Il
secondo volume della serie “Il secolo dei Giganti” dedicata da Antonio
Forcellino alla storia del Cinquecento vede come protagonista principale il
genio di Michelangelo.
L'artista,
dopo il successo ottenuto a Roma con la sua Pietà, fa ritorno a Firenze dove
ad accoglierlo trova Machiavelli che gli
commissiona il David.
Savonarola
è stato condannato come eretico e a Firenze è stata nuovamente instaurata la Repubblica.
La situazione politica dell’Italia è alquanto confusa. Ludovico il Moro
vorrebbe rientrare a Milano, Venezia è tenuta sotto scacco da Bajazet mentre Francia,
Spagna e Impero si contendono il territorio italiano. In tutto questo caos il
Valentino, lo scellerato figlio di Alessandro VI, al secolo Rodrigo Borgia, è
più che mai deciso a crearsi un suo principato.
Firenze
è fragile e fa gola a molti, teme l’ingordigia di Cesare Borgia e l’interesse
delle altre potenze per le sue terre. L’immagine del David che sconfigge il
gigante Golia diventa così il simbolo con cui dimostrare ai nemici il proprio
valore e la propria forza.
In
verità, sebbene i primi tre volumi della serie vengano intitolati dall’autore ciascuno
ad uno dei tre grandi del Rinascimento (Leonardo, Michelangelo, Raffaello),
tutti e tre gli artisti sono co-protagonisti di questo secondo libro.
Il rispetto e l’ammirazione
di Raffaello verso Leonardo, la simpatia di questi per il giovane urbinate,
l’animo tormentato e il carattere scontroso di Michelangelo emergono prepotentemente dalle pagine di questo
romanzo.
L’autore
dipinge in queste pagine un affresco quanto mai vivido e affascinante del
periodo in cui furono protagonisti artisti di tale fama, ingegno e talento.
Come
per il primo volume, anche in questo secondo libro viene posto l’accento sui
vari pontificati per dare ordine agli eventi che si susseguirono nel corso
della storia. Scelta quanto mai indovinata poiché coloro che sedettero sul
soglio di Pietro furono tra i principali attori della storia del Rinascimento
nonché ago della bilancia di quella politica internazionale fatta di continue
alleanze e tradimenti.
Alessandro VI (Rodrigo Borgia),
Giulio II (Giuliano della Rovere) e Leone X (Giovanni de’ Medici), tre papi molto diversi e dalla personalità
complessa che segnarono profondamente la storia di Roma, della Chiesa e dell’Italia
rinascimentale.
Dalle
pagine di Antonio Forcellino emerge la figura affascinate di Giulio II che
invoglia il lettore ad approfondire la storia di questo papa guerriero, fiero e
volitivo, che venne immortalato da Raffaello in quell’atteggiamento
remissivo e dolce che poco, in verità, lo caratterizzò nel corso della sua vita.
Raffaello aveva però compreso quanto l’arte potesse essere un’arma più potente
della spada per veicolare un messaggio. Quale modo migliore, quindi, per
umanizzare un pontefice energico come un condottiero e scaltro come un
diplomatico se non rappresentandolo in atteggiamento malinconico?
Tantissime
sono le figure che popolano queste pagine e tra loro anche molte donne dal
temperamento straordinario come Vittoria Colonna, Giulia Farnese, Isabella d’Este
e Lucrezia Borgia.
Questo
secondo volume si conferma essere un racconto avvincente e avventuroso di
una delle epoche più affascinanti della storia.
Originariamente
la serie dedicata al Cinquecento italiano doveva essere una trilogia, ma alla
fine i volumi sono diventati cinque. L’ultimo volume è uscito proprio in questi
giorni.
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