THE MIST IN THE MIRROR
di Susan Hill
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Sir
James Monmouth è un anziano signore che frequenta un esclusivo circola di
Londra.
Un giorno, durante la conversazione con un giovane socio, decide di
affidare a questi il racconto della sua vita, un racconto decisamente fuori da comune e, a dir la verità,
piuttosto inquietante.
Sir James Monmouth era
stato allontanato dall’Inghilterra all’età di cinque anni. Dopo la morte dei suoi genitori, non
essendoci alcun parente che potesse prendersi cura di lui, il piccolo James era
stato mandato a vivere in Africa dove era stato affidato alla cure di un
tutore.
L’adolescente
James, durante i numerosi viaggi
intrapresi in compagnia del suo tutore, era rimasto affascinato dalla figura di
un esploratore.
Conrad Vane, questo era il nome dell’esploratore,
era diventato per lui una specie di eroe e una figura a cui ispirarsi.
Alla morte del suo tutore Sir James Monmouth aveva deciso che era giunto
finalmente il momento per lui di rivedere la propria patria.
Egli, infatti, aveva compiuto
numerosissime esplorazioni nel corso degli anni, ma mai aveva avuto occasione
di ritornare in Inghilterra.
Non
aveva alcuna memoria della sua terra d’origine, della quale nel frattempo aveva
letto moltissimo rimanendone molto affascinato, ed ora era giunto per lui il momento di ritornare a casa.
Sir
James Monmouth nonostante l’età adulta, era
ancora ossessionato dalla figura di Conrad Vane tanto che, una volta giunto
in Inghilterra, era sua ferma intenzione provare a far luce sulla lacunosa storia
della vita dell’esploratore inglese e magari scrivere egli stesso un libro su
di lui.
Sebbene
tutti provassero a dissuaderlo dalle sue indagini, Sir Monmouth non era
minimamente intenzionato a lasciarsi scoraggiare e, nonostante il verificarsi di diversi sinistri
avvenimenti che avrebbero indotto chiunque a desistere dai proprio intenti,
Sir James proseguiva senza sosta nel suo proposito.
Sir
James iniziava, però, ad avvertire strani malesseri, ad avere angoscianti
visioni, a soffrire di disturbi del sonno e a sentire nel buio misteriosi
pianti e lamenti.
Come
se non bastasse fin dal suo arrivo sul suolo inglese avvertiva spesso una strana presenza accanto a sé, come se
qualcuno lo stesse pedinando.
C’era
poi la figura di un ragazzino triste e
pallido che sembrava seguirlo ovunque osservandolo in silenzio da lontano, senza
lasciarsi mai avvicinare.
Chi
era quel ragazzino? Cosa c’era di vero nelle insistenti e ambigue voci sulla
dissolutezza di Conrad Vane? E perché tutti avevano così paura di parlare della
vita di un uomo ormai morto da tanti anni?
Come potete intuire dal titolo del post,
ho letto questo romanzo in lingua originale. Era da un po’ di tempo che non
leggevo qualcosa in inglese e questo
libro si è rivelato un’ottima scelta.
Il romanzo è molto descrittivo e quindi
un ottimo esercizio per imparare nuove parole, inoltre il ritmo incalzante della storia sprona il lettore ad avanzare
velocemente nella lettura per scoprire cosa accadrà nelle pagine successive.
Il racconto è molto scorrevole e la storia
è davvero coinvolgente grazie ad una trama dai risvolti inquietanti e
misteriosi in un crescendo di episodi
carichi di adrenalina e di suspense che affascinano il lettore fin dalle prime
pagine.
“The
mist in the mirror” è un romanzo popolato da fantasmi, da oscure presenze e da spiriti
inquieti, come potevano esserlo i romanzi gotici, i racconti di Edgar Allan Poe
o le opere di Wilkie Collins.
Il romanzo di Susan Hill è il libro
perfetto per gli appassionati del genere che non potranno che restare
affascinati da questa intrigante e
oscura storia di fantasmi vecchio stile.