di Sally O’
Reilly
SONZOGNO
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Withehall,
marzo 1592. Aemilia Bassano sta per assistere alla rappresentazione de “La bisbetica domata” alla presenza della
sovrana, Elisabetta I.
Dopo
la morte della madre avvenuta sei anni prima, la giovanissima Aemilia appena sedicenne era stata abilissima a
trovare il modo di rimanere a corte sistemandosi con ogni sfarzo.
Ella
è, infatti, da sei anni l’amante di lord
Hundson, il lord ciambellano, un ex militare di 40 anni più anziano di lei e cugino di Elisabetta.
Aemilia
ha saputo sfruttare la sua bellezza per raggiungere un’invidiabile posizione,
tutti sono a conoscenza della sua relazione con Lord Henry e lei per questo è
temuta e rispettata da tutti.
Aemilia
però non è solo bella, ma anche colta ed
intelligente, sa citare Ovidio e i classici, ama la poesia, il teatro e
vorrebbe lei stessa un giorno poter vivere della sua arte, ma in quanto donna
vede questa strada a lei preclusa, pur non dandosi mai per vinta.
Aemilia
è tenace, passionale, impulsiva e
questo suo carattere le procurerà nella vita molti dispiaceri.
L’impressione
che Aemilia ha de “La bisbetica domata” è terribile, tanto da farle dire del
suo autore:
Un furfante dall’animo
infimo, convinto che deprezzare una donna renda l’uomo due volte più forte. Non
gli basta che una donna non goda di maggiore libertà di un cagnolino da salotto
(…)
Aemilia
incontrerà presto però il giovane William
Shakespeare che descriverà come un giovane:
Alto, snello e vigile, con
occhi infossati. Abbigliato ad arte, con pendenti d’oro alle orecchie e guanti eleganti
Inutile
dire che nonostante i battibecchi iniziali tra
i due scoppierà la passione ed
Aemilia per il loro amore dovrà rimettere in discussione tutta la sua vita e le
sue scelte.
Ad
appena 22 anni la giovane sarà costretta a vedere se stessa per quello che
realmente è: una mantenuta sebbene la più altolocata del paese, abbigliata sì
come una principessa, un angelo di
taffetà, una fata in abiti d’oro, ma pur sempre e solo la regina delle puttane.
Quando
poi rimarrà incinta di William comprenderà che per il
proprio bene e per quello del figlio in arrivo dovrà fare in modo che tutti credano che il padre sia lord Hunsdon.
Chiuderà
con William e accetterà la proposta del
suo protettore di sposare l’uomo che questi ha scelto per lei ovvero Alfonso
Lanyer.
Alfonso
è un uomo di bell’aspetto, ma anche un donnaiolo e un giocatore d’azzardo, un
musicista frivolo e imprevidente che non ci metterà molto a sperperare la dote
che la moglie ha ricevuto dall’amante.
Inizia
così il periodo più buio della vita di Aemilia, lontano da corte, senza mezzi,
spesso al limite dell’indigenza, con un bambino da crescere, viziato e
maleducato al quale non riesce a negare nulla, un marito inadeguato e la peste
che imperversa per le strade di Londra.
Aemilia sfrutterà ogni
mezzo per affermare se stessa attraverso la sua poesia e la sua arte e non
lascerà nulla di intentato, al punto da evocare persino i demoni dell’inferno ed
essere accusata di stregoneria, pur di salvare dal contagio il suo bambino,
quel bambino che è il ritratto dell’uomo che ha amato un tempo e che mai è
riuscita a dimenticare.
E
William riuscirà mai a dimenticare la dama
bruna che così profondamente l’ha avvinto?
Aemilia
e William riusciranno ad incontrarsi di nuovo? William scoprirà un giorno di
essere il padre del figlio della donna amata e dalla quale è stato tradito e
respinto?
Aemilia
perdonerà William di averle dedicato dei sonetti tanto ingiuriosi e carichi di
odio?
Sally
O’ Reilly non ha suddiviso il suo romanzo in parti e capitoli come un qualunque
romanzo, ma ha optato per la suggestiva idea di suddividerlo come se si
trattasse di un’opera teatrale con un’iniziale presentazione dei personaggi, un
prologo e degli atti suddivisi a loro volta in scene.
