domenica 30 luglio 2023

“La cupola di Brunelleschi” di Ross King

La prima pietra della nuova cattedrale fu posata nel 1296 su progetto di Arnolfo di Cambio.

Nel 1367 si decise di adottare il progetto di Neri di Fioravanti per la cupola di Santa Maria del Fiore. Mai nessuna cupola di quelle dimensioni era stata progettata prima di allora.

Il progetto rimase tale fino a quando nel 1418 venne indetto un nuovo concorso per la sua realizzazione. Il modello di Neri di Fioravanti rimaneva indiscusso, ma doveva essere risolta la sua esecuzione. Diversi erano i dubbi da sciogliere come l’utilizzo di strutture provvisorie in legno, capaci di sostenere l’opera muraria durante la sua costruzione, e il sistema con cui trasportare i pesanti blocchi di marmo e di arenaria alla notevole altezza richiesta.

Due furono i progetti finalisti quello del Filippo Brunelleschi e quello di Lorenzo Ghiberti. Dopo quasi vent’anni dall’assegnazione della commessa per le porte del Battistero, la storia si ripeteva. Brunelleschi e Ghiberti erano nuovamente uno di fronte all’altro. Questa volta però Brunelleschi non avrebbe fatto un passo indietro e avrebbe trovato col tempo il modo di estromettere di fatto il suo storico rivale.

In questo volume si analizzano nel dettaglio gli elementi architettonici e le problematiche affrontate da Brunelleschi, ma non ci si limita alla sola esposizione tecnica del progetto e della sua esecuzione.

Punto di forza di questo valido saggio è, a mio avviso, il fatto che la costruzione della cupola sia posta al centro di un racconto più ampio che non tralascia nessun particolare che la riguardi.

Il lettore è affascinato dalle soluzioni trovate dal Brunelleschi per innalzare la cupola, ma resta altrettanto coinvolto e conquistato dagli elementi biografici che riguardano il suo architetto e dalla storia di Firenze, all’epoca uno dei centri più prosperi d’Europa.

La storia della cupola è fatta anche di rivalità, di intrighi e gelosie tra artisti, di maestranze i cui nomi non sono a noi giunti, di guerre e di pestilenze.

Singolare fu la capacità di Brunelleschi nel creare e costruire macchinari straordinari, frutto del suo ingegno. Spesso si pensa a Brunelleschi solo come all’architetto della cupola, pochi conoscono questo suo aspetto, passatemi il termine, leonardesco di inventore di macchinari.

La realizzazione della cupola della cattedrale, che mai fu eguagliarla per larghezza e altezza fino al XX secolo, grazie alla possibilità di utilizzare più moderni materiali, dovette moltissimo all’orgoglio di Brunelleschi ma anche a quello dei suoi concittadini. 

La costruzione di una cattedrale che doveva essere eretta con la più grande magnificenza, che doveva essere il tempio più bello di tutta la Toscana fu infatti dettata fin dall’inizio più dall’orgoglio cittadino che dalla fede religiosa.

La cupola di Brunelleschi con il suo profilo ogivale, prodigioso frutto della mente di un uomo straordinario, domina Firenze, una vista miracolosa da qualunque punto la si osservi, orgoglio e vanto dei fiorentini di oggi come lo fu di quelli del passato.  

 



 

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