Anno 1501, dopo lunghe ed estenuanti
trattative, papa Alessandro VI riesce ad
accordarsi con Ercole d’Este.
Grazie
ad una cospicua dote di ben 300.000 ducati, sua figlia Lucrezia Borgia, nata dalla sua lunga relazione con
Vannozza Cattanei, una tenutaria di
bordello come la definirà Isabella d'Este, potrà sposare in terze nozze il primogenito di Ercole d’Este, Alfonso
d’Este.
La tanto discussa Lucrezia, una donna dalla dubbia moralità, figlia di
un papa aborrito da tutti e sorella di
Cesare Borgia, uomo corrotto, arrivista e violento come tutti i suoi
familiari, diverrà quindi, alla morte del duca Ercole d’Este, la nuova duchessa
di Ferrara prendendo il posto della defunta e compianta Eleonora d’Aragona.
Nel frattempo è destinata a spodestare dal ruolo di duchessa in
pectore Isabella, la figlia prediletta di Ercole d’Este, che tale ruolo
aveva assunto subito dopo la morte della madre Eleonora.
Isabella
d’Este Gonzaga, marchesa di Mantova e moglie di Francesco II Gonzaga, è molto preoccupata che l’entrata in scena di Lucrezia le faccia perdere anche quel titolo di primadonna d’Italia, di arbiter elegantiarum, a lei unanimemente riconosciuto e al quale tiene moltissimo.
La ventisettenne Isabella e la poco più
che ventenne Lucrezia sono due figure dalle
qualità non comuni, ma anche troppo diverse tra loro per poter andare d'accordo; è quindi chiara fin da subito l'inevitabilità di un acceso scontro tra le due donne.
La
raffinata, orgogliosa e nobile Isabella fin dall’inizio dimostrerà di non aver alcuna intenzione
di lasciarsi schiacciare da una donna arrivista, viziata e sensuale quale è da tutti considerata sua cognata Lucrezia.
Isabella è abituata a dominare la scena
non solo sociale, ma anche politica di Mantova; quando il marito non è presente tocca a lei sostituirlo, ma in verità anche quando Francesco è
a Mantova è sempre lei che si fa carico di indicargli quale sia la rotta politica migliore da seguire.
Isabella
è da tutti riconosciuta come la regina indiscussa dell’arte del governo, della
diplomazia oltre che del gusto della cultura e della moda.
Lucrezia, da parte sua, capirà fin dall’inizio che
il matrimonio da lei tanto auspicato,
quel matrimonio che desiderava perché l’avrebbe affrancata per sempre
dall’autorità che il padre e il fratello esercitavano prepotentemente su di
lei trattandola come una semplice pedina nei loro giochi di potere, non si rivelerà la fonte di pace nella
quale aveva sperato.
La
famiglia del marito non la accetterà mai, si limiterà semplicemente a tollerarla per la cospicua
dote portata nella casse estensi, ma non smetterà mai di rinfacciarle le sue
dubbie origini e i crimini dei suoi parenti.
La giovane Borgia non può vantare né la vasta cultura né la conoscenza dell’arte del governo che contraddistinguono la sua
rivale Isabella, ma a suo favore giocano una straordinaria bellezza e un disarmante fascino, inoltre, cosa da non
sottovalutare, Lucrezia è cresciuta nella Roma dei papi affiancata da figure del calibro
di Cesare Borgia e di Alessandro VI per cui è ben consapevole delle proprie
capacità. Sempre pronta a dare battaglia, non si farà piegare facilmente dai suoi nemici né si fare abbattere dalle avversità.
Più che mai decisa a ritagliarsi il suo posto nel mondo e a conquistarsi un suo
angolino di libertà non si tirerà indietro di fronte a nulla e non esiterà
a colpire anche la scaltra Isabella là dove la sua avversaria è più vulnerabile ossia nei suoi affetti.
Attorno
alle due donne, protagoniste indiscusse del romanzo, ruotano molti altri
personaggi che non
possono certamente definirsi minori in quanto anch’essi sono di elevata
caratura.
Così, se all’inizio percepiamo tutta la tensione tra l’avido Ercole d’Este e
l’ambizioso Alessandro VI, pagina dopo pagina facciamo la conoscenza con
gli altri personaggi della famiglia.
Alfonso
I, futuro duca di Ferrara,
è un uomo capace con le armi, ma troppo poco accorto nelle questioni di stato,
si lascia conquistare dalla bellezza della moglie, ma non per questo rinuncia
ai piaceri della carne e della caccia.
Alfonso in realtà è costantemente ricattato
del fratello, il cardinale Ippolito
d’Este, un uomo malvagio, prepotente e corrotto che nulla ha da invidiare
in quanto a nefandezze al tanto vituperato duca Valentino; di fatto è proprio
Ippolito colui che nell’ombra governa il ducato.
Abbiamo poi gli altri tre fratelli d'Este: il più
piccolo, Sigismondo, è una figura
piuttosto marginale, un ragazzo servizievole e gentile con tutti; il
secondogenito, Ferrante, al quale
sarebbe toccato il ruolo di cardinale, ma gli è stato preferito dal padre il
terzogenito Ippolito in quanto più lungimirante e scaltro, è un tipo rancoroso e inconsistente e, infine, c'è il
bellissimo Giulio, il figlio illegittimo, nato dalla relazione del duca
Ercole con una delle dame di compagnia della moglie Eleonora d’Aragona.
Sebbene Giulio e Ferrante siano entrambi
considerati dei damerini troppo concentrati sul loro guardaroba e sulle loro
conquiste femminili per poter dare pensiero agli altri fratelli in merito ad eventuali
congiure che potrebbero ordire ai loro danni, Giulio in realtà si rivelerà essere un uomo fiero ed orgoglioso, non così sottomesso e facile da piegare come si è portati a pensare in un
primo momento.
Carla Maria Russo, della quale poco
tempo fa avevo letto un altro splendido romanzo intitolato “Il cavaliere del giglio” ha una capacità straordinaria
nel saper raccontare non solo la storia e i personaggi che la animano, ma
anche nel saper dipingere un affresco quanto mai realistico dei luoghi in cui si svolgono
i fatti.
Pagina dopo pagina, sembra davvero di
aggirarsi in prima persona in quella corte nella quale si muovo amanti, spie, giovani
affascinanti e uomini spietati, sembra di poterli toccare quei preziosi tessuti
di cui sono fatti quegli straordinari abiti emblema essi stessi del potere di
chi li indossa, di poter intravvedere il luccichio di quegli splendidi gioielli
di Lucrezia Borgia e di poter ammirare le bellissime opere d’arte, il grande vanto
della marchesa Isabella d’Este.
“Le nemiche” è un romanzo storico dalla
lettura scorrevole e piacevole che racconta
in modo appassionante e coinvolgente quel mondo rinascimentale fatto di
intrighi e complotti, ma anche terribilmente affascinante e seducente come
i suoi protagonisti.
Alle figure di Lucrezia e di Isabella è
dedicato anche un saggio di Alessandra Necci, edito da Feltrinelli, intitolato
“Isabella e Lucrezia, le due cognate” che a questo punto sarei piuttosto
curiosa di leggere e credo quindi che provvederò ad aggiungerlo alla mia, ahimè,
già lunghissima wishlist.