gian Gastone a Genova
dove aveva alloggiato e quali gli intrattenimenti per lui allestiti? Alla
seconda domanda non ho ancora trovato risposte e chissà mai se le troverò.
Sulla prima invece ho iniziato
a fare qualche ricerca e a formulare qualche ipotesi che potrebbe essere facilmente
smentita da qualcuno più informato di me, ma vorrei comunque condividere con
voi lettori del blog che ormai sarete stanchi di sentirmi parlare di questo
ultimo Granduca Medici la cui storia tanto mi ha affascinato negli ultimi mesi.
Da quello che ho scoperto finora
posso dire che tra i rappresentanti incaricati dalla Repubblica di Genova
per l’accoglienza di Gian Gastone vi fu Francesco Maria Sauli, futuro 134°
doge della Repubblica di Genova (dal 19 settembre 1697 al 26 maggio
1699).
Proprio a Francesco Maria
Sauli toccò il privilegio di ospitare il principe cadetto del Granducato di
Toscana, ma dove?
A Genova esisteva dal 1576 un sistema di pubblica accoglienza conosciuto con il nome di Rolli ossia un elenco di dimore nobiliari che, suddivise in base a diversi parametri, tra cui il prestigio della famiglia di appartenenza, erano scelte per ospitare i visitatori nobili.
L’ultimo elenco stilato è del 1664 e quella che a mio avviso
potrebbe essere stata la dimora in cui venne ospitato Gian Gastone era iscritta
a quel tempo nel bussolotto n. 3. Che cosa erano i bussolotti? Ad ogni
residenza veniva attribuita una categoria che ne indicava l’idoneità ad ospitare
visitatori di rango più o meno elevato. Le dimore assegnate al bussolotto n. 1 erano
ovviamente quelle atte ad ospitare i personaggi di rango più alto tra cui anche
i sovrani.
Palazzo Bendinelli Sauli - Genova |
A mio avviso quindi Gian
Gastone, quale figlio cadetto del Granduca di Toscana, potrebbe essere stato
ospitato nel palazzo di famiglia più di rappresentanza della
famiglia Sauli, attribuito alla terza categoria, ossia Palazzo Bendinelli
Sauli vicino al Duomo, poco distante da Palazzo Ducale e a due passi dal
porto.
Il palazzo si trova al n. 12 di Via San Lorenzo. La residenza fu ampliata nel corso dei secoli accorpando altre abitazioni fino a raggiungere l’aspetto attuale con l’ultimo accorpamento avvenuto nel XIX secolo.
Via San Lorenzo con scorcio sulla Cattedrale |
Nel maggio 1684 il palazzo subì pesanti danneggiamenti per i bombardamenti della flotta francese di Luigi XIV, il Re Sole, cugino di primo grado proprio di Marguerite Louise d’Orleans, madre di Gian Gastone de’ Medici.
Il palazzo venne restaurato
nel 1686. Tra le opere di pregio da ricordare ci sono in particolare gli
affreschi di pittori genovesi quali Domenico Piola, Paolo Girolamo Piola e Lorenzo
Ferrari.
La facciata sulla Cattedrale di San Lorenzo dopo gli ultimi accorpamenti |
Per quanto riguarda la storia del palazzo vi rimando comunque agli Atti della Società Ligure di Storia Patria, nuova serie, LIII (CXXVII, fasc. I) e XLIX (CXXIII, fasc. II).
Speravo di trovare qualche
accenno della visita di Gian Gastone a Genova nel manoscritto di Filippo Casoni,
“De gli annali di Genova del secolo decimo settimo”, redatti proprio in quegli
anni, ma non ne viene fatta menzione. Temo che la visita di un principe cadetto
di un granducato come quello di Toscana non avesse molta rilevanza per la
politica della Repubblica di Genova. Credo quindi che sarebbe forse più
produttivo provare a cercare qualche riferimento tra la corrispondenza più che nelle
cronache ufficiali dell’epoca.
La ricerca è appena iniziata e, se mai troverò il tempo di portarla avanti, vi terrò aggiornati…