giovedì 26 agosto 2021

“Una Medici a Bolzano” di Alberto Pasquali

Paul, giovane esponente della famiglia Botsch, è cresciuto a Firenze dove, grazie alla cospicua fortuna della sua famiglia, ha potuto studiare all’Università.

Qui ancora giovanissimo viene scelto dal Granduca di Toscana come precettore per la bella e intelligente Claudia de’ Medici.

Un giorno, complice anche una dissertazione sul V canto della Divina Commedia, tra i due giovani divampa la passione. Un amore proibito come quello di Paolo e Francesca ai quali entrambi non sono in grado di resistere.

Presto Claudia però è costretta a lasciare Firenze. Per lei, infatti, è giunto il momento di adempiere ai suoi doveri e sposare Federico Ubaldo della Rovere, un matrimonio combinato anni prima dalle rispettive famiglie.

Claudia non riuscirà mai a dimenticare il suo primo amore, ma poco importa perché le loro vite saranno destinate ad incrociarsi ancora.

Io narrante di questo breve romanzo, o forse sarebbe meglio chiamarlo lungo racconto trattandosi di appena una cinquantina di pagine, è proprio Paul Botsch, personaggio immaginario ma piuttosto verosimile in quanto appartenente ad una famiglia realmente esistita il cui nome Botsch è una germanizzazione del cognome originario de’ Rossi. I de’ Rossi, uomini d'affari e banchieri, si trasferirono nel XIII secolo a Bolzano per fare fortuna in Tirolo.

Claudia de’ Medici, personaggio storico meno conosciuto rispetto ad altri esponenti della sua famiglia, fu una figura di spicco per la città di Bolzano, città natale dell’autore del romanzo.

Claudia de’ Medici (1604-1648), figlia di Ferdinando I e Cristina di Lorena, fu duchessa di Urbino per aver sposato, appena diciassettenne, in prime nozze (1621) Federico Ubaldo della Rovere e arciduchessa d’Austria e contessa del Tirolo a seguito delle seconde nozze contratte nel 1626 con l’Arciduca Leopoldo V d’Austria.

Il primo matrimonio con il duca di Urbino fu un matrimonio infelice, lo sposo si rivelò da subito un uomo vizioso, violento e scavezzacollo. Dalla loro unione nacque una bambina Vittoria della Rovere, futura Granduchessa di Toscana e moglie di Ferdinando II.

Fortunatamente per Claudia il duca di Urbino morì appena due anni dopo le loro nozze, nel romanzo si dice a seguito di un colpo apoplettico, ma alcuna storiografia non esclude un veleno inviato da Firenze e forse destinato più che a lui alla sua amante (vedi Giuseppe Conti, “Firenze. Dai Medici ai Lorena).

Claudia ebbe maggior fortuna con il secondo matrimonio, ma purtroppo anche l’arciduca morì presto. Dopo solo sei anni (1632) la Medici si ritrovò nuovamente vedova e assunse quindi la reggenza del Tirolo in vece del figlio Ferdinando Carlo d’Austria fino al 1646. Un periodo non facile quello in cui si trovò al potere, proprio allora infuriavano le guerre tra cattolici e protestanti e per lei, una straniera proveniente da una famiglia cattolicissima, non fu semplice riuscire a mantenere salde le redini dello Stato.

Claudia de’ Medici fu figura rilevante per la città di Bolzano. Sotto il suo governo vennero incrementati gli scambi commerciali e, proprio a tale scopo, venne istituito anche il Magistrato Mercantile con l’intento di accrescere l’importanza internazionale della città.

Il racconto di Pasquali non si addentra nei particolari storici e tende a non approfondire più di tanto neppure i sentimenti e la psicologia dei vari personaggi ma, pur rimanendo in superficie, il racconto non risulta mai banale sebbene talvolta l’uso del “tu” tra Paul e Claudia strida un poco.

Il vero protagonista del libro diventa quindi la delicata storia d’amore, un amore che si trasforma seguendo le fasi della vita, un legame talmente forte da piegarsi dinnanzi alle avversità senza mai spezzarsi.

Sullo sfondo troviamo le vicende dell’epoca: le guerre di religione, la ragion di stato e quella figura di Claudia de’ Medici che ha segnato profondamente lo sviluppo economico di una città che ancora la ricorda con gratitudine e affetto come testimonia proprio questo libro.

È un’aria insolita quella che si respira tra le pagine di questo romanzo; anche laddove si parla di Firenze si percepisce che il racconto è filtrato attraverso una cultura e una sensibilità differente da quella toscana; nelle licenze letterarie così come nelle atmosfere è forte il richiamo alla storia dell’Austria e del Tirolo anche quando il racconto ci narra di realtà fiorentine.

Ho scoperto questo volume per caso durante una visita in Alto Adige, direi una sorpresa gradita quanto inaspettata per un’appassionata di storia medicea come me.

“Una Medici a Bolzano” è un romanzo che invoglia senza dubbio ad approfondire la storia del Tirolo e chissà che magari non nasca in me una nuova passione.






2 commenti:

  1. Allora sei stata a Bolzano di recente! Per caso, trovasti il romanzo da Athesia? Non avevo idea di questo collegamento tra la città altoatesina e i Medici, in tutta sincerità. Dovrei approfondire.

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    1. Sono stata in montagna in Alto Adige e al ritorno mi sono fermata a Bolzano. Sì, l'ho preso da Athesia sono stati così gentili da mettermelo da parte :-)
      Quest'estate non posso lamentarmi sono riuscita a riaprire la casa in campagna nell'entroterra genovese, andare in Toscana, in montagna e spero (incrociamo le dita) di riuscire anche a fare qualche giorno a Firenze. Ti avevo detto che ho un sacco di post in arretrato da scrivere...

      Non conoscevo bene la storia di Claudia, ma con il ramo granducale mediceo in effetti si inaugura una politica matrimoniale che esce dai confini della nostra penisola e ci sono diversi matrimoni contratti con esponenti delle famiglie imperiali.

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