domenica 26 gennaio 2025

“Voci da casa Pascoli” di Claudio Giovanardi

Il libro non è una biografia di Giovanni Pascoli, ma un romanzo in cui la storia si dipana attraverso i ricordi esposti in prima persona dal poeta e da coloro, familiari e amici, che fecero parte della sua vita.

Le memorie e i fatti di vita vissuta non seguono un ordine cronologico prestabilito, ma incalzano il lettore in un ininterrotto susseguirsi di flashback. Gli avvenimenti e i dialoghi riportarti in queste pagine non necessariamente sono accaduti davvero, ma nascono dalla lettura della figura di Pascoli da parte dell’autore che ne fa un racconto che si potrebbe definire verosimile.

Molto suggestiva è l’immagine che Giovanardi dà dei suoi personaggi definendoli come coriandoli e al lettore sembra quasi di vederli volteggiare nel vento quei coriandoli, figure di uomini e donne che fecero parte della vita del poeta.

La scuola ha consegnato a noi studenti la figura di un Pascoli ossessionato dalla morte del padre, un uomo che aveva sofferto profondamente l'essere orfano. Forse proprio per questo motivo, attribuiva un'importanza fondamentale al nido familiare, considerandolo l'unico luogo dove poter trovare la pace.

Il Giovanni Pascoli di Claudio Giovanardi è un uomo, un professore, un poeta, ma soprattutto è un fratello devoto, votato alla felicità delle due sorelle minori. Mentre Ida avrà la forza di vivere la sua vita e rompere il cordone ombelicale, Giovanni quella forza non la troverà mai, restando per sempre legato a Maria che egoisticamente lo terrà avvinto a sé per tutta la vita, impedendogli di spiccare il volo.

Altra figura particolare è quella di Giuseppe Pascoli: un rapporto burrascoso quello del poeta con questo fratello sventurato, inventore mancato e sempre a corto di denaro. Un rapporto fatto di amore e odio il loro, dove Giuseppe dichiara sì di amare Giovanni, ma allo stesso tempo non si esime dal dipingerne un ritratto fosco, attribuendogli talvolta un comportamento ipocrita e a tratti anche crudele.

Nel raccontarsi, i Pascoli spesso cadono in contraddizione, narrando versioni diverse di uno stesso episodio; la situazione si fa quasi pirandelliana, inducendo il lettore ad interrogarsi su quale sia il personaggio che sta dicendo la verità, ma forse non esiste mai una sola verità.

Dieci fratelli, una famiglia numerosa, eppure solitudine e silenzi sono le due parole che ricorrono più spesso per descrivere i rapporti tra loro e il loro comune sentire.

La vita di Giovanni Pascoli orfano, studente, anarchico socialista, carcerato, insegnante sempre in giro per l’Italia e poi finalmente professore universitario, sembra aver avuto come filo conduttore il vivere sempre ai limiti dell’indigenza.

Le sue poesie parlano di un vissuto quotidiano, di piccoli gesti, di cose semplici; quanto diversa la sua poesia da quella roboante di D’Annunzio, ma anche da quella del suo maestro Giosuè Carducci.

Il libro di Claudio Giovanardi non può prescindere dalla poetica e dai testi di Giovani Pascoli, ma non manca neppure di riferimenti alla poesia di altri poeti, come la sillaba storta che appare all’improvviso, eco di montaliana memoria.

“Voci dal Passato” è un romanzo particolare, dalla prosa scorrevole ed intensa, un testo profondo e intimo reso con un linguaggio elegante e poetico.




 


domenica 19 gennaio 2025

“Il caso Ildegarda” di Edgar Noske

La mia prima scoperta di Ildegarda di Bingen, suora, scrittrice, scienziata, filosofa, profetessa e visionaria, avvenne quasi per caso attraverso la sua musica.

Ildegarda fondò ben due monasteri e, a testimonianza della sua eclettica personalità, ci sono pervenuti numerosi canti, lettere, scritti scientifici e poesie. Fu anche l'ideatrice di un nuovo linguaggio, noto come lingua ignota o litterae ignotae. Di lei ci sono giunte anche molte composizioni musicali accompagnate da originali testi poetici.

Il romanzo di Edgar Noske è un giallo storico in cui il personaggio di Ildegarda emerge con tutta la forza, l’energia e la determinazione che ne contraddistinsero il carattere.

Corre l’anno 1177 quando il monaco Wiber von Gembloux riesce, con un sotterfugio, a ottenere il permesso del suo priore per recarsi presso il monastero di Rupertsberg. Il suo più grande desiderio è infatti quello di diventare segretario della badessa Ildegarda, la mistica e visionaria profetessa teutonica.

In una giornata di piogge torrenziali, un cadavere emerge dal terreno, segnando l'inizio di una serie di rivelazioni a lungo taciute.

L'anziana Ildegarda inizia a raccontare le difficoltà incontrate nel fondare il suo monastero, svelando i personaggi insospettabili, come l'abate Kuno, che per avidità e invidia tentarono con ogni mezzo, spesso illecito, di ostacolarla. Un racconto suggestivo e ricco di misteri e intrighi, popolato da personaggi affascinanti e complessi, che cattura l'attenzione del lettore e lo trasporta in un'epoca lontana, dove le passioni e le lotte di potere si intrecciano in una trama avvincente.

L'autore ha saputo magistralmente ricreare le atmosfere dell'epoca, regalandoci un intrigante e appassionante giallo storico medievale. La trama, ben costruita, cattura l'attenzione dalla prima all'ultima pagina, grazie all'accuratezza storica e alla ricchezza di dettagli che rendono il racconto ancora più realistico e affascinante.