La dinastia medicea
raccontata attraverso quasi quattro secoli di storia, dal Rinascimento fino all’età moderna, durante i quali questa
famiglia fu protagonista dapprima della storia italiana e poi, grazie a due importanti
papi (Leone X e Clemente VII) e due regine di Francia (Caterina e Maria) anche
di quella europea.
Il libro di Claudia
Tripodi non è solo il racconto
dell’ascesa di una grande dinastia, ma è inevitabilmente anche la storia di
Firenze perché le loro vicende sono così
affini che difficilmente si potrebbero scindere l’una dall’altra.
Quando gli esponenti
della famiglia iniziarono ad ambire ad una politica di più ampio respiro
guardando all’Europa, complice anche la sempre più complicata situazione
politica della nostra penisola, il ruolo di Firenze andò via via riducendosi
fino a divenire una piccola realtà regionale sullo sfondo di un panorama
globale che vedeva le grandi potenze quali Impero, Francia e Spagna decise a
spartirsi le terre italiane e con esse le loro genti.
Il racconto di Claudia
Tripodi prende avvio dalle origini ovvero
da quando alcuni membri della famiglia Medici, partiti dalle campagne del
vicino Mugello, si inurbarono e decisero di investire alcune migliaia di
fiorini d’oro per l’acquisto di un primo nucleo residenziale in via Larga, erano gli anni tra il 1335 e il 1375.
Il racconto prosegue
nei secoli fino a giungere al triste epilogo
che vide protagonisti il settimo e ultimo Granduca di Toscana, il tanto
chiacchierato Gian Gastone, e sua sorella Anna Maria Luisa de’ Medici che
consegnarono il Granducato agli Asburgo-Lorena.
L’Elettrice Palatina, grazie
alla sua lungimiranza, riuscì a tutelare il patrimonio di famiglia accumulato nel
corso dei secoli e a salvare tutte le ricchezze artistiche dalla dispersione
vincolandole per sempre alla città di Firenze.
In verità, si può dire
che i Medici non abbiano mai davvero lasciato Firenze, essi sono oggi ancora ben
presenti in ogni monumento e in ogni angolo della città; vivono ancora in ogni ricordo, simbolo ed espressione. Con il celebre
Patto di famiglia Anna Maria Luisa de’ Medici si è guadagnata l’eterna
riconoscenza non solo dei suoi concittadini, ma di tutti noi oltre l’immortalità e la gloria imperitura per
la sua famiglia.
Il libro di Claudia
Tripodi vanta una vastissima bibliografia, una ricca fonte
per ogni ulteriore approfondimento il lettore voglia svolgere.
Ritengo che “I Medici.
Ascesa e potere di una grande dinastia” sia un saggio davvero valido per chiunque
desideri approcciarsi alla storia medicea così da poterne trarre un quadro
generale che tenga conto non solo della
storiografia classica, ma anche delle ultime pubblicazioni.
Grande attenzione viene
posta infatti dalla Tripodi anche a quei testi che, grazie ad un prezioso revisionismo
storico, vedono quei personaggi più bistrattati nel corso dei secoli oggi a
buon diritto in parte riabilitati.
Alcuni interessanti paragrafi sono dedicati a quei personaggi
che spesso sono stati considerati di minore importanza e per questo spesso non ricordati
oppure, se ricordati, liquidati comunque in poche righe. Qui troviamo capitoli
dedicati a Don Antonio, il figlio di
Francesco I e Bianca Cappello, delegittimato da Ferdinando I così che non
potesse reclamare per sé il titolo di Granduca; il cardinale Leopoldo, fratello di Ferdinando II, grande studioso e
mecenate che ebbe un ruolo di primo piano nell’Accademia della Crusca e contribuì
a dare vita nel 1657 all’Accademia del Cimento, un’accademia scientifica sperimentale
che aveva come fine quello di raccogliere l’eredità ideale di Galileo Galilei; Don Giovanni, fratellastro del Granduca
Ferdinando I, estremamente portato per lo studio e di natura eclettica, fu
ingegnere e architetto sebbene espletò per la famiglia anche incarichi militari
e diplomatici e infine Maria Maddalena,
sorella di Cosimo II, la principessa “nata
malcomposta nelle membra” che venne fatta entrare nel Convento della
Crocetta e della quale si parla
ampiamente nel libro di Daniela Cavini “Storia di un’altra Firenze” (Neri Pozza) in occasione del capitolo dedicato al corridoio segreto del Museo
Archeologico di Firenze.
I Medici furono grandi
mecenati, ma poco si conosce del loro
mecenatismo in campo musicale. In modo particolare il Gran Principe Ferdinando
fu un grande collezionista di strumenti e musicista egli stesso. Claudia Tripodi
non tralascia neppure questo aspetto e ci ricorda ad esempio anche opere che
vennero rappresentate in occasione di alcuni matrimoni.
Ottima l’idea di corredare con immagini, seppure in
bianco e nero, opere che ritraggono i
protagonisti più significativi della dinastia; se proprio poi si vuole
trovare per forza un difetto direi che si sente la mancanza di una tavola
dedicata all’albero genealogico, cosa bizzarra vista l’attenzione e la cura
prestate all’edizione di questo saggio.
Libro consigliatissimo!
Questo saggio ti ha proprio conquistata! Si percepisce un grande entusiasmo nel tuo post.
RispondiEliminaNon conoscevo la casa editrice Diarkos e neanche l'autrice, anche se ho scoperto che ha scritto parecchio. Mi incuriosisce parecchio il libro dedicato alla famiglia Vespucci.
È vero! Non è facile trovare un saggio moderno che sia in grado di fare una panoramica completa della dinastia senza scendere troppo nei particolari, ma allo stesso tempo senza tralasciare nulla.
EliminaPer quanto riguarda la casa editrice non la conoscevo neppure io. Il libro l'ho trovato per caso in una libreria a Pisa mentre davo un'occhiata in cerca di testi sui Medici. Non conoscevo neppure l'autrice e guardando un po' mi attira il suo libro sul casato degli Spini. Magari prossimamente...