martedì 4 luglio 2023

“Una finestra affacciata sull’Arno” di Barbara Chiarini

Il titolo richiama subito alla mente quello di un celebre romanzo, opera di Edward Morgan Forster, “Camera con vista”, portato sul grande schermo nel 1985 dal regista James Ivory.

Firenze, la città d’arte che diede i natali a tantissimi poeti, pittori, scultori, letterati, pensatori e non solo, in verità, fu spesso la meta preferita di altrettanti artisti e personaggi non comuni che, affascinati dalla sua bellezza, non vollero più lasciarla.

Tra coloro che si stabilirono nella città del Giglio troviamo Elizabeth Barrett Browning, poetessa inglese, moglie del poeta Robert Browning. Le loro nozze furono molto contrastate dal padre di lei e i due scelsero Firenze come città dove trovare rifugio. La loro casa è oggi un piccolo museo e la Browning riposa al Cimitero degli Inglesi a cui è dedicato un capitolo del libro.

I fiorentini coniarono addirittura un termine piuttosto buffo con cui appellare i numerosi esponenti della comunità inglese, gli Anglobeceri, per il loro strano modo di parlare fiorentino o toscano. Del resto, i fiorentini hanno sempre avuto un soprannome per tutti, basti ricordare come chiamavano i politici e diplomatici piemontesi ovvero Buzzurri oppure Nuvoloni, per via di quel loro francese Nous Voulons pronunciato ad ogni inizio di frase.

La città fu spesso fonte di ispirazione per passioni travolgenti e per spregiudicati amori clandestini. Ecco, allora, che tra le storie narrate da Barbara Chiarini, troviamo quella a lieto fine di Rosa Vercellana, conosciuta da tutti come la bella Rosin, prima amante e poi moglie morganatica di Vittorio Emanuele II, e quella, purtroppo, destinata ad un ben più triste epilogo, che vide come protagonisti  Livia Malfatti Raimondi e il  futuro imperatore d’Austria, Leopoldo II.

Ci sono poi anche altre storie d’amore e di passione come quelle di Emilio Pucci ed Edda Ciano o quella del premio Nobel per la letteratura, Eugenio Montale, ed Irma Brandais, colei che nella poesia delle Occasioni sarà appellata con il nome di Clizia.

Tante anche le storie curiose come quella del Marajah Rajaram Chuttraputti che, arrivato in visita a Firenze, vi trovò la morte a seguito di un malore improvviso. Nel Parco delle Cascine si trova il monumento che venne eretto in sua memoria.

Non posso, però, non accennare alla storia di Violante di Baviera, moglie del Gran Principe Ferdinando de' Medici. Il loro fu un matrimonio mal assortito. Per lei fu amore a prima vista, ma lui non ricambiò mai i suoi sentimenti. Ferdinando contrasse la sifilide durante una delle sue gaudenti notti veneziane e, nonostante tutto, la moglie gli rimase accanto fino alla fine assistendolo amorevolmente. Quando Violante morì, espresse la volontà di essere sepolta nella cripta di Santa Teresa ma. nonostante fossero passati diciotto anni dalla dipartita dell’amato, volle che il proprio cuore, seguendo la tradizione della propria famiglia d’origine, venisse posto accanto al marito.

“Una finestra sull’Arno” è un libro dal titolo evocativo, ricco di storie dal fascino incredibile come i suoi protagonisti e come Firenze, una città che i secoli hanno lasciata immutata nel suo splendore.

Infinito è l’elenco dei personaggi famosi che nel passato restarono  stregati dalla magnificenza della città del Giglio e ne furono ispirati. Tra i tanti possiamo menzionare Shelley, Lawrence, Montale, Dostoevskij, Tchaikovsky, D’Annunzio.

Impossibile restare indifferenti di fronte a tanta bellezza e non perché lo dica io che, si sa, sono perdutamente innamorata di Firenze, ma perché è la sua stessa storia a raccontarlo attraverso l’arte, i monumenti e le tradizioni secolari che ancora oggi fanno parte della sua singolare quotidianità.



Nessun commento:

Posta un commento