Ogni
volta che mi ritrovato a passare davanti alla tomba di Constance, nel cimitero
di Staglieno a Genova, mi chiedevo in che modo avessero affrontato lo scandalo
lei e i suoi figli. Il libro di Vyvyan Holland è la risposta a tutte quelle
domande che mi sono posta sin dai tempi del liceo, quando scoprii per la prima volta
gli scritti di Oscar Wilde e la sua storia.
Il
libro si apre con l’introduzione
scritta da Merlin Holland, figlio di Vyvyan, nella quale egli racconta come il libro venne pubblicato quanto lui
aveva appena otto anni. Merlin seppe dell’esistenza del libro solo all’età di
quindici anni quando Vyvyan gliene diede una copia con una commovente dedica.
Fino ad allora Oscar Wilde per Merlin era stato semplicemente uno scrittore
famoso.
Nella
prefazione scritta da Vyvyan
ritroviamo una breve biografia del padre. In
queste pagine egli espone anche le
motivazioni della sua scelta di inserire nelle appendici anche alcune lettere
che Oscar Wilde inviò agli amici ai
tempi dell’università. Una risposta a coloro che accusarono suo padre di essere
stato solo un esteta effeminato. Quelle
lettere sono la chiara prova che Oscar Wilde era un giovane divertente, pieno
di interessi, che amava l’esercizio fisico, la caccia e la pesca e che sì, come
tutti i giovani della sua età, spesso era anche incostante.
I
ricordi della prima infanzia di Vyvyan sono ricordi felici. Lui e il fratello maggiore Cyril litigavano spesso
come accade tra fratelli, ma erano una famiglia serena. Il padre era un genitore presente e molto lontano dal tipico genitore vittoriano
burbero e severo. Oscar amava
giocare con loro e aggiustare i loro
giocattoli.
Quando
Wilde venne condannato Constance decise di cambiare il cognome per proteggere i
figli e da quel momento si chiamarono Holland. Improvvisamente il padre sparì dalla vite
di Vyvyan e di Cyril.
La
famiglia di Constance, che già fin dall’inizio non era stata favorevole al suo
matrimonio, la persuase che la cosa migliore fosse prendere le distanze dal marito. Sebbene lei non fosse stata d’accordo, accettò di non vederlo più dopo la
scarcerazione. Questo però non le impedì
di continuare, per quanto possibile, a sostenerlo economicamente.
Purtroppo,
Constance non visse a lungo e la famiglia di lei, a cui i ragazzi vennero
affidati, fecero in modo che il padre non potesse mai più interferire con le loro
vite riuscendo a tenerli lontano anche dagli amici di lui.
Gli
amici di Oscar riuscirono a mettersi in contatto con Vyvyan e Cyril dopo la morte di Wilde, quando
erano ormai giovani uomini, e questo permise ai figli di raggiungere
una più imparziale e corretta visione di quanto accaduto.
Vyvyan
seppe solo più tardi che il
fratello Cyril aveva scoperto la verità quando era solo un bambino. Una verità difficile da elaborare, soprattutto a
quell’età, che aveva contribuito a farlo crescere duro e spietato con se
stesso.
Vyvyan
all’oscuro di tutto, visse per anni nella paura e nella frustrazione, non
riuscendo a comprendere cosa potesse essere successo di così grave a quel padre, tanto onorato
e ammirato, che di punto in bianco aveva dovuto rinnegare. Un padre del quale non poté neppure mantenere il cognome tanto da doverlo cancellato persino dagli indumenti che indossava. Si ritrovò così ad immaginare le cose peggiori e
tra queste arrivò a pensare persino che lui e suo fratello potessero essere
figli illegittimi, quasi fossero stati due oggetti dai quale doveva essere
cancellato il marchio di fabbrica.
Fare
pace con il passato non fu facile per Vyvyan, Aveva amato profondamente la
madre, una donna dalla forza e dal
coraggio davvero straordinari. Vyvyan provava
anche gratitudine per la famiglia materna che, sebbene a modo suo, aveva comunque cercato di proteggerli. Era però
arrivato il momento di riappropriarsi anche di quel padre che non li aveva mai
dimenticati. Quel padre che Vyvyan dirà essere
stato più vittima delle circostanze che della propria fragilità. Era arrivato il momento di tornare ad essere
orgoglioso dell'eroe di quando era bambino. Con questo libro Vyvyan chiude finalmente il
cerchio.
Tantissimo
si potrebbe dire su questo scritto di Vyvyan Holland che ci conduce nel sancta sanctorum di Oscar Wilde, il suo studio, attraverso gli occhi di un Vyvyan
bambino, e ci parla della passione di Constane per la poesia, in particolare
per quella di John Keats. Straordinaria, inoltre, la galleria di personaggi che
ruotarono intorno alla famiglia Wilde/Holland, dagli esponenti del movimento
preraffaellita all’attrice Sarah Bernhardt, solo per citarne alcuni.
La
storia di Vyvyan Holland è anche
la narrazione di un’epoca. Attraverso le
pagine di questo splendido libro ho potuto vedere com’erano in passato luoghi a
me famigliari, Bogliasco, Sori e Nervi, attraversare il San Gottardo a bordo di
un treno a carbone, impresa davvero impressionante, ma anche scoprire molto
sulla società vittoriana, sulla scuola del tempo e sul bullismo, una piaga
della società che sembra davvero non avere età.
“Essere
figlio di Oscar Wilde” è un libro
di straordinario valore. Un racconto
commovente e delicato, di un’intensità eccezionale, assolutamente da leggere.
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