IO NON M’INNAMORO PIU’
di Silvestro
Sentiero
EDITRICE LA PANNOCCHIA |
Vincenzo
Cangiano, per tutti Vincé, vive con la madre e la sorella; del padre ha solo un
vago ricordo, l’uomo infatti aveva abbandonato la famiglia quando Vincenzo era
piccolino: un giorno era uscito di casa senza più farvi ritorno, era sparito
così senza un motivo, senza lasciare traccia.
Da quel
giorno la madre di Vincenzo si è rinchiusa
in un mondo tutto suo fatto di
immagini sacre e preghiere e Rosellina,
la figlia maggiore, è stata costretta a rimboccarsi le maniche per
mandare avanti la casa e per crescere il fratellino.
Rosellina è
una ragazza poco istruita a cui il padre non aveva permesso di terminare
neppure le scuole medie, ma lei non ne aveva fatto un dramma avendo pochissima
fiducia nel valore dell’istruzione.
Rosellina è
dell’avviso infatti che l’esperienza e la vita di tutti i giorni siano i
migliori maestri che si possano avere.
Così quando Vincenzo viene bocciato per la
seconda volta, la sorella non trova nulla di sbagliato nel fatto che anche
il fratello abbandoni la scuola media tanto più visto lo scarso interesse per lo studio da lui dimostrato.
L’allontanamento dalle istituzioni
scolastiche fa sì che il ragazzino si trovi però con troppo tempo libero a
disposizione da passare in strada e
questo lo porta inevitabilmente, come spesso accade, a frequentare pessime
compagnie.
Ciro il suo amico è un ragazzo molto più
grande, un balordo tossicodipendente
ossessionato dall’idea di fare soldi facili e di sposare quanto prima possibile
Cettina, la sua fidanzata, che a sua volta ha un solo sogno ovvero quello di diventare
un’attrice famosa.
Gli anni dell’adolescenza di Vincenzo
trascorrono in mezzo a droga, pestaggi, omicidi e violenze di ogni genere.
Vincenzo però è diverso da Ciro, Giacomo
e gli altri; egli è sì
colpevole perché non denuncia quegli atti criminali a cui assiste, ma
nonostante sia solo un bambino e ai suoi occhi almeno all’inizio tutto appaia
come un gioco, seppur un gioco crudele, egli
inizia a fare i conti con la propria coscienza.
Vincenzo ha la
fortuna di incontrare sulla sua strada la pittrice
Franziska che riesce, seppur con metodi non proprio ortodossi, a riportarlo
sulla retta via tanto che non solo Vincenzo prenderà la licenza media, ma
addirittura si iscriverà all’università e diverrà un avvocato civilista
impegnato nella difesa delle persone meno fortunate.
Il romanzo è
un romanzo breve, di appena 158 pagine, eppure l’autore è riuscito a descrivere perfettamente ogni personaggio, a
caratterizzarlo fin nei più piccoli particolari, come uno di quei pittori
che con poche pennellate riescono a catturare lo spirito di coloro che stanno
ritraendo.
Trattandosi
però di Silvestro Sentiero questo
non dovrebbe stupire poiché egli è un poeta, un artista di strada dall’aspetto di un moderno Charlot, che attraverso
i suoi versi è capace di catturare in un attimo l’anima di chi incrocia il suo
sguardo.
“Io non
m’innamoro più” è il suo primo romanzo,
gli altri suoi volumi sono tutti libri di poesie.
La realtà degradata che fa da cornice al
romanzo, una realtà dove brutalità e prevaricazione fanno da padrone, richiama alla mente
quelle realtà violente tipiche di un romanzo come “Ragazzi di vita” di
Pasolini.
Ma qui nel
romanzo di Sentiero la speranza è reale
e la si avverte fin dalle prime pagine, il lettore non dubita mai che
Vincenzo riesca a salvarsi dall’abbruttimento che lo circonda, magari a modo
suo, magari scendendo a compromessi, ma il
lettore intuisce sin da subito che Vincenzo è destinato alla salvezza, e
proprio per questo l’attenzione del lettore può concentrarsi sul percorso più
che sul risultato.
Silvestro
Sentiero vanta un curriculum di tutto
rispetto in cui non solo si legge di partecipazioni ad importanti trasmissioni
televisive, ma anche di diverse partecipazione a reading con artisti del
calibro di Alda Merini e Mario Luzi senza contare che vanta al suo attivo anche
un premio Ubu ricevuto per la trascrizione in napoletano de “La Tempesta” di
Shakespeare.
Silvestre
Sentiero è però soprattutto un artista di strada che quando meno ve lo
aspettate potrebbe prendervi per mano e, guardandovi negli occhi, regalarvi un
momento di felicità inaspettata.
Come? Scrivendovi su un foglietto dei versi
estemporanei che sarete stati voi ad ispirargli e donandovi così un imprevedibile attimo di
felicità e magia, come è accaduto a me il mese scorso, a Mercantia, il
famoso festival internazionale del Quarto teatro che si svolge ogni anno a
Certaldo.
Non vi
svelerò cosa il poeta abbia scritto sul mio biglietto, ma posso assicuravi che non si può non rimanere incantanti ed
affascinati dalla romantica atmosfera che Silvestro Sentiero riesce a ricreare
attorno alle persone che avvicina.
Vi auguro
con tutto il cuore un giorno di avere la fortuna di poterlo incontrare per
poter assaporare, anche se solo per un fuggevole attimo, quella sensazione di
magia e incanto che solo la poesia più vera è in grado di regalare.
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