di Glenn Cooper
NORD
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“La
porta delle tenebre” è il secondo capitolo della trilogia “Dannati” che prende il titolo proprio dal primo volume.
In “Dannati” la dottoressa
Emily Loughty, scienziata del laboratorio del MAAC, durante un esperimento di
fisica delle particelle sparisce nel nulla.
In
verità è stata catapultata in un mondo
parallelo chiamato Oltre, un luogo totalmente differente dal nostro
pianeta, ma allo stesso tempo molto simile alla Terra.
Il
responsabile della sicurezza del progetto, John Camp, militare con esperienza
maturata in missioni in Afganistan e in Iraq, innamorato della bella dottoressa inglese è intenzionato a raggiungerla
ovunque lei si trovi per riportarla a casa.
Per
comprendere cosa possa essere realmente accaduto gli scienziati decidono di
provare a riavviare il sistema e John Camp, posizionandosi nel medesimo punto in
cui Emily si trovava al momento della sua sparizione, viene anch’egli
catapultato nello stesso sconosciuto mondo parallelo.
L’Oltre in realtà non è
altro che l’Inferno abitato dai dannati.
Nell’Oltre
si possono incontrare non solo le persone comuni che hanno commesso efferati
crimini, ma anche i grandi della storia che sono stati condannati alla dannazione eterna, possiamo così conoscere illustri personaggi quali Garibaldi, Il Barbarossa, Enrico VIII, Robespierre…
I dannati dell’Inferno
vivono in un mondo senza tecnologia: non esistono impianti elettrici né luce artificiale; i materiali come la plastica, il titanio ecc. sono totalmente assenti; non ci sono armi moderne e si combatte
per lo più con pugnali e spade.
Lo stile di vita condotto
in questo luogo così opprimente è del tutto simile al mondo medievale.
I
dannati poi sono continuamente perseguitati dagli erranti, la feccia dei dannati.
Gli
erranti vagano di città in città in cerca di vittime da derubare e mutilare e, nel
caso siano particolarmente affamati, arrivano persino a mangiare le loro prede.
Sono crudeli e malvagi tanto
che non si accontentano di uccidere le loro vittime, ma si divertono a fare
anche scempio dei loro corpi.
I
dannati sono già morti e non possono ovviamene morire una seconda volta, per
cui se “uccisi” sono condannati per l’eternità a marcire nelle celle di putrefazione.
Nel
nuovo capitolo della saga “La porta
delle tenebre” John ed Emily appena tornati nell’Inghilterra del XXI secolo, si
rendono conto sin da subito che l'incubo purtroppo non è ancora finito.
Dovranno, infatti, quanto
prima fare ritorno nell’Oltre perché
durante il riavvio dell'acceleratore di particelle che ha permesso il loro rientro, non solo alcune persone tra
cui la sorella e i nipoti di Emily, sono state spedite nell’Oltre, ma
anche alcuni dannati sono stati a loro volta catapultati sulla Terra.
John e Emily insieme ad un gruppo di volontari ritornano
all’Inferno per recuperare le persone scomparse, mentre sulla Terra gli scienziati cercano di
trovare il modo di chiudere il varco tra i due mondi che sembra allargarsi sempre di più ad ogni accensione del MAAC.
I
servizi segreti nel frattempo sono più che mai impegnati a dare la caccia ai
dannati che si aggirano minacciosi sul suolo britannico seminando morte e
terrore.
Inoltre sono alla disperata ricerca di un blogger che sembra aver
intuito tutta la verità e minaccia di renderla pubblica, rischiando di gettare la popolazione mondiale nel panico.
Il racconto si svolge così
su due livelli: abbiamo da una parte la storia ambientata nell’Oltre, dove i protagonisti si ritrovano coinvolti nelle
guerre di quella strana terra in cui Garibaldi è diventato re d’Italia e aspira
ad unificare l’Europa per realizzare il suo sogno di fare dell’Inferno un posto
migliore, un luogo vivibile per tutti, mentre lo zar Stalin sconfigge il
Barbarossa riuscendo così ad annettere la Germania all’Impero di Russia, tutto mentre in
Inghilterra il potere è sempre più saldo nelle mani di Enrico VIII.
Dall'altra parte abbiamo invece la storia ambientata nel mondo reale dove la situazione è completamente fuori
controllo poiché tra i dannati giunti sulla Terra c’è anche un gruppo di spietati erranti.
Come
avrete capito Glenn Cooper fa in modo che al lettore non manchi proprio nulla:
suspense, adrenalina, angoscia e smarrimento.
La contaminazione di stili
è perfetta: ci sono elementi propri del thriller, dell’horror e del fantasy; quello che più sorprende positivamente è la grande capacità dell’autore di riuscire
ad amalgamare il tutto in maniera perfetta.
Il
racconto scorre veloce e, tranne qualche raro passaggio un po’ ostico sulle vicende
politiche e belliche nell’Oltre, non c’è un attimo di tregua così che il lettore è costantemente
tenuto sulla corda e resta letteralmente incollato alle pagine.
Il mondo creato da Glenn
Cooper è davvero intrigante ed è accattivante l’idea di vedere interagire
personaggi così distanti tra loro per epoca, carattere e cultura.
E’ affascinante leggere di Caravaggio che opera a
fianco di Garibaldi; lo so che detto così può sembrare quanto meno un po’ folle,
ma è anche grazie a questa follia che la storia risulta così avvincente per
il lettore.
“La porta delle tenebre” è
uno di quei libri che ti conquista sempre più pagina dopo pagina anche perché
l’autore ha dimostrato di essere dotato una fantasia non comune.
Ammetto
di essere particolarmente esigente quando si tratta di romanzi di questo
genere, forse perché non li sento proprio affini al mio gusto.
Per questo forse tendo ad essere così ipercritica quando li leggo, ma è pur vero che la
soddisfazione è maggiore quando trovo un romanzo ben scritto e avvincente come questo.
Indubbiamente
iniziare la lettura dal secondo capitolo della trilogia è stata una mossa un
po’ azzardata da parte mia e senza dubbio ho fatto un po’ più di fatica ad entrare nel vivo
della storia, però nonostante ciò il romanzo è riuscito a coinvolgermi
pienamente e questo è indubbiamente dovuto alla bravura dell’autore.
Glenn Cooper del resto è
autore affermato con diversi libri al suo attivo, tra cui la famosissima ed
apprezzata trilogia de “La biblioteca dei morti”.
Il
mio consiglio per chi vuole affrontare la lettura è comunque di partire dal
primo volume, per quanto mi riguarda invece non mi resta che attendere con
ansia il capitolo conclusivo, e chissà che tra un libro e l’altro io non
riesca a trovare anche il tempo per recuperare il mio “libro perduto”.