L’affresco della Londra di
epoca Tudor è splendido e pieno di dettagli così come la descrizione della
corte, dei complotti e dei personaggi che pur romanzati sono pur sempre
personaggi storici.
Bellissime
le pagine che descrivono l’imperversare della peste per le vie di Londra e ci
raccontano della violenza, della paura e della follia che si erano impossessate
del popolo e non solo.
Le strade della City sono
intrise di brutalità, rumori, pestilenza, e oltre ancora non c’è che la
barbarie delle campagne.
Il
sottotiolo de “La dama nera” recita la
storia, vera e commovente, della vera Dark Lady di Shakespeare.
Aemilia Bassano Lanyer è un
personaggio storico, vissuta durante i regni di Elisabetta I e di Giacomo I, fu
l’amante di diversi uomini di corte tra cui il più celebre Lord Hunsdon che dovrebbe essere realmente il padre
di suo figlio.
Ci
sono indicazioni in alcuni documenti tra cui alcuni scritti del dottor Simon Forman che Aemilia potesse effettivamente avere avuto una
relazione anche con lo stesso William Shakespeare.
Alcuni
studiosi oggi ritengono piuttosto plausibile l’idea che la famosa “dama bruna” dei sonetti shakespeariani
possa essere identificata con Aemilia Bassano così come si tende ad avvalorare
l’ipotesi dell’identificazione de “il
giovane biondo” con Henry Wriothesley.
La
trama è indubbiamente molto romanzata e, senza nulla togliere all’approfondita
ricerca storica eseguita dall’autrice per ricostruire l’epoca in cui la giovane
dama visse, l’impressione è che la verità dei fatti sia piuttosto rimaneggiata.
Su
Shakespeare, sulla sua vita, sui suoi amori veri e presunti, persino su un suo
possibile orientamento omosessuale sono state scritte innumerevoli pagine.
La
sua vita e la genesi delle sue opere rimane per molti ancora oggi avvolta nel più
fitto mistero.
Posso
citare, per chi fosse interessato, due saggi che ho letto qualche tempo fa e
che ho trovato davvero molto interessanti e completi: il primo più incentrato sulla
vita del bardo si intitola “Shakespare. Una biografia” scritto da Peter
Acroyd ed edito da Neri Pozza; il
secondo è uno studio dettagliato delle opere e della loro genesi, l’autore è
Giorgio Melchiori, il titolo è “Shakespeare”, pubblicato da Editori Laterza.
“La dama nera” di Sally
O’Reilly è un ottimo romanzo, che prende spunto da verità storiche per creare
una suggestiva storia intrisa di negromanzia ed incantesimi.
Una
storia che coinvolge il lettore fin dalle prime pagine e dove l’elemento magico e demoniaco fa da sfondo
ad una storia fatta di passioni, inganni e tradimenti.
Una
trama dove l’odio, l’amore, la vendetta e la lussuria sono i padroni dell’animo
umano e muovono ogni azioni di uomini e donne.
Un’epoca,
quella Tudor, in cui la violenza e
l’arte erano al centro della vita di corte e non solo. Un’epoca dove
negromanti, alchimisti e astrologi erano ricercati e temuti in egual misura.
L’immagine
di Aemilia Bassano come prima femminista
della storia è reale così come è verità storica che lei abbia pubblicato una
raccolta di poesie dedicata a donne famose del suo tempo.
Magistrale
però è l’idea dell’autrice di legare la
storia di Macbeth alla vita di Aemilia, così che sin dall’inizio le tre celebri
streghe della famosa tragedia shakespeariana facciano da filo conduttore alla
vita di questa donna dalle caratteristiche in verità davvero mal assortite, una donna un po' strega e un po' santa:
Ho la mente di un
filosofo, l’educazione di un principe e la moralità di una suora.
A
chi consiglierei la lettura de “La dama nera”?
A
tutti coloro che amano Shakespeare, i suoi sonetti e le sue opere, il Macbeth
in particolare, e a tutti gli appassionati del teatro elisabettiano.
Perché
lo consiglierei?
Semplicemente
perché Sally O’Reilly è veramente brava a saper trasportare il lettore indietro nel
tempo e a farlo sentire parte di quel mondo.
